CAAT mal gestito? La maggioranza ha fiducia

La morte improvvisa, nel dicembre del 2017, del direttore generale del Centro agroalimentare torinese (CAAT), Massimo Busi, avrebbe causato un vuoto gestionale ed una vera propria inerzia nella gestione del mercato, lasciato nelle mani del suo presidente Marco Lazzarini, che si era insediato solo tre mesi prima della scomparsa di Busi.
Questo sostengono in una lettera mandata nello scorso novembre alle istituzioni e soci del CAAT, i membri di A.GR.O.CAAT, nuova associazione che raggruppa una parte degli 80 grossisti che operano nel mercato, e a firma del suo presidente Gianmarco Enrico.

Chiamato dal Consigliere Enzo Lavolta a dare comunicazioni in proposito, l’assessore al commercio, Alberto Sacco, ha spiegato in Consiglio comunale che il presidente Lazzarini ha replicato con una lettera rivendicando il proprio grande impegno (a pochi giorni dalla morte di Busi si erano dimessi il responsabile della logistica e quello dell’area tecnica).

Lazzarini  ha rivendicato una miglior collaborazione con l’assessorato e le forze dell’ordine per un più efficace contrasto della criminalità nel Centro. Si starebbero inoltre pianificando una serie di interventi manutentivi sugli edifici. Sulla scadenza dei contratti con i grossisti non ancora rinnovati, Lazzarini ha espresso la volontà di rinnovarli entro il 2019. Inoltre, ha riferito Sacco, sarebbe ormai avviato un lavoro con altri mercati cittadini, nella prospettiva di un allargamento delle attività commerciali.

Sacco non ha riconosciuto fondatezza alle accuse di inerzia rivolte al CAAT, e ha spiegato che con il nuovo direttore generale, assunto nel settembre 2018, Gianluca Cornelio Meglio, proveniente da So.ge.mi. Spa, società di gestione dei mercati milanesi, è stato realizzato un risparmio sugli emolumenti di 130.000 euro all’anno. Inoltre la riorganizzazione dei servizi di vigilanza, ha detto citando la replica di Lazzarini, ha consentito un risparmio di 60.000 euro all’anno.

Lavolta ha ricordato l’importanza di questa realtà ed il suo potenziale operativo che dovrebbe trovare riscontro in un business plan  da tempo richiesto. “La lettera denuncia inerzia e incapacità gestionale. Io mi sarei aspettato che lei ci dicesse cosa volete fare di quei 400.000 metri quadrati di aree, con quelle 80 imprese di grossisti e quelle 25 cooperative di movimentazione. E qualcosa sulla realizzazione di quei 700 metri di ferrovia strategici per muovere, in alternativa ai camion, quelle 500.000 tonnellate/anno di merce. Insomma un piano di sviluppo, che invece non c’è”.

Lavolta ha sollecitato anche il ripristino di un’adeguata attività di vigilanza e sorveglianza, per contrastare le irregolarità, il lavoro nero, e la soluzione del contenzioso sulla ripartizione dei costi per la rimozione della spazzatura. “Ho delle foto scattate da me che dimostrano che ha ragione A.GR.O.CAAT a dire che c’è chi usa il CAAT come discarica di rifiuti.

Il Consigliere ha concluso chiedendo un approfondimento del tema nella Commissione competente, accontentato in questo dal presidente della Commissione commercio, Andrea Russi, che scusandosi per il disguido che non ha permesso a tutti i Consiglieri di ricevere la lettera di A.GR.O.CAAT, ha confermato la fiducia ai vertici del CAAT e annunciato la prossima audizione del presidente Lazzarini.

 

Silvio Lavalle