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Ultimo aggiornamento: 13/11/2014

I Convitti Scuola Rinascita per ex Partigiani e Reduci

Convitto scuola rinascita

Nel 1945, deposte le armi si ritorna ai libri scolastici
MOSTRA STORICA FOTOGRAFICA SUI CONVITTI
giovedì 19 aprile 2007, ore 10-17
Largo Montebello, Torino

Introducono la Mostra:
Piero Ramasso Presidente della Circoscrizione 7
Franco Berlanda ex Preside del Convitto
Fernando Gattini ex allievo del Convitto

 

Una scuola diversa

Foto mostra fotografica convitto scuola rinascita

Nel 62° anniversario della liberazione dal nazi-fascismo gli ex studenti hanno riproposto la straordinaria esperienza didattico-pedagogica dei Convitti Scuola della Rinascita, affinchè non si dimentichi il contributo della Resistenza al rinnovamento della scuola italiana e per ripercorrere insieme una piccola breve storia di grande significato culturale e democratico e per riaffermare i valori fondanti della nostra Costituzione.
Così era nata l'dea dei Convitti per una scuola nuova.
Caduta la Repubblica Partigiana dell'Ossola, nel 1944, i partigiani della 10° Brigata "Rocco", detenuti in un campo di prigionia in Svizzera, decidono di riprendere gli studi per recuperare gli anni perduti a causa della guerra.
Nell'aprile 1945 il gruppo rientra a Milano e dopo la liberazione del Nord Italia vi organizza una scuola prima in locali di fortuna e poi in un'ex caserma concessa in uso dalla Giunta comunale. L'esperienza si sviluppa e nel settembre del 1945 a Torino nasce una struttura analoga dapprima in locali in via Principe Amedeo e successivamente in collina nella Villa Rey già sede di un comando tedesco che viene messa a disposizione dall'amministrazione comunale.
Villa Rey viene risistemata alla meglio da studenti e professori che vi si insediano organizzandovi la propria scuola; nel 1948 avviene un ultimo trasferimento all'istituto Fornaca in Regio Parco.

 

A scuola come in fabbrica

Foto storica convitto scuola rinascita

Nel Nord Italia nel 1945 nascono 11 convitti-scuola che introducono elementi innovatori nell'esperienza della scuola italiana.
La loro idea guida è quella di ricostruire una scuola che sia anche un'esperienza di democrazia partecipata, per questo viene stilato uno statuto democratico e partecipativo. Le decisioni importanti vengono assunte dall'assemblea generale che, per il disbrigo dei problemi ordinari, elegge un comitato direttivo che affianca la figura del Preside, anch'esso ex partigiano.L'autogestione, che si realizza e perfeziona giorno per giorno, rappresenta lo strumento principale per affrontare le difficoltà e per realizzare, sin dai primi giorni di vita dei convitti, un altissimo rendimento culturale.

 

Autogoverno

Un tipo di scuola, nato nel 1945 e fondato sul diritto allo studio, sull'autogoverno, sulla solidarietà, sulla prevalenza del sociale ad arricchimento della personalità che avrebbe dovuto costituire la matrice della scuola italiana dopo la liberazione ma rimase un'esperienza isolata, avversata per motivi politici e burocratici.

Democrazia

Foto storica convitto scuola rinascita

La regola fondante nei Convitti è quella della democrazia partecipata, della piena responsabilizzazione sia degli studenti che del corpo docente mentre le materie di studio sono direttamente legate alle necessità espresse dal mondo del lavoro e della fabbrica.
Nei convitti si tengono corsi di avviamento professionale per disegnatori, per tracciatori meccanici, c'è il biennio di scuola tecnica industriale per periti meccanici, chimici e per geometri.Solo nella sede torinese di Villa Rey tra il 1945 ed il 1951 studiano oltre 300 giovani che provengono dalle varie Regioni d'Italia e vengono formati non solo per affrontare il mondo del lavoro ma per dare un contributo alla costruzione dell'Italia democratica.