Ergastolo ostativo: la proposta della Commissione Legalità

Gian Carlo Caselli è stato ospite della Commissione Legalità del Consiglio comunale (immagine wikimedia commons)

Un ordine del giorno con la proposta alla Sindaca di farsi portavoce presso il Parlamento affinché le ragioni dell’ergastolo ostativo siano difese e tutelate per perseguire un’efficace lotta alla mafia è stato discusso stamane dalla Commissione Legalità e Contrasto dei fenomeni mafiosi. Il documento è promosso dalla presidente della Commissione, Carlotta Tevere (M5S), che invita a non rinunciare agli strumenti volti a perseguire un’efficace lotta alla mafia tenendo conto della peculiare natura dei reati connessi alla criminalità mafiosa.
La vicenda nasce dalle sentenze del 2019 della Corte Europea dei diritti dell’uomo e della Corte Costituzionale: la Consulta ha affermato la necessità di rivedere il divieto di accedere alla liberazione condizionale dei detenuti per mafia che non collaborano con la giustizia. Il Parlamento dovrebbe produrre una modifica alle norme vigenti entro l’aprile del 2022. L’ergastolo ostativo infatti non prevede e non permette di concedere al condannato alcun tipo di beneficio o di premio; è inflitto a soggetti altamente pericolosi che hanno commesso determinati delitti ed è quello che viene definito il ‘fine pena mai’.
Stamani in Commissione sono intervenuti il magistrato Gian Carlo Caselli e l’onorevole Stefania Ascari che hanno ribadito la loro preoccupazione sul futuro della normativa inerente l’ergastolo ostativo che ha contribuito ai buoni risultati nella lotta alla mafia degli ultimi decenni. L’ordine del giorno del Consiglio comunale riporta anche le dichiarazioni di Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro: “L’ergastolo ostativo, associato al 41 bis, è stata la molla per indurre molti mafiosi a collaborare. Sono essi stessi a confessarcelo. Nessuno, salvo rare eccezioni, si pente per ragioni morali, religiose, ideologiche, né la legge lo chiede. Chi parla lo fa per convenienza; perché vuole tornare dalla moglie, perché ha figli piccoli e vuole vederli crescere, perché non sopporta l’isolamento o l’idea di lasciare il carcere solo da morto.” Un sistema di lotta alla mafia che ora rischia di essere smantellato hanno commentato Caselli e Ascari.
L’ordine del giorno sarà votato dal Consiglio comunale nella prossima seduta programmata il 26 luglio.

Roberto Tartara