Special Olympics, lo sport che unisce

“Che io possa vincere, ma se non ci riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”. È il giuramento dell’atleta Special Olympics, movimento fondato nel 1968, che pensa a un mondo fatto di inclusione e rispetto, aperto alle persone con disabilità intellettiva.

Lo scorso fine settimana, il grande cortile dell’Istituto Sacra Famiglia in via Rosolino Piro 24 a Torino, ha ospitato la cerimonia di apertura dei Giochi regionali Special Olympics. In rappresentanza della Città di Torino, è intervenuto il consigliere comunale Marco Chessa (nella foto, con la fascia tricolore), che si è detto felice di intervenire alla cerimonia e ha espresso l’auspicio che Torino possa ospitare i Giochi nazionali.

Sono quindi sfilate 15 delegazioni di atleti provenienti da tutto il Piemonte: un momento di incontro festoso, fondamentale per la condivisione dello stesso interesse da parte di tutti i rappresentanti dei gruppi sportivi.

Special Olympics è riconosciuto dal Comitato olimpico internazionale, così come dal Comitato paralimpico, con gare che si svolgono in ogni luogo del mondo, a ogni livello.

Ogni anno una rappresentativa italiana viene chiamata a partecipare alternativamente ai Giochi Mondiali (Invernali o Estivi) o a quelli Europei.

Tony De Nardo