
A parlare di agricoltura sociale sono giunti a Palazzo civico i responsabili di Fiësca Verd – spicchio verde, tradotto dal piemontese – l’associazione di promozione sociale che dal 2020 opera in città grazie a un bando della Compagnia San Paolo. Davanti alla Commissione Ambiente coordinata da Amalia Santiangeli (Pd) è emersa l’esperienza di quattro giovani torinesi che ‘condividono la stessa necessità di cambiamento, la stessa visione di una città proiettata nel futuro in modo più verde e inclusivo’ come spiegano sul sito web dell’associazione. L’idea è promuovere la rigenerazione urbana e l’inclusione sociale col recupero di aree verdi marginali dove sviluppare l’agricoltura urbana. Ad esempio al Bunker, centro culturale vicino l’ex scalo Vanchiglia, dove Fiësca Verd gestisce dal 2021 l’area orti per renderlo un luogo di aggregazione e condivisione tra lotti in concessione e orti collettivi in nome dell’agricoltura torinese. O alla Baraca di via Arquata, in origine bocciofila di quartiere, oggi spazio polivalente dove dal ’22 l’associazione realizza interventi di riqualificazione per dare al quartiere un luogo di aggregazione accogliente e inclusivo. Orticoltura in primis ma non solo; si incontrano piante ornamentali – fiori – elementi didattici. E poi il grande progetto ai Laghetti Falchera dove nascerà un presidio ambientale in un’area umida – corridoio degli uccelli migratori – con uno sportello informativo pubblico, un presidio fisico a monitorare lo stato dell’habitat in collaborazione con l’Università di Torino per uno spazio ‘che merita di tornare ad essere un luogo’. Servono fondi ma i referenti non nascondono ottimismo vista la realtà formata da tre dipendenti a tempo indeterminato e la vivacità di un’associazione sostenuta da decine di volontari e circa duecentocinquanta persone che partecipano alla vita sociale. Alla presentazione in Sala Orologio sono intervenuti con la presidente Santiangeli, Castiglione – Ledda – Pidello – Diena – Viale.
(Roberto Tartara)