Pian del Lot: cascina Raby diventa agriturismo

L'area del Sacrario è esclusa dalle pertinenze della cascina Rabby

L’assessore all’Urbanistica, Antonino Iaria, ha risposto questo pomeriggio, in Consiglio Comunale, ad una richiesta di comunicazioni da parte del consigliere Enzo Lavolta, in merito alla vendita dell’immobile cascina Raby e delle aree di pertinenza, nei pressi del sacrario del Pian del Lot.
Iaria ha specificato che il lotto è stato venduto dalla Città della Salute e non dalla Città di Torino. “L’area venduta non riguarda la zona del sacrario”, ha precisato Iaria, aggiungendo che l’immobile, una volta ristrutturato, ospiterà un agriturismo.”Nelle aree di pertinenza, ha continuato, vi sono alcune vecchie postazioni militari che la nuova proprietà intende ripulire e rendere visitabili, aderendo, in questo modo, alle richieste avanzate dall’Anpi”.
Il consigliere Enzo Lavolta (PD) ha replicato all’assessore Iaria: “E’ sorprendente come l’Amministrazione consideri naturale che un luogo che ha visto il sacrificio di 27 partigiani, il 2 aprile 1944, possa essere trasformato in agriturismo. Il precedente assessore all’Urbanistica si era impegnato per valutare un progetto alternativo. Oltre tutto si tratta di una svendita. La perizia aveva valutato il bene 1 milione e 500 mila euro ma è stato ceduto a 750 mila euro. Spiace che l’Amministrazione non consideri quel luogo patrimonio di tutti, voglio vedere come la Sindaca si recherà a commemorare i caduti. Attraverso quali atti la Città vincolerà la nuova proprietà a rendere aperti a tutti i luoghi storici legati alla seconda guerra mondiale?”
Quindi è intervenuta la capogruppo del Movimento 5 Stelle, Valentina Sganga: “Lavolta ha fatto bene a sollevare la questione. Mi auguro che possa esserci un approfondimento in commissione Cultura. Ricordo che la vendita risale al 2018, quando la Regione era governata dal centrosinistra. E’ grave che si sia proceduto a una vendita e mi auguro che la Commissione possa servire a valutare la possibilità di applicare, in quell’area, dei vincoli storico sociali”.

Federico D’Agostino