LA PACE VIAGGIA IN RETE IN DIRETTA CON IL MONDO

Un’informazione popolare, su iniziativa di cittadini e gruppi di volontari interessati ad assumere un ruolo attivo nel processo di diffusione delle notizie

E’ possibile fare una distinzione tra media violenti e media nonviolenti? Forse sì, se proviamo a distinguere tra media invasivi, che ci raggiungono forzatamente anche quando non vogliamo, e media non invasivi che presuppongono l’interesse e il "primo passo" da parte di chi li usa. Ma anche tra mezzi di comunicazione unidirezionali, che consentono solo la ricezione di informazioni, e interattivi, che stimolano la produzione e lo scambio di idee. E’ per questo che, ormai da anni, l’area pacifista e nonviolenta ha scoperto l’utilizzo della rete come strumento per la realizzazione di quella "omnicrazia" (il potere di tutti) teorizzata da Aldo Capitini, il pioniere italiano della nonviolenza. Grazie a questa "invasione pacifica" delle reti telematiche, nata molti anni prima della new economy, si riesce a restituire ai comuni cittadini italiani almeno una parte di potere informativo, ancora fortemente concentrato nelle mani dei grandi colossi dell’editoria.

La guerra del 1999 contro la Jugoslavia è stata la prima della storia, combattuta anche nel cyberspazio, con la creazione di un circuito alternativo di informazione attraverso Internet. Accanto all’informazione "ufficiale" delle agenzie di stampa, dei giornali e della televisione, si è sviluppata un’informazione popolare, su iniziativa di cittadini e gruppi di volontari interessati ad approfondire i problemi del Kossovo con un atteggiamento critico, che hanno voluto assumere un ruolo attivo nel processo di diffusione delle notizie.

Per la prima volta le popolazioni civili coinvolte in una guerra hanno potuto parlarsi direttamente, attraverso la posta elettronica, senza il controllo dei governi o dei vertici militari. Gli effetti dei bombardamenti sono stati raccontati in tempo reale, direttamente dalle persone che scrivevano messaggi mentre ascoltavano le sirene o il rumore dei vetri che esplodevano per l’onda d’urto.

In risposta ai nuovi venti di guerra, in rete si sono già mobilitate tutte le realtà che contribuiscono a dare varietà e pluralità al panorama nostrano dell’informazione. L’elenco delle risorse alternative a disposizione in rete dall’agenzia telematica Redattore Sociale (www.redattoresociale.it), che copre il panorama relativo all’Italia, all’agenzia missionaria Misna (www.misna.org) che può contare su una fitta rete di corrispondenti presenti in Asia, Africa e America Latina.

Un’altra fonte degna di interesse è il sito web di Emergency (www.emergency.it), l’associazione umanitaria dedicata al soccorso delle vittime di guerra, che sul suo sito pubblica i bollettini telematici inviati dai volontari presenti in Afghanistan, e che è una delle pochissime fonti di informazione dirette e non filtrate dalle grandi agenzie di stampa internazionali. L’elenco continua con il supersito per lo sviluppo sostenibile Unimondo (www.unimondo.org), uno dei maggiori portali di pace, assieme all’associazione PeaceLink (www.peacelink.it), che ha realizzato sulle sue pagine forme di partecipazione e mobilitazione dirette. Qui chiunque può inserire i propri dati per diventare un referente della rete informativa orizzontale. Il database permetterà inoltre ai singoli cittadini di ottenere, città per città, l’indirizzo di posta elettronica dei pacifisti collegati ad Internet, per realizzare iniziative comuni.

 

IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova illibero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

8. PER SAPERNE DI PIU'

* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org ; per contatti, la e-mail è: azionenonviolenta@sis.it

* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della

Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:

http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben@libero.it ; angelaebeppe@libero.it ; mir@peacelink.it

* Indichiamo inoltre

Martin Luther King, Jr.
Studi e soluzioni per i conflitti

ASSOCIAZIONI PACIFISTE
PeaceLink - Home Page
Lega Obiettori di Coscenza
Amnesty International - Sezione Italiana 
Associazione Studi per la Pace
Beati i Costruttori di Pace
Mani Tese
Global Exchange - ONG Americana che lavora nel campo dei diritti umani
Pax Christi International Homepage
Peace and Conflict
Sito del volontariato
Peace Human Rights Archive, Padua University