
Riuniti ieri a Torino, gli Stati Generali della Natalità hanno diramato un duplice allarme: quello relativo alla decrescita demografica e quello relativo alle opportunità offerte alle giovani generazioni. A livello nazionale, l’indice di natalità è sceso a 1,20 figli per donna. Una quota che in Piemonte scende a 1,17 e sotto la Mole arretra ulteriormente sino a 1,14. Nel capoluogo piemontese, inoltre, gli over Un dato negativo che rischia di avere ripercussioni pesanti sul futuro, basti pensare al tema delle pensioni, soprattutto alla luce di una preoccupante tendenza all’espatrio per ragioni professionali di un numero crescente di giovani, in gran parte laureati, scoraggiati soprattutto da un Paese che offre stipendi bassi, oltre a una crescente precarietà dei rapporti di lavoro.
Due fattori, la contrazione delle nascite (nel 2023 se ne sono registrate in Italia 380mila mentre ad esempio nel 1943, in piena guerra e con una popolazione molto inferiore, erano state più di 880mila) e l’emigrazione giovanile, che messi insieme rappresentano una vera minaccia di collasso sociale. Dal forum svoltosi in un’affollata Sala delle Feste di Palazzo Madama, moderato dal presidente della Fondazione per la Natalità, Gigi De Palo la richiesta di un maggiore impegno delle istituzioni su questo tema, in particolare con provvedimenti concreti per sostenere le famiglie con figli o in procinto di averne, sia dal punto di vista economico che da quello dei servizi o delle opportunità di conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Un’attenzione che non è mancata da parte delle istituzioni locali, massicciamente rappresentante all’evento, a partire dai due videointerventi del sindaco Stefano Lo Russo e del presidente Alberto Cirio per la Regione Piemonte e dalla presenza in sala della vicesindaca Michela Favaro, dell’assessore regionale Maurizio Marrone e del consigliere Luca Pidello in rappresentanza del Consiglio comunale, per il quale erano in sala anche i consiglieri e consigliere Elena Apollonio, Ivana Garione e Vincenzo Camarda. Su proposta di quest’ultimo, a seguito di una mozione del Consiglio comunale la Città di Torino, nel febbraio del 2022, aveva deciso di aderire al Network Family in Italia, istituito da alcune amministrazioni locali e dall’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, anch’essa presente alla seduta torinese degli Stati generali della natalità. Nei giorni scorsi, a Palazzo Civico, erano stati illustrati in commissione alcuni aspetti del piano dell’amministrazione comunale torinese per una città family friendly ( http://www.comune.torino.it/cittagora/altre-notizie/una-citta-dove-far-crescere-bambine-e-bambini-il-progetto-torino-famiglie.html/ )
(C.R.)