Ripensare la mobilità urbana, un tema non rinviabile

La pandemia in corso, tra le sue numerose conseguenze ha anche quella di imporre un ripensamento generale nell’organizzazione della mobilità e degli spazi urbani. Da questo assioma hanno preso le mosse due proposte di mozione – con prime firmatarie rispettivamente Daniela Albano (M5S) e Chiara Foglietta (PD) – esaminate oggi nel corso della riunione congiunta delle commissioni Viabilità, Lavoro, Ambiente e Servizi Pubblici, presieduta da Roberto Malanca.
Entrambi i documenti, dopo un confronto in commissione, hanno avuto il via libera per andare al voto nel corso della prossima seduta del Consiglio comunale.

La mozione Foglietta, a grandi linee, chiede che l’esecutivo di Palazzo Civico proceda alla ridefinizione dei tempi e orari della città in “fase 2”, d’intesa con Regione, categorie economiche, sindacati e mondo universitario, oltre a rendere maggiormente fruibile lo spazio urbano per pedoni e ciclisti. La mozione reclama anche la riprogrammazione del servizio di trasporto pubblico.

Sono temi, questi, presi in considerazione anche dalla mozione Albano, che parte dalle proposte della Consulta della mobilità ciclistica per riaffermare la centralità della “mobilità dolce” (le biciclette, i monopattini, l’andare a piedi) e la necessità, accentuata dalla pandemia, di ridisegnare il concetto stesso del muoversi in città, all’insegna della riduzione del traffico e degli stessi spostamenti. Il tutto è riassunto in 14 punti che spaziano dall’estensione dei percorsi ciclabili – anche provvisori – alla promozione dello Smart working per il personale degli enti pubblici, dal varo di nuove aree pedonalizzare, non necessariamente in via definitiva – all’individuazione di forme di sostegno economico per la mobilità dolce.

Claudio Raffaelli