Carta di Palermo sull’immigrazione.

Audizione dell’Associazione Adelaide Aglietta

“Dalla migrazione come sofferenza, alla mobilità come diritto umano inalienabile”: questo il tema della Carta di Palermo sulla “Mobilità umana internazionale”, approvata nel marzo del 2015 dalla giunta del Comune di Palermo. Questo il tema dell’audizione di Igor Boni e Sylvia Manzi, dell’Associazione Adelaide Aglietta, ricevuti in mattinata dalla Commissione pari opportunità presieduta da Viviana Ferrero.
Ha offerto l’occasione per l’audizione la discussione in Commissione della proposta di mozione della consigliera Eleonora Artesio, con cui si chiede all’Amministrazione cittadina di aderire alla Carta di Palermo e ai suoi obbiettivi: l’avvio del processo culturale e politico per l’abolizione del permesso di soggiorno, la radicale modifica della legge sulla cittadinanza (legge “Bossi-Fini”) e il riconoscimento del diritto alla mobilità come diritto della persona umana.
Boni ha annunciato la presentazione  al Parlamento, il prossimo venerdì 27 ottobre, di più di 70.000 firme raccolte per richiedere l’approvazione di una legge di iniziativa popolare direttamente ispirata alle proposte e ai principi della Carta di Palermo.
“In tempi di paura degli immigrati la raccolta delle firme è stata una scommessa vinta – ha detto Boni – per capire se c’è un’altra Italia, perché l’immigrazione non è un

allarme ma un grande fenomeno epocale che trasformerà inevitabilmente le nostre società e che perciò occorre governare”.
Tra i punti qualificanti della proposta, oltre al superamento della legge “Bossi-Fini”, la sostituzione dei permessi di soggiorno (subordinati al possesso di un contratto di lavoro e di un contratto di affitto) con permessi di lavoro con almeno 12 mesi di validità, la regolarizzazione degli immigrati irregolari radicati, l’utilizzo dei finanziamenti europei per i centri per l’impiego, la concessione agli immigrati regolari dell’elettorato attivo e passivo nelle elezioni amministrative, e l’abolizione del reato penale di immigrazione clandestina.

Silvio Lavalle