Sala Rossa: “no al cumulo di cariche nei Consigli regionali e comunali”

La sede della Regione Piemonte, in piazza Castello 165

Il Consiglio comunale auspica che  carica di consigliere comunale sia resa  incompatibile per legge con l’omologa carica in Consiglio Regionale. Lo afferma l’ordine del giorno approvato in Sala Rossa nel corso della seduta odierna, che impegna l’Amministrazione comunale ad attivarsi presso il governo nazionale per richiedere di inserire questa norma nella nuova stesura del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), attualmente all’esame di un tavolo interministeriale. “La questione relativa al cumulo dei mandati – si legge nel documento, presentato da Cinzia Carlevaris ed altri consiglieri del M5S – tocca un aspetto fondamentale della nostra democrazia (…) poiché per ovvi motivi impedisce di svolgere in modo adeguato la totalità degli incarichi ricoperti” ed inoltre “il cumulo dei mandati blocca il rinnovamento fluido degli eletti e delle elette”. L’ordine del giorno approvato in aula, inoltre, richiama il principio proprio delle democrazie liberali di “evitare per quanto possibile le concentrazioni di potere”, auspicando l’introduzione di “buone pratiche nel diritto per migliorare il rapporto tra cittadini e istituzioni”.

Palazzo Civico. Attualmente sono due i consiglieri comunali  torinesi facenti parte del Consiglio o della Giunta regionali del Piemonte

Il documento ha ricevuto 23 voti favorevoli (M5S, Torino in Comune, Lista civica Rosso) con un’astensione (Lista civica per Torino). Nel dibattito che ha preceduto la votazione, i consiglieri del PD (Lo Russo, Foglietta e Grippo) hanno annunciato di non partecipare al voto, specificando che gli statuti del loro partito prevedono già questa norma e ricordando che i provvedimenti legislativi spettano al Parlamento, tesi sostenuta anche da Artesio (Torino in Comune) che ha poi segnalato come il programma del M5S per le scorse elezioni regionali non prevedesse alcuna incompatibilità di questo tipo.

A favore del documento si è espresso anche il consigliere Petrarulo (subentrato oggi al consigliere Rosso), mentre Magliano (Moderati) ha ricordato come da un lato l’attività legislativa spetti al parlamento e d’altro lato di non sentirsi certamente parte di una “élite” ma di essere al servizio degli elettori nei confronti dei quali si è responsabili. Pollicino (Gruppo misto) ha espresso perplessità sul fatto che il documento arrivasse in aula dopo le elezioni regionali e si configurasse come un atto ad personam. Tresso (Lista civica per Torino) ha reclamato un approfondimento per un approccio più laico e pacato alla questione, prima di un pronunciamento. Sono intervenuti a sostegno del documento i consiglieri del M5S Giovara, Fornari, Versaci e Ferrero, oltre alla prima firmataria Carlevaris.

Claudio Raffaelli