Affidamenti minori: a Torino percorsi per evitarli

L’affidamento di un bambino o una bambina ad una nuova famiglia è un caso limite. Almeno questo è quanto avviene a Torino secondo i dati forniti questa mattina dal Servizio minori e famiglie della Città, nel corso di una riunione della commissione Servizi sociali.
I minori residenti a Torino sono poco più di 170 mila. Sono 1335 (0,8%) coloro che non vivono con la famiglia di origine. Percentuale che si riduce allo 0,5% se si considera che, di questi, 163 sono affidati a parenti, restando, in questo modo, all’interno del nucleo familiare, 219 sono minori stranieri non accompagnati, 55 vivono in comunità socio – riabilitative, 21 non sono stati riconosciuti.
Sono numeri più ingenti quelli relativi agli interventi volti a prevenire la separazione dei bambini dai genitori e che riguardano prestazioni a sostegno della famiglia e prestazioni residenziali genitore figlio.
Gli interventi, riferiti al 2018, illustrati nell’ambito della discussione di una mozione sull’argomento, presentata dalla consigliera Elide Tisi, che sarà portata in votazione in Sala Rossa, indicano in 16.553 il numero dei minori monitorati dai servizi sociali. Per 12.249 di questi (7%) sono stati previsti interventi. In 7476 (80,6%) hanno usufruito di prestazioni legate al sostegno alla famiglia, 469 (5%) hanno beneficiato di prestazioni residenziali genitori figli (in particolare padri con bambini). In alcuni casi, alcuni minori hanno beneficiato di più prestazioni.
La vice sindaca Sonia Schellino ha tuttavia evidenziato come il ricorso all’affido rappresenti sempre una misura a tutela del minore.

Federico D’Agostino