Mediare i conflitti per riscoprire le emozioni

Cosa significa mediare i conflitti? Come gestire lo scontro, trasformandolo in una risorsa, prevenendo e contrastando il bullismo?

Si può imparare a farlo già alle scuole medie e alle superiori, come dimostra il progetto “Mediamento bullo” attivato dalla onlus Essere Umani.

A presentare l’iniziativa nella seduta del 10 settembre 2019 delle Commissioni Legalità, IV e V, presieduta da Carlotta Tevere, è intervenuto il progettista culturale dell’associazione, Juri Nervo.

L’intervento della onlus, della durata di sei ore, opera sul piano culturale, per far cambiare la percezione della conflittualità, anche tra gli insegnanti: per scoprire che il conflitto non deve per forza essere vinto.

Sarebbe utile lavorare anche nelle scuole elementari – come ha sottolineato l’agente “di prossimità” della Polizia Municipale torinese Anna Chiarle – dove si registrano “reati” compiuti da bambini che non riescono a gestire – e spesso neanche a riconoscere – le proprie emozioni.

Il percorso “Mediamente bullo” è anche nei cataloghi formativi Cesedi e Crescere in città.

A Torino – ha aggiunto l’assessora all’Istruzione Antonietta Di Martino – sono inoltre attive altre iniziative contro bullismo e cyberbullismo, come Riconessioni e Provaci ancora Sam.

Il “modello Torino” per la mediazione dei conflitti – ha concluso la presidente Carlotta Tevere – funziona e può essere esportato.

Massimiliano Quirico