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Ultimo aggiornamento: 09/01/2017
 
 

L'informale Contemporaneo

Mostra personale di Marco Vigo
a cura di Roberto Borra

presso ARTGALLERY37 - galleria d'arte moderna econtemporanea, via buniva 9/ter/f
dal 14 gennaio 2017 al 4 febbraio 2017

Inaugurazione
con rinfresco: sabato 14 gennaio alle ore18,00
Orario Esposizioni: da martedì a sabato ore 16,00-19,30
Giorni di chiusura: domenica e lunedì
Per visite fuori orario: +39 338/8300244
Contatti: artgallery37@virgilio.it- +39 338/8300244
Website: www.artgallery37.com
Organizzazione: Associazione Collettivo 37 di Torino e staffArtgallery37
Coordinamento artistico: Carlo Iorietti e Alessandro Merlo - Testi: Roberto Borra - Ufficio stampa: Valeria Macci - Social media: Alessandro Santi

Con il patrocinio della Circoscrizione 7

Dopo il successo di critica e di pubblico della mostra degliartisti cubani di Fucina des Artistas, la galleria d'arte moderna econtemporanea Art Gallery37 di Torino inaugura sabato 14 gennaio alle ore 18,00 la stagione artistica 2017 con la mostra personale di Marco Vigo dal titolo"L'informale Contemporaneo" a cura di Roberto Borra.
Dalla fine della seconda guerra mondiale ai primi annisessanta, l'impeto dell'arte "senza forma" irrompe sulla scenaartistica italiana ed internazionale, decretando la fine di quel rigidorazionalismo portatore di ineluttabili devastazioni. In sintesi, lo shock della guerra induce l'umanità sconvolta ad una negazione della forma e a unariconciliazione con l'essenza del contenuto. Questo rifiuto fisiologico si ripercuote nel mondo artistico dell'epoca che interiorizza il concetto decretando una nuova prospettiva di arte oltre la forma.
Con l'avvento dell'arte informale il dogma leonardesco che da secoli poneva il disegno alla base di ogni forma pittorica decade, provocando nel mondo artistico e culturale una vera e propria rivoluzione epocale. La potenza dell'opera informale si manifesta con vigore nel fluire deigesti dell'artista che nella sua fase creativa è in grado di tradurre lapurezza dell'emozione in arte. L'osservatore stesso, posto di fronte alla tela rivive in modo quasi subliminale la fase estatica del processo creativo, assecondando mentalmente ed in parte fisicamente, il ritmo delle movenze e lagestualità che l'artista ha utilizzato nell'esecuzione dell'opera. Questo processo quasi simbiotico che l'arte informale è in grado di instaurare tral'artista e il fruitore, in parte spiega l'amore viscerale che questa forma artistica ancor oggi è in grado di provocare nonostante dinieghi e resistenzedi parte del mondo accademico contemporaneo.
Quella dell'artista sardo Marco Vigo è un'arte di approdo e,al contempo, una profonda ricerca di origine. L'artista vive le tensioni dellasua isola e del mare intorno animato da una convulsa gestazione identitaria. Nella sua arte, colma di intensi reflussi creativi, le linee di demarcazione materica e tonale tendono a dinamizzarsi seguendo le imprevedibili rotte dell'acqua colta nell'infrangersi sulla costiera. Il rapporto di incontro -scontro tra l'acqua e la roccia sono elementi fondanti nell'arte di Vigo cosìcome il suo stretto rapporto con l'elemento naturalistico.
Metaforicamente la sua ricerca appare come sintesi diun'avventura speleologica vissuta con forte partecipazione emotiva e alcontempo con rigore quasi scientifico. Le strutture dei paesaggi fisici in cuivive a loro volta lo abitano interiormente inducendolo a compiere un profondo viaggio intimistico cui la sua arte colta e vigorosa sa dare opportuna voce. Le sedimentazioni inconsce depositate nella memoria e nel vissuto, si addensano ed emettono una luce che pare intessuta nella struttura stessa della materia checompone l'opera.
L'Arte di Vigo si manifesta e prende forma quasi perstratificazione geologica imponendo un linguaggio intenso e viscerale che spesso precipita nell'armonia, con una capacità visionaria di indiscutibile valore. Il non essere del tutto terra, il non essere del tutto mare, è l'aspetto generativo di quel conflitto interiore che si placa e si esteriorizzaattraverso l'arte della non forma di cui l'artista Marco Vigo è degno rappresentante. Ancora una volta l'arte informale dimostra di abitare le sconfinate terre del nostro sentirci liberi, del nostro vivere le emozionioltre le partiture imposte dalla razionalità di confini quotidiani.... troppo stretti, forse, per cogliere il senso di ciò che siamo nella nostra reale essenza....
Roberto Borra