La Luce della Pace a Palazzo Civico

Pace. È la parola risuonata più volte, questa mattina nel loggiato del cortile d’onore di Palazzo civico, citata nei vari interventi che si sono susseguiti in occasione della cerimonia di consegna della Luce della Pace. Che arriva direttamente dalla Chiesa della Natività a Betlemme, dove una lampada ad olio rimane sempre accesa, alimentata dall’olio donato a turno dalle varie comunità cristiane. A dicembre di ogni anno, quella fiamma ne accende altre che vengono diffuse nel mondo e portate nelle chiese, nelle case, negli ospedali, nelle scuole e nei luoghi pubblici come segno di pace e solidarietà fra i popoli. Questa mattina sono state la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo e la vicesindaca Michela Favaro a ricevere, insieme a numerosi consiglieri comunali e assessori presenti alla cerimonia, la Luce della Pace dalle mani di Vilma Marchino, segretaria generale del MASCI (Movimento adulti scout cattolici italiani), accompagnata da Sara Malfitano e Ulisse Raverta di AGESCI – Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani e da Simone Furno, assistente ecclesiastico di AGESCI Torino. Tutti scout, perché sono loro ad avere un ruolo determinante nella diffusione della Luce della Pace.

Un impegno assunto, per testimoniare il valore della collaborazione e della fratellanza, da un gruppo di scout austriaci che, nel 1986, hanno dato l’avvio a questa iniziativa. Per Maria Grazia Grippo, un’occasione importante per sottolineare la necessità di continuare a lavorare, a tutti i livelli istituzionali, per la ricerca della pace, con impegno e tenacia, soprattutto in un periodo come quello attuale in cui i dati raccontano di un costante aumento del numero di guerre sparse per il pianeta. Un pensiero condiviso da Michela Favaro, che considera indispensabile muoversi a livello di amministrazione locale. Nella consapevolezza che non avere un ruolo diretto in politica estera, non impedisce alla Città di operare per la pace. Piccoli gesti nella politica di tutti i giorni possono aiutarci a cambiare il nostro approccio nel confronto con gli altri. In questo senso, la cerimonia odierna si inserisce nel più ampio contesto della mozione votata a marzo dello scorso anno, presentata dal consigliere Vincenzo Camarda, che impegna la Città a promuovere iniziative concrete per costruire una cultura di #pace.
Marcello Longhin