Laghetti Falchera, tra natura, agricoltura sperimentale, e rispetto dell’ambiente

Inaugurato da qualche settimana, il parco Laghetti Falchera è stato visitato dalla commissione Ambiente, presieduta da Federico Mensio.

Una visita per osservare l’area naturalistica intorno agli specchi d’acqua e il nuovo parco con le installazioni dedicati allo sport e al tempo libero (campo di basket, calcetto, pista di skate, ping pong), l’area cani e la varietà arborea presente e ragionare sulle future modalità di fruizione del parco.

Particolare attenzione è stata rivolta alla casetta all’ingresso del parco, da poco accatastata, e che sarà messa a bando: previsto un bar e un locale deposito di materiali utili alla fruizione pubblica del parco (sdraio, canoe, ecc.). Da parte del presidente Mensio, è stata avanzata l’ipotesi di organizzare, nell’ampio spazio esterno al locale, non appena le condizioni sanitarie lo consentiranno, proiezioni cinamatografiche su tematiche ambientali, in collaborazione con CinemAmbiente.

A breve, sarà attiva anche l’illuminazione, senza la quale, oggi, è sconsigliata la frequentazione notturna, per motivi di sicurezza legata all’incolumità personale.

La serra, con la sperimentazione dell’idrocoltura

Oggi il parco è stato di fatto adottato dai residenti di Falchera: molti sono i giovani, ad esempio, che ne curano la pulizia, recuperando eventuali rifiuti sparsi nel parco.

Carpe e tinche popolano i laghetti che in alcuni punti raggiungono anche i 12 metri di profondità. Dialogando anche con alcune Guardie ecologiche volontarie, i consiglieri hanno ipotizzato una regolamentazione della pesca.

Non è mancata la visita alla zona degli orti, già completata da tempo. La novità è stata però rappresentata da un vero e proprio laboratorio di idrocoltura, all’interno di una serra, realizzato dal Comitato Falchera, con un sistema di ricircolo dell’acqua resa “fertile” grazie alla presenza dei residui organici prodotti da pesciolini rossi.

Fermata dall’emergenza covid, invece, la sperimentazione dell’orto in cassone, promossa sempre dal Comitato e rivolta a ragazzi disabili delle scuole del quartiere.

Federico D’Agostino