In Sala Rossa il dibattito sul futuro dei lavoratori in somministrazione

L’assessore Sergio Rolando ha risposto, questo pomeriggio in Consiglio comunale, alla richiesta di comunicazioni della consigliera Elide Tisi (PD) e della capogruppo di Torino in Comune, Eleonora Artesio, in merito alla questione riguardante le procedure per la conciliazione dei lavoratori in somministrazione presso il Comune di Torino e l’eventuale apertura di una selezione di personale. Rolando ha spiegato che la Città non considera risolvibile lo stato di agitazione dei lavoratori a livello provinciale, in quanto materia di una norma dello Stato la cui disapplicazione, modifica od interpretazione non compete all’Ente locale e che nel marzo di quest’anno, la Giunta comunale ha deliberato il rinnovo dei contratti a termine relativi al personale assegnato alla Divisione Servizi sociali per un massimo di ulteriori dodici mesi, oltre la scadenza dei trentasei mesi. L’Amministrazione, ha continuato Rolando, ha richiesto parere consultivo al Ministero dell’Economia e finanze e al Ministero della Pubblica amministrazione in merito alla possibilità di estendere oltre i 36 mesi il contratto ai lavoratori somministrati. La risposta ha chiarito che la competenza per materia è demandata all’ARAN, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, che non ha ancora espresso un parere. Nell’attesa di questo parere, ha chiarito infine Rolando, l’Amministrazione si è mossa per garantire diverse offerte di lavoro tramite l’Agenzia per il lavoro “Tempor SpA” ad alcuni profili professionali: mediatore in ambito penale, project manager, istruttore grafico, assistente educativo. E’ stata quindi la consigliera Artesio ad aprire il dibattito successivo all’intervento dell’assessore, rimarcando la difficile situazione fra Città, lavoratori e sindacati. “Stiamo parlando di circa 115 lavoratori che assicurano impegno in servizi necessari, nei confronti di minori e anziani. Persone che negli anni hanno garantito servizi ai minori, le cure domiciliari in lungo assistenza, l’accoglienza agli adulti in difficoltà. In sintesi, garantiscono lo stato sociale di questa città insieme agli operatori professionali già dipendenti di questa Amministrazione e agli operatori del terzo settore”. E’ grave, ha continuato Artesio, che l’Amministrazione pensi di non presentarsi ad un tavolo convocato in Prefettura per affrontare il tema della precarietà, dimostrando scarso apprezzamento per quelle professionalità e la loro funzione sociale, ha indotto me e le altre firmatarie a chiedere una precisazione. La questione discussa, di interpretazione controversa, riguarda il limite dei 36 mesi per il personale reclutato presso agenzie di somministrazione: “Chiediamo che, come già hanno fatto altre amministrazioni pubbliche, si provveda ad una proroga. Ma sembra che il Comune di Torino non voglia assumersi responsabilità”. Anche Elide Tisi è intervenuta in risposta a Rolando, insistendo sulla gravità dell’assenza dell’Amministrazione al tavolo convocato dalla Prefettura come tentativo di conciliazione. “Stiamo parlando di moltissimi lavoratori, la maggior parte impegnati in attività delicate, ancora di più in questo difficile periodo che stiamo attraversando. Vista la controversa interpretazione delle norme di legge, Tisi chiede che la Città metta in campo tutti i tentativi necessari per risolvere la situazione. Non solo per dare continuità occupazionale ai lavoratori ma, anche, per evitare il rischio di interrompere servizi di grande utilità sul territorio. Con una veloce replica, in cui ha chiarito che la Città si presenterà al tavolo convocato in Prefettura, l’assessore Rolando ha chiuso la serie degli interventi in Sala Rossa.
Marcello Longhin