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Ultimo aggiornamento: 06/12/2013
 
 

Dialoghi sulla salute": Medici, medicina e dintorni

Ciclo di incontri promossi da CIPES Piemonte e Circoscrizione 7 presso il Centro d'incontro in Corso Belgio, 91
 
La corretta informazione dei cittadini, degli utenti in tema di promozione e tutela della salute assume un valore strategico per il futuro dell'intero stato sociale in Italia. Informare, educare e prevenire sono azioni indispensabili per orientare, selezionare e soddisfare la domanda sanitaria nel suo complesso, evitando distorsioni o abusi che ne mettano in discussione la sostenibilità e i risultati.
Attraverso il ciclo di incontri denominato DIALOGHI SULLA SALUTE: CONOSCERE PER PREVENIRE si intende proporre un calendario di incontri per un dialogo a tutto campo su una gamma di temi specifici suggeriti direttamente dagli operatori scolastici, dalle Associazioni aderenti a CIPES o frutto di esperienze sul campo e di riflessioni, ormai ventennali, su questi temi.
Consapevoli della ricchezza dei temi e delle chiavi di lettura possibili, DIALOGHI SULLA SALUTE è articolato per offrire una pluralità di punti di vista, in modo che quello del relatore costituisca solo l'avvio di un confronto sul tema della giornata, e trovi poi nel dialogo con il pubblico il suo punto di forza per una informazione che sia effettivamente tale, cioè che possa indurre ad un esame critico e alla modifica consapevole di comportamenti nuovi e più consoni.
La ricchezza delle voci, il confronto delle esperienze, la verifica delle opinioni costituiscono elementi per una consapevole azione sociale contro la disinformazione e per lo sviluppo delle idee. Ogni relazione si svilupperà, quindi, avendo come valore aggiunto questo approccio, sollecitando ampi spazi di espressione e di dialettica.
 
Organizzazione: CIPES Piemonte (Confederazione Italiana per la Promozione della Salute e l'Educazione Sanitaria) con la collaborazione del Direttivo del Centro d'incontro di Corso Belgio
Con il patrocinio di ANCI Piemonte e Circoscrizione 7
http://www.cipespiemonte.it/

Giovedì 31 ottobre 2013, ore 16- 18
Dott.ssa Laura Ferrara:
Prevenire è meglio che curare
La tendenza generale della ricerca medica è ancora troppo rivolta alla cura delle malattie invece che alla loro prevenzione. Esiste una fondamentale differenza tra questi due termini: curare significa dover risolvere una malattia in atto, mentre prevenire significa creare le condizioni affinché la malattia non possa fare la sua comparsa. Radicalmente diversi sono anche gli approcci: per curare una malattia occorre studiarla in profondità, ed intervenire con sostanze specifiche che siano il più efficaci possibili. Prevenire invece implica una visione di ampio raggio, che prenda in considerazione lo stile di vita e il rapporto dell'uomo con l'ambiente in cui vive, quindi influenzare il suo comportamento individuale e collettivo. Per fare questo, occorre 'educare' piuttosto che 'visitare' la persona; occorre renderla consapevole che le proprie azioni influiscono sulla salute propria e della collettività, e che un reale miglioramento non può avvenire come singolo ma come insieme.

14 novembre 2013, ore 16-18
Dott. Mauro Petrillo:
Sessualità e terza età
La sessualità rappresenta una dim
ensione fondamentale nella vita di ogni uomo e di ogni donna,e lo è a prescindere dalla età. Esistono forti e immotivati pregiudizi sulla sessualità ed affettività delle persone "anziane", che alle estreme conseguenze portano a considerare l'anziano come un essere asessuato.
Gli stessi pregiudizi sono rivolti alle persone portatrici di disabilità,quasi come se il diritto e la possibilità di una vita sessuale soddisfacente fosse ad appannaggio esclusivo delle persone inserite attivamente nella cosiddetta "società produttiva".
Tali preconcetti si fondano su una diffusa diseducazione e disinformazione, complici considerazioni di ordine moralistico e "culturale".
Non si può negare che la sessualità dell'anziano presenti caratteristiche e possibili problematiche ,sue proprie ,in relazione a fattori "sociali" (il non essere più inseriti nella fascia produttiva), "biologici" (l'invecchiamento dell'organismo e le ripercussioni sulle funzioni del nostro corpo), e "patologici" (l'eventuale coesistenza di malattie). Ciò non significa che rinunciare e reprimere la propria sessualità sia un destino ineluttabile con l'andare degli anni.
Occorre innanzitutto che alle persone sia possibile accedere ad una informazione corretta e comprensibile in merito a ciò che capita al proprio corpo e alla propria psiche in conseguenza dell'invecchiamento e delle eventuali malattie che ad esso si possono associare; sarà poi possibile ricorrere con coscienza,quando necessario,ai rimedi terapeutici non esclusivamente farmacologici che la Medicina offre per la cura di eventuali problematiche specifiche.

giovedì 28 novembre 2013, ore 16-18
Dott. Andrea Imeroni:
Movimento e salute
 
Per mantenersi in buona salute è necessario "muoversi" cioè camminare, ballare, giocare, andare in bicicletta. La sedentarietà abituale, oltre a predisporre all'obesità, può compromettere altri aspetti della salute. Uno stile di vita poco attivo è un fattore di rischio per patologie come la cardiopatia coronarica, il diabete e il tumore al colon. Un buon livello di attività fisica, infatti, contribuisce ad abbassare i valori della pressione arteriosa, e quelli dell'ipercolesterolemia, a prevenire malattie cardiovascolari, obesità e sovrappeso, diabete, osteoporosi; contribuisce, inoltre, al benessere psicologico riducendo ansia, depressione e senso di solitudine.
Anche per gli anziani l'esercizio fisico è particolarmente utile in quanto:
* ritarda l'invecchiamento;
* previene l'osteoporosi;
* contribuisce a prevenire la disabilità;
* contribuisce a prevenire la depressione e la riduzione delle facoltà mentali;
* contribuisce a ridurre il rischio di cadute accidentali migliorando l'equilibrio e la coordinazione.

giovedì 5 dicembre 2013, ore 16-18
Dott.ssa Anna Maria Di Biase:
Parliamo della depressione

Una sofferenza senza causa, almeno apparente, e perciò "oscura". La parola depressione indica uno stato di sofferenza psichica, anche se non dice nulla sulle cause della sofferenza stessa. Sembrerebbe apparentemente normale attraversare periodi in cui, per effetto dell'abbassamento del nostro tono dell'umore, diventiamo più tristi del solito, la realtà ci appare soltanto grigia e percepiamo ostilità nei nostri confronti, ci sentiamo stanchi, scoraggiati, amareggiati e irritati, ma è quando questa tristezza diventa duratura, associata ad un profondo pessimismo, la realtà ci appare oscura e la vita priva di senso, che stiamo entrando nella depressione. Spesso è difficile comprendere quanto male stiano le persone che soffrono di depressione; questo probabilmente è uno dei motivi di scontro con i famigliari che spesso i pazienti riferiscono, perché è un luogo comune che basta un po' di buona volontà o un po' di sforzo e tutto si risolve....... Il malato non capito, sopportato, percepito come irritante, viene sovente colpevolizzato e lasciato nella sua "oscura" solitudine.