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Ultimo aggiornamento: 05/10/2015
 
 

Interventi di lotta alla processionaria del pino

Nel corso delle ultime settimane di settembre 2015 il Servizio Verde Gestione della Città di Torino realizza, in diverse località della città dove si sono riscontrate infestazioni su esemplari arborei, un intervento biologico di lotta alla processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa), mediante irrorazione alla chioma con un prodotto larvicida biologico a base di "Bacillus thuringiensis".
La lotta obbligatoria contro la processionaria del pino deve essere effettuata in applicazione di quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 17 aprile 1998, n. 356.
L'intervento, per essere efficace, va fatto a fine estate. L'effetto del trattamento è la cessazione del nutrimento da parte delle larve e la loro morte dopo 2-5 giorni.
La Città di Torino, nel rispetto delle disposizioni normative, al fine di prevenire le infestazioni sta evitando, nell'ultimo decennio, la messa a dimora di conifere del genere Pinus (in particolare di Pinus nigra).
 
Le zone della Circoscrizione 7 sui cui verrà fatto l'intervento sono:
Giardino strada comunale di Mongreno
Fermata Superga della Tramvia Sassi-Superga
Strada comunale di Superga (Pian Gambino)

 
Si tratta di un insetto patogeno, un lepidottero taumetopeide defogliatore, le cui larve si nutrono degli aghi di pino (prevalentemente pino nero o pino silvestre alle nostre latitudini), scheletrizzandoli. Gli alberi colpiti presentano defogliazioni più o meno accentuate, risultano indeboliti e quindi maggiormente soggetti a ulteriori attacchi anche di altri parassiti. I nidi sono immediatamente riconoscibili dalla tipica forma a rete di fili sericei, che ingloba alcuni aghi parzialmente erosi.
Le larve sono ricoperte di numerosissimi peli urticanti, che possono causare allergie e irritazioni cutanee e nei casi più gravi anche veri e propri choc anafilattici, e quindi in ambito urbano possono costituire un rischio per la salute delle persone o degli animali. Il momento di maggior pericolo è quello della cosiddetta "processione": le larve mature, in un periodo che in base ai luoghi e all'andamento stagionale va da fine febbraio ad inizio aprile, abbandonano la pianta ospite e si dirigono in fila indiana verso un luogo adatto in cui interrarsi, ad una profondità variabile da 5 a 20 cm. La norma nazionale prevede l'obbligo d'intervento, individuando come soglia di rischio, nei parchi o nei popolamenti arborei con frequentazione umana, la presenza di anche un solo nido.