Università della Terza Età e Consiglieri emeriti a sostegno della candidatura di Torino a capitale europea della cultura

Prosegue il percorso per candidare Torino a capitale europea della cultura nel 2033 avviato dalla Quinta Commissione consiliare, presieduta da Massimo Giovara.

Nella seduta del 12 febbraio 2021, sono stati coinvolte l’Università della Terza Età di Torino (su proposta della consigliera Viviana Ferrero – M5S) e l’Associazione Consiglieri comunali emeriti (su proposta della consigliera Chiara Foglietta – PD), che hanno dichiarato di voler sostenere la candidatura.

Il presidente dell’Università della Terza Età Biagio Ingignoli ha ricordato gli scopi dell’ente, che mira a diffondere la cultura, tra le persone di una certa età, ma non solo, portando nuove idee e collaborando con l’Università degli Studi.

Lucia Cellino, che dirige i corsi da oltre vent’anni, ha spiegato che sono attivi 180 insegnamenti, con altrettanti docenti, di varie discipline: dalla pittura alla storia, dalla lingua alla letteratura. Particolare attenzione viene data alla cultura e alle tradizioni piemontesi.

La consigliera Viviana Ferrero (M5S) ha evidenziato la grande partecipazione femminile alle attività dell’Unitre, mentre Francesca Parlacino (Lega Nord) la capacità di favorire la socializzazione. Il presidente Giovara ha inoltre ricordato il ruolo fondamentale svolto nel conservare e tramandare alle nuove generazioni il patrimonio culturale e la memoria della comunità.

Hanno quindi preso la parola i rappresentanti dell’Associazione Consiglieri comunali emeriti di Torino, che hanno confermato la propria disponibilità nel promuovere la candidatura della Città a capitale europea della cultura 2033. Marziano Marzano ha sottolineato il ricco tessuto sociale e culturale cittadino, sempre in fermento, ad esempio per quanto riguarda le associazioni musicali, l’apparato museale e la “cultura verde”. Giuseppe Gallicchio ha invece ribadito la necessità di riportare l’entusiasmo culturale anche nelle periferie e di recuperare la cultura del lavoro. Occorre ripartire dalle esperienze accumulate nel corso degli anni, riprese poi in tutta Italia, secondo Giancarlo Quagliotti.

Massimiliano Quirico