150 anni di “Scuola di guerra” a Torino

La cerimonia del 29 settembre. Con la fascia tricolore, la consigliera Ferrero.

Inaugurato a Palazzo Arsenale il 143esimo corso di Stato Maggiore.

In rappresentanza della Città di Torino, è intervenuta la consigliera Viviana Ferrero. Ad aprire la giornata, il Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, generale Claudio Berto, e il professor Luigi Bonanate, già insegnante presso la Scuola.

Cadetti e autorità.

Il professor Bonanate ha ripercorso la storia della “scuola di guerra” torinese, che ha visto Lagrange tra i suoi studenti più illustri, e ha ricordato come oggi la vittoria non sia più il prodotto della forza bruta, ma della forza più razionale, e che politica e guerra sono un tutt’uno e quindi bisogna conoscerle entrambe.

Già nel 1678 viene aperto a Torino il primo collegio militare: l’Accademia Reale, con 50 iscritti e orari molto impegnativi. Nel 1739 vengono poi create le Regie scuole teoriche e pratiche di Artiglieria e Fortificazione e, nel 1774, nasce il Piccolo Stato Maggiore. Successivamente, nel 1867, 150 anni fa, dopo la sconfitta di Custoza e pochi anni dopo l’Unità, l’Italia – per unificare eserciti e cultura militare degli Stati sovrani pre-unitari – istituisce la Prima scuola superiore di guerra, che diventerà più tardi l’attuale Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito.

I corsi inizialmente si svolgevano nel Palazzo del Debito pubblico, in via Bogino 6, poi in corso Vinzaglio 6 e, infine, nella sede attuale di via Arsenale 22.

Il generale Berto e il professor Bonanate.

Nel suo intervento, il generale Berto ha quindi ricordato che oggi la funzione dei militari è soprattutto quella di evitare le guerre e che, con la scuola di guerra, si passa dalla dimensione “eroica” a quella del pensiero. Infatti, i futuri dirigenti militari (222 capitani dell’Esercito, tra cui 23 donne e 4 ufficiali stranieri giunti da Brasile, Cina ed Egitto, tutti con esperienze in contesti internazionali) saranno impegnati in un articolato progetto formativo della durata di un anno – con materie come storia militare, lingua inglese, diritto umanitario, tecniche di gestione delle crisi, psicologia militare e leadership – che li abiliterà a operare negli staff di unità italiane e multinazionali, in operazioni condotte sul territorio nazionale e all’estero. “Con l’obiettivo – ha concluso il Comandante Berto – di servire il Paese con generosità, professionalità e abnegazione, anteponendo sempre il bene della collettività alle esigenze di carattere personale”.

La consegna del simbolo del Corso di Stato Maggiore.

Massimiliano Quirico