Le difficoltà delle aziende ai tempi del Covid

La situazione delle finanze delle nostre aziende in tempi complessi come quelli odierni è stato il tema delle Commissioni Legalità e Lavoro, riunite stamane in seduta congiunta. 

Il direttore dell’Ascom di Torino, Carlo Alberto Carpignano, ha riportato ai Commissari i risultati di un’indagine eseguita su circa ottocento imprese italiane, di cui parte è riferita ad aziende del nord-ovest. La difficoltà più grande emersa dalle interviste agli imprenditori è il problematico ricorso al credito bancario, segnalato dal sessanta per cento delle risposte, mentre i timori di infiltrazioni della criminalità sono il quarto dei punti critici, evidenziato dall’undici per cento del campione.

Alla domanda se episodi di usura siano stati proposti o ‘sentiti dire’ da altri imprenditori le risposte affermative hanno sfiorato il dieci per cento, percentuale che supera il tredici per l’area della ristorazione e dei bar. Il problema della liquidità di cassa è un tema sentito. Carpignano ha spiegato che in base agli ultimi dati risalenti a una quindicina di giorni fa i 30mila euro previsti dal Decreto Rilancio sono stati erogati soltanto in sei casi su dieci; sono infatti in attesa dell’erogazione ancora il trentotto per cento circa dei soggetti.

È stato chiesto agli imprenditori se fossero stati contattati per ‘acquisizioni anomale’ di quote di azienda a prezzi fuori mercato: la percentuale media dei sì è superiore all’otto per cento, ma supera il quattordici – e questo desta preoccupazione – nel mondo del pubblico esercizio. L’indagine evidenzia ancora la soddisfazione delle imprese per l’efficacia dell’operato delle forze dell’ordine nel sessanta per cento dei casi, ma oltre il trenta per cento delle risposte dice di non sapere come comportarsi in caso di richieste illecite, “evidenziando rassegnazione e sfiducia, e la mancanza di una strategia”.

Alla discussione è intervenuto Luca Asvisio, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Torino: “I problemi più sentiti dei nostri iscritti sono il riciclaggio e l’usura; continuiamo a fare proselitismo e informazione verso di loro, in base alle linee guida trasmesse dall’Ordine nazionale, con tutti gli strumenti possibili come la formazione di webinar e incontri pubblici di sensibilizzazione del tema”.

Anche l’Università di Torino era presente con il professor Rocco Sciarrone che ha espresso preoccupazione per i dati dell’indagine Ascom riportati in Commissione. Maria José Fava è intervenuta a nome dell’associazione antimafia Libera: “Sappiamo quanto sia difficile per un imprenditore denunciare le pressioni della criminalità. Libera offre uno strumento in città, uno sportello di accompagnamento alla denuncia al quale potersi rivolgere, garantendo la massima riservatezza”. 

Ai lavori della Commissione, presieduta da Carlotta Tevere (M5S) che si è dichiarata soddisfatta per gli spunti emersi dalle audizioni, sono intervenuti i consiglieri Raffaele Petrarulo (Lista civica sicurezza e legalità) e Viviana Ferrero (M5S).

(Roberto Tartara)