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Ultimo aggiornamento: 11/09/2013
 
 

"1973-2013 Cile, quarant'anni dopo e oltre"

1973-2013
CILE QUARANT'ANNI DOPO
(E OLTRE)
Mercoledì 11 settembre, ore 21 Cecchi Point, Via Cecchi 17 Torino
Ingresso libero

A cura di Associazione Museo Nazionale del Cinema, Società Umane Resistenti,, Videocommunity, Urzene, Grimaco, Chi per es teatro, LabPerm, Masnada Teatri

A 40 anni dal golpe militare cileno, che depose il governo di Salvador Allende, rievochiamo una memoria dolorosa con suoni, luci, personaggi e situazioni. In ogni luogo e tempo le dittature replicano se stesse, il loro messaggio di morte e annientamento. Sotto la dittatura dei consumi oggi ci nascondiamo ancora, mentre il potere opprime e reprime i tentativi
di cambiare le cose. Ma noi resistiamo, non rimaniamo alla finestra. Anche se saremo gli unici, anche se non resterà più niente.

"Dal vivo. Dal Cile"
LabPerm di Domenico Castaldo
La metamorfosi della dittatura, in Cile come in Europa, ha trasformato la nostra immaginazione, la nostra visione del presente e del futuro, la nostra volontà e capacità di intervento sulla realtà che ci circonda. Tre testimonianze ed alcuni canti su come stiamo resistendo a questa deriva".

Aria di golpe (40')
Un documentario di Armando Ceste con Dario Fo e Franca Rame
Nell'ottobre 1973, poche settimane dopo il colpo di stato in Cile, andò in scena Lotta di popolo in Cile di Dario Fo eFranca Rame al Palazzetto dello Sport di Torino, ripreso dal Collettivo Cinema Militante. I 10000 spettatori furono coinvolti in un coup de théatre finale in cui i due protagonisti e la loro compagnia finsero, all'insaputa di tutti, un intervento repressivo "alla cilena" da parte della polizia. Nel 1994 Dario Fo e Franca Rame rivivono e commentano in un'intervista le emozioni di quella straordinaria serata.

Mas Nada - Più Niente
a cura di Masnada, rete di teatri indipendenteIn scena: Fulvio Ferrario, Salvo Montalto, Elena Pisu, Alberto Valente, Ambra Zambernardi
Più niente da dire, più niente da fare. Solo il silenzio, la paura, il nascondere/nascondersi. In casa, soli, con l'illusione di rifugiarci, scappiamo e ci proteggiamo. Tutto è perduto. Niente rimane. Solo oggetti da difendere - ultimo e fragile baluardo di resistenza. Ci nascondiamo come topi in cerca di una libertà presto spezzata, mentre dalle finestre sbirciamo con terrore il precipitare degli eventi.