Pastorale del Lavoro: aumenta il lavoro povero. Occorre accompagnare lo sviluppo.

Si è concluso il ciclo di appuntamenti organizzato dalla commissione Lavoro, presieduta da Pierino Crema sotto il titolo Il sistema industriale torinese tra crisi ed eccellenze, quali politiche industriali? Quale il ruolo della Città?”  Da fine settembre ad oggi, si sono svolti incontri di ascolto e confronto tra i consiglieri e le associazioni di rappresentanza, sia datoriali sia sindacali, oltre ad esperti del settore legato al mondo occupazionale.

Nell’ultimo appuntamento, ospite della Commissione è stato Alessandro Svalùto Ferro, Direttore Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro (Diocesi Torino), un luogo di osservazione del nostro territorio, ha evidenziato Crema, su quanto avviene nel mondo del lavoro e delle dinamiche sociali dal punto di vista degli ultimi.

Svalùto Ferro ha ricordato come i canali che permettono di costruire un osservatorio di esperienza siano rappresentati dalle parrocchie, dalla Caritas e dalla Fondazione Operti, luoghi di accoglienza, di ascolto e di indirizzo, in ambito lavorativo, al privato sociale.

Secondo i dati resi dalla Fondazione Operti, ha evidenziato, in cinque anni è raddoppiata la presa in carico di persone in situazioni di fragilità, mentre, secondo la Caritas, il 70% delle persone in difficoltà hanno problemi di natura economica e occupazionale.

Secondo il Direttore della Pastorale, è giunto il tempo di attuare uno sviluppo sostenibile, che tenga conto della sostenibilità ambientale e dell’inclusione sociale. Esiste un cambio di paradigma tecnologico, ha sostenuto, ma se non viene accompagnato rischia di produrre esclusione. Ha evidenziato come non cresca il numero delle imprese da parte dei giovani e come occorra lavorare su quella fascia grigia costituita da persone che non studiano, non hanno il lavoro e non lo cercano. Giovani spesso con basso livello di istruzione, con difficoltà relazionali, spesso in preda ad ansia e depressione.

E’ un pericolo, ha affermato, pensare che Torino possa vivere senza un’industria manifatturiera, della quale non si può fare senza pur in presenza di attività legate, ad esempio, al turismo. Ma occorre riflettere non solo sul lavoro in sé ma su come viene retribuito perché sono in aumento situazioni di lavoro “povero”, a basso reddito.

Il Presidente della Commissione, alla luce degli incontri di questi tre mesi, ha annunciato la preparazione di un documento che sarà discusso in Commissione e successivamente in Consiglio, nel quale saranno proposti all’Amministrazione comunale indirizzi su quanto la Città potrà mettere in campo, nell’ambito delle sue competenze, per contribuire a ridare slancio al contesto industriale e produttivo.

Federico D’Agostino