Costi della politica a Palazzo Civico, serrato confronto

Un'immagine della seduta odierna in Sala Rossa

Questa amministrazione spende di piu o di meno di quella precedente, per assegnare incarichi  di natura fiduciaria? Il tema degli “staffisti” è stato oggi al centro di un serrato dibattito in Sala rossa, a partire da un’interpellanza generale firmata da Francesco Tresso (Lista Civica per Torino) e altri consiglieri, alla quale ha risposto la sindaca Chiara Appendino. Un’occasione di confronto anche tra l’attuale sindaca e il suo predecessore, Piero Fassino. Qui di seguito, vi offriamo un sintetico resoconto della discussione, protrattasi per più di un’ora.

Sindaca Chiara Appendino Abbiamo rispettato il nostro impegno, formalizzato con una delibera votata in Consiglio comunale all’inizio del mandato, a tagliare la spesa politica del 30% rispetto all’amministrazione precedente: E siamo andati oltre, fino al 40% circa, prevediamo di spendere in tutto, sino a fine mandato, circa 9.7 milioni di euro: ci eravamo impegnati a spenderne circa 11.2, a fronte di una spesa dell’amministrazione precedente (2011-2016) che aveva raggiunto i 16.2 milioni circa. Abbiamo rinunciato al direttore generale, capo di gabinetto e capo ufficio stampa sono figure interne, non ho portavoce esterno da quasi un milione di euro per cinque anni, come aveva il mio predecessore: e negli assessorati abbiamo fissato il limite di un collaboratore esterno full time e un altro interno, in aspettativa. Abbiamo voluto valorizzare le risorse interne. Strumentalmente, l’interpellanza considera come staff del sindaco gli uffici di Gabinetto, che sono servizi istituzionali della Città, non sono oggi di Appendino e non erano ieri di Fassino. Agli inizi del nostro mandato, abbiamo semplicemente riorganizzato il Gabinetto, integrandolo con strutture e funzioni (eventi, relazioni internazionali…) che in precedenza facevano formalmente parte di altre Divisioni comunali, e non sono “al servizio del sindaco”. Il fondo di 5 milioni per l’occupazione giovanile, derivato dal taglio dei costi, non lo abbiamo ancora potuto istituire data la difficile situazione finanziaria dell’ente, ma lavoriamo per essere certi di costituirlo entro la fine del mandato. Quando denunciavo, da consigliera di opposizione, il fatto che il portavoce dell’allora sindaco costasse 180mila euro all’anno, l’allora maggioranza non aveva nulla da dire. Non accetto da voi lezioni di moralità.

Francesco Tresso (Lista Civica per Torino) Insediatasi, la sindaca aveva promesso il taglio del 30% ai costi della politica e la costituzione di un fondo di 5 milioni per i giovani disoccupati. Ora, i dati forniti sono mendaci. La vostra delibera del 2016 comprende nel taglio dei costi dello staff anche il Direttore generale, che non ha un incarico politico fiduciario da staffista, ma un incarico di dirigenza basato su titoli e competenze. E il disastro delle anagrafi fa pensare che forse sarebbe stato bene avere un city manager in grado di intervenire. Nel 2011-2016 la spesa per il personale era scesa di 60 milioni, i dirigenti erano diminuiti da circa155 a 110, con quelli a contratto scesi a 7. Nei costi della politica di questa amministrazione, non avete compreso dirigenti come il comandante della Polizia municipale, il futuro digital manager, oppure i dirigenti comandati da altre amministrazioni. Voi invece mischiate capra e cavoli.  Parlando di dirigenti, segnalo come con l’accordo del febbraio 2018 abbiate cambiato la regola per la quale un direttore di Divisione che rivestisse anche un incarico di un dirigente di settore, “sottoposto a sé medesimo”, non poteva cumulare i premi, cosa che invece adesso avviene, in controtendenza o con i tagli annunciati. Risorse interne come capo di gabinetto e capo ufficio stampa? I due precedenti sono oggi entrambi inquisiti. Gli staffisti ex art. 90 sono aumentati rispetto alla passata amministrazione, scelti senza alcuna selezione pubblica. Sulla struttura del Gabinetto, penso a come sia stata organizzata la nota iniziativa manifestazione di piazza San Carlo. Perché la sindaca, vista la crisi degli uffici anagrafici, non destina ad essi una decina di dipendenti degli uffici di gabinetto?

Stefano Lo Russo (PD) La riorganizzazione degli uffici di gabinetto, con la creazione di una struttura monstre, era stata voluta da Paolo Giordana, poi allontanato… per una multa dell’autobus. E fino ad agosto, il capo ufficio stampa non era una risorsa interna, ma una persona ora indagata per peculato, Luca Pasquaretta. Sono evidenti le inefficienze della macchina organizzativa costruita dall’ex capo di gabinetto. Suggerisco alla sindaca di spostare dieci persone dai suoi uffici di gabinetto alla anagrafi in difficoltà. La produttività media degli assessori è bassa, il problema non è quanto costate ma quanto rendete. E’ fastidiosa la risposta sfrontata della sindaca, quando nel suo inner circle c’è un record di avvisi di garanzia.

Eleonora Artesio (Torino in Comune) Quando si è fatto dei costi della politica un proprio tratto distintivo non bisogna stupirsi di essere chiamati in causa su questo. Parlando di uffici, le loro strutture devono essere rafforzate in funzione dei progetti, le strutture politiche sono effimere, quelle che per missione corrispondono a fini generali, restano. Sono state invece potenziate le segreterie, rafforzato il gabinetto del sindaco, come frutto di una cultura politica che non si fida della correttezza amministrativa della struttura comunale e costruisce strumenti di controllo politico a proprio uso e consumo. Gli esiti di tutto questo sono traballanti, sia dal punto di vista del funzionamento che dal punto di vista logico. Perché il fondo per i giovani, tanto annunciato come vostro elemento programmatico, non è stato costituito magari ricorrendo a un’intesa con le fondazioni bancarie?

Antonio Fornari (M5S) Rispetteremo la promessa elettorale fatta: passeremo dai 16 milioni del quinquennio precedente a 9 milioni di euro. Abbiamo promesso una riduzione dei costi della politica, non del personale. Non abbiamo portavoce e collaboratori super pagati! Abbiamo invece rivalutato le risorse interne e operato per dare continuità amministrativa, fondamentale per lavorare bene. Abbiamo anche ridotto le spese del gruppo consiliare: in 23 consiglieri nel 2017 abbiamo speso 2.700 euro, il PD ne ha spesi oltre 10mila e ci sono gruppi composti da un solo consigliere che hanno speso 5-6mila euro!

Mimmo Carretta (PD) Siete bravi a parlare dei costi della politica, ma avete 286 persone che lavorano per affiancare la sindaca! Potremmo incontrarli tutti al PalaRuffini! Vorrei poi capire se, oltre ad abbattere i costi della politica, abbiate raggiunto qualche altro obiettivo! Vorremmo ci raccontasse cosa fa di bello per la città, sindaca…

Damiano Carretto (M5S) I numeri sono chiarissimi! Di fronte alla mancanza di argomenti, l’opposizione lancia accuse infondate, fa sottintesi e cita singoli episodi per spostare la discussione su altri temi. Come se fino al 2016 la macchina comunale fosse stata perfetta e non sull’orlo del pre-dissesto… Se questo è il livello dell’opposizione, possiamo dormire sonni tranquilli!

Piero Fassino (PD) Voglio attenermi ai fatti. La sindaca ha rivendicato la distinzione tra struttura del Comune e staff, poi per comparare le spese durante la mia amministrazione e la sua, ha messo dentro quello che lei stessa diceva dovesse restare fuori. Ha conteggiato il direttore generale, il segretario generale, i dirigenti art. 110 (i cosiddetti “Bassanini”) che sono della struttura comunale. Se ci limitiamo agli staff (art.90), la stessa tabella illustrata dalla sindaca dice che quello che lei prevede di spendere nel quinquennio (7,6 mln) è più di quello che ho speso io (7,5). Chiederò informazioni sul reale stipendio del Segretario generale. Il mio staff era di tre persone, il resto erano dipendenti comunali. Vanno commisurati i costi dello staff, non del personale comunale. La sindaca parla di “disastrosa situazione finanziaria ereditata” per spiegare la mancata costituzione del fondo da 5 mln per i giovani. Vorrei ricordarle che quel “disastro” era di 500 milioni inferiore a quello che avevo trovato nel 2011, i derivati erano scesi del 50%, l’esposizione del Comune verso le partecipate era sceso, tra 2011 e 2016, di due terzi e i dipendenti erano scesi di 1000 unità in cinque anni. Occorre onestà intellettuale, auguro alla sindaca di lasciare una situazione finanziaria analoga, ad oggi non avete ridotto il debito di un solo euro. Io non do lezioni di morale alla sindaca ma non accetto da lei lezioni di rigore finanziario.

Viviana Ferrero (M5S) L’opposizione attacca la giunta, ma noi abbiamo assessori tecnici che non hanno interesse al consenso o a favorire gruppi di potere. Siamo noi i primi a tener loro il fiato sul collo. Sarebbe più utile discutere di cause e rimedi in Commissione, non in Aula. I nostri parlamentari hanno fiinora restituito 38 milioni di euro. Ci avetre lasciato i conti in rosso, valutiamo i dati nel merito e in modo più vsensato, nellesedi opportune.

Antonino Iaria (M5S) Alla fine il taglio delle spese c’è stato. Quindi di cosa stiamo parlando? Continuate a demonizzare aspetti secondari e fate critiche strumentali. Imparate ad ascoltare la vostra base, sono disposto a darvi una mano perché il PD possa diventare un partito di opposizione.

La replica della sindaca Chiara Appendino Spostare il focus su altro come è stato fatto oggi non rende giustizia alla discussione fatta in quest’Aula. Ho sempre sostenuto la non necessità del direttore generale quando facevo opposizione, l’ho ribadito in campagna elettorale. E’ un incarico fiduciario che decade col mandato del sindaco. E’ falso affermare che abbiamo messo in piedi un marchingegno per nascondere il fatto che non c’è il direttore generale per abbassare i costi. Già in opposizione avevo sottolineato come si trattasse di un costo aggiuntivo che la Città non poteva permettersi. Io non mi invento che abbiamo ereditato una situazione difficile. Abbiamo ereditato una situazione che la Corte dei Conti, non ascrivibile ad un partito politico, ha definito di disequilibrio strutturale. Evitiamo quindi di dire che la situazione da noi ereditata fosse rosea perché non è stato così. L’ex sindaco Fassino, durante il suo mandato, ha aumentato il debito di 500 milioni che sarà pagato in 30 anni, cosa che noi non abbiamo fatto. Questa Amministrazione sta riducendo il debito, non facendo mutui, sta gestendo una diminuzione del personale che incide sulla sua capacità di gestire i servizi, ma oggi in modo strumentale, è stato fatto passare scorrettamente un messaggio secondo il quale il personale dipendente del Gabinetto del Sindaco sarebbe assimilabile a personale di staff con un ruolo politico. Questo non è rispettoso nei confronti dei dipendenti stessi.

Redazione di cittAgorà