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Ultimo aggiornamento: 03/06/2015
 
 

SANTA CULTURA IN VINCOLI 2015

Dal 6 febbraio al 28 maggio 2015 presso l'ex cimitero di San Pietro in Vincoli.
 
La stagione è alla sua seconda edizione e si svolge presso San Pietro in Vincoli Zona Teatro, ex cimitero settecentesco, nonché sede di ACTI Teatri Indipendenti, compagnia organizzatrice.
"Una stagione breve quella di Santa Cultura quest'anno" spiega il direttore artistico Beppe Rosso "Una stagione commisurata al tempo di crisi e completamente autogestita e cioè realizzata senza l'ausilio di alcun contributo pubblico o privato ma sostenuta dalla volontà organizzativa di ACTI e degli artisti che presentano i loro spettacoli".
Una stagione breve ma intensa, tutta votata alla drammaturgia contemporanea, convinti che il teatro possa e debba ancora dar voce ai conflitti e alle speranze dell'uomo contemporaneo.
In un momento in cui tutto volge verso l'innovazione e la contemporaneità, una ventata di "restaurazione" pare si stia abbattendo sul teatro, in nome della mancanza di fondi e di tagli forsennati; SANTA CULTURA IN VINCOLI intende opporsi a questa tendenza proponendo una stagione di resistenza in nome della contemporaneità.
Molti esperimenti, dunque, volti a instaurare un rapporto diretto e differenti con lo spettatore, curioso di accadimenti fuori dalla tradizione.

Con il patrocinio della Circoscrizione 7

Gli spettacoli si svolgono presso San Pietro in Vincoli Zona Teatro (via San Pietro in Vincoli 28, Torino)
Ora d'inizio 20:45

BIGLIETTI intero € 14 - ridotto € 12 (over 60, under 25) - ridotto extra € 10 (residenti Circoscrizione 7, studenti universitari)
Info e Prenotazioni: ACTI Teatri Indipendenti - 0115217099 - info@teatriindipendenti.org - www.teatriindipendenti.org

6 FEBBRAIO ore 20:45
SORVEGLIATI

un progetto su Jean Genet
con Lorenzo Bartoli, Yuri D'Agostino, Marco Lorenzi, Raffaele Musella
regia Marco Lorenzi
scenografia Gaia Moltedo
light designer Luna Mariotti
IL MULINO DI AMLETO
Tre detenuti condividono un'angusta cella: Occhiverdi, affascinante omicida in attesa della pena capitale che afferma di essere "l'unico uomo lì dentro", Lefranc e Maurice, due ladruncoli entrambi invaghiti del suddetto e disposti a tutto pur di guadagnarsene attenzione e stima. A custodirli c'è una sorvegliante che manifesta estrema ambiguità nei loro confronti.
Lefranc, geloso del giovane Maurice, nell'illusione di rendersi finalmente degno dell'amore di Occhiverdi, compie un atto solenne e irrimediabile. Al contrario di quanto desidera, otterrà una discesa nell'abisso della disperazione e non una ascesa verso l'Olimpo dei grandi Criminali di Genet...
Lo stesso autore, nella didascalia iniziale del testo, scrive: "L'intero atto si svolgerà quasi in un'aura di sogno". Con questo ci invita a non considerare la pièce come la pagina realistica di un diario, ma più che soffermarci sui personaggi e sulle loro reazioni psicologiche, dobbiamo interpretarlo come un viaggio verso il male a cui l'uomo da solo non può approdare se non toccato da una sorta di grazia o maledizione.

26-27-28 FEBBRAIO ore 20:45
SE CI SEI BATTI UN COLPO

di Letizia Russo
con Fabio Mascagni
regia Laura Curino
assistente alla regia Stefano Sartore
luci Alessandro Bigatti
ACTI TEATRI INDIPENDENTI e STEFANO MASCAGNI
Un solo attore, molti personaggi, una storia surreale e tragicomica per indagare, attraverso la vita di un giovane uomo che ha tutto ciò che gli serve, tranne il cuore, un tema caro a chiunque abbia mai avuto il dubbio se davvero valga o no la pena vivere. Ma la domanda del personaggio e la sua straordinaria esistenza di senza cuore sono anche una lente per osservare, con ironia politicamente scorretta e poesia, tutto ciò che fa della vita il regno della meraviglia e della noia, della normalità e della follia, del desiderio e dell'incomprensione: dalle relazioni famigliari a quelle sentimentali, dall'amicizia al lavoro, dalla visione spirituale a quella scientifica, dalle domande dei bambini ai dubbi degli adulti.

23 MARZO ore 20:45
IL PASTO DELLA TARANTOLA

testi, video e regia Silvio Panini e Paolo Pagliani
con Annachiara Ingrosso e Ottavia Perrone
KOREJA - TEATRO STABILE D'INNOVAZIONE
Molti pensano che il gusto sia l'unico senso veramente importante quando si mangia e si gode del piacere del cibo ma in realtà non è così. Durante l'assaggio si utilizzano tutti i cinque sensi: vista, udito, tatto, gusto e olfatto. L'allestimento dello spettacolo è costituito da una serie di postazioni per una degustazione individuale guidata; attraverso un ascolto in cuffia le attrici-cameriere accompagneranno lo spettatore-avventore alla scoperta dei sapori salentini, specchio e testimonianza della cultura da cui sono nati. Durante la performance sarà possibile degustare lampascioni, scapèce, pomodori secchi sott'olio, africani e vino negroamaro, tutti sapori da cui emerge la luce riverberante del Salento, la pietra tenera degli edifici barocchi, la condizione geografica della penisola salentina e il pellegrinaggio delle tarantolate, morse dal ragno soprattutto d'estate quando le donne erano più impegnate nel lavoro dei campi. Insomma cultura e colture, saperi e sapori uniti da un unico respiro che alimenta il miracolo di un territorio, il Salento, ricco di tradizione e di futuro.

17-18-19 APRILE ore 20:45
PADRONI DELLE NOSTRE VITE

di Ture Magro, Emilia Mangano
con Ture Magro e 8 attori virtuali
regia Ture Magro
SCIARA PROGETTI
Un attore in scena, tre maxi schermi a delimitarne lo spazio scenico e un'interazione continua tra realtà e finzione. Un ricerca che funziona, tra cinema e teatro con una forza recitativa coinvolgente che rende la visione fluida e di grande impatto emotivo. Partendo da una storia vera, di denuncia contro il potere criminale, racconta la lotta di un uomo per l'affermazione dei propri diritti di imprenditore italiano, di Padre, di Uomo.
Pino Masciari, imprenditore tra i più importanti del sud Italia, decide di non cedere alle richieste estorsive di 'ndranghetisti e politici e dopo anni si minacce e soprusi denuncia i suoi estorsori. Ha registrato e fotografato in maniera attenta le minacce ricevute non solo di mafiosi ma anche di politici e fornendo prove ncontestabili mette in luce un sistema di corruzione diffusa che parte dal piccolo delinquente locale, per arrivare ai livelli più alti della politica italiana. Pino ha 34 anni è sposato con Marisa e i loro due bambini sono nati da poco. Pur di salvare la vita della sua famiglia deve chiudere l'azienda creata con tanto sacrificio e coraggio ed è costretto ad abbandonare la sua terra. Entra nel programma speciale di protezione italiano riservato ai testimoni di giustizia nel 1997 perché a rischio di morte e vive per anni come un nomade spostato da una città all'altra dell'Italia. Pino pretende giustizia e trovando uno Stato impreparato, denuncia la condizione in cui vengono tenuti i testimoni di giustizia in Italia e lotta per fare ritorno nella sua terra. Si presenta a tutti i processi, fa arrestare decine di mafiosi, riuscendo a far incriminare anche alcuni esponenti della politica italiana.
Una vita vissuta nella lotta continua per l'affermazione dei propri diritti di imprenditore, di uomo e di padre. Partendo dalla storia vera che accomuna gli imprenditori italiani che decidono di denunciare," Padroni delle nostre vite" con un operazione di puro teatro, ci mostra i meccanismi perversi che la 'ndrangheta utilizza per imprigionare le sue vittime tracciando una fotografia chiara del fenomeno mafioso 'ndrangetista fino a pochi anni fa quasi sconosciuto.

23-24-25 APRILE ore 20:45
L'INGANNO DEI RICORDI

ispirato a "The memory of water" di Shelagh Stephenson
scrittura di scena e regia Davide Bernardi
con Matteo Barbero, Silvia Caltagirone, Corinna Costa, Iacopo Di Nuzzo, Patrizia Schneeberger
NESSUN VIZIO MINORE
Tre sorelle, molto diverse per carattere e scelte di vita, si ritrovano nella casa della loro infanzia per il funerale della madre. L'evento luttuoso fa da cassa di risonanza a sentimenti sopiti e fa riemergere, quasi involontariamente, quei ricordi familiari che, pur essendo stati condivisi dalle tre donne, vengono reinventati da ognuna di esse in una percezione soggettiva del passato.
La memoria diventa selettiva ed assolve o condanna intenzioni ed eventi che hanno determinato la personalità di ognuna. Ed è così che emergono conflitti e desiderio di riscatto, piccole bugie e disarmanti risate, rancori di vecchia data ed improvvise tenerezze. Pur tentando di prenderne le distanze, le tre sorelle si ritroveranno a riconoscere nella impronta materna l'inevitabile origine comune della loro personale storia.
La memoria diviene il bene più prezioso per riconciliarsi con il passato ed immaginare il futuro.

8-9 MAGGIO ore 20:45
MAGARI SENZA CADERE
di Stefano Dell'Accio e Monica Bonetto
con Stefano Dell'Accio
musiche sunate dal vivo Matteo Castellan
assistenza alla regia Chiara Lombardo
CPEM TEATRO
La notte del 20 maggio 1927, due ragazzi poco più che ventenni sono in lotta contro la forza di gravità.
Uno sul ring dello Yankey Stadium nel Bronx, a sfidare il campione dei pesi massimi; l'altro su un piccolo aereo, a sfidare il cielo sopra l'Oceano Atlantico. Tanti dicono che non ce la faranno. Ma in quella notte di nuvole e pugni, Charles Lindbergh e Jack Sharkey, hanno un sogno da andarsi a prendere. Perché se vuoi davvero qualcosa, ad un certo punto o molli tutto e stai a guardare gli altri fare quello che vorresti fare tu, oppure decidi di provarci e di andare sino in fondo a vedere cosa c'è. Magari, senza cadere.

28 MAGGIO ore 20:45
LASCIA CHE IL MARE ENTRI

studio teatrale dal libro di Barbara Balzerani
con Gisella Bein
regia Beppe Rosso e Gisella Bein
ACTI TEATRI INDIPENDENTI
Tre donne nello scenario del secolo delle guerre e delle rivoluzioni. Ultime tracce di un mondo di relazioni cancellato, di un'umanità di cui il denaro che produce denaro può fare a meno.
Storie che provano a restituire voce alle ragioni ammutolite dalla Storia scritta. Storie del tradimento di saperi, dell'inganno del progresso mercantile, del grande affare delle guerre, della rottura del patto con la vita e del prezzo per non averne difeso le condizioni. Storie di sfiduciata resistenza, di subordinate aspettative, di imprevidenza di morte per vanagloria di crescita illimitata.
Tre donne che si passano il testimone nel racconto del rapido consumarsi della civiltà dell'illimitato sfruttamento di ogni risorsa. La stessa che continua a promettere futuro, felicità e benessere, a vendere il proprio modello a chi oggi ne sta seguendo le orme, dopo aver brutalmente compromesso con i suoi punti di non ritorno la riproduzione di un'impronta umana nella vita del pianeta. Dopo aver sterilizzato nei registratori di cassa libertà, diritti, comunanze e mascherato la sua offerta di ogni miseria con gli ammiccamenti alle virtù della sudditanza.
Tre donne che chiudono in un circolo virtuoso le battaglie di una manciata di generazioni per mantenere il senso di sé e il legame con i fondamenti dell'esistenza. Nel silenzio, nell'ascolto, nella riconoscenza verso chi ha tracciato un percorso forse ancora praticabile.