L’ ESPLOSIONE DEMOGRAFICA è UN PERICOLO MONDIALE

 

Siamo oltre  6 miliardi

 

Nell’anno 2000 la popolazione della terra ha  superato 6 miliardi di individui.

Secondo L’UNPF. A. (il Fondo dell’ONU per la popolazione) si presume che entro la seconda metà del XXI secolo arriveremo forse a 10 miliardi, cioè ad una comunità umana che si espande senza limiti, nonostante le guerre, gli attentati terroristici, le epidemie.

Anche se il tasso di fertilità in Occidente rallenta sempre di più, la natalità resta alta in Africa e in Asia.

Particolarmente significativo quanto sta accadendo nella Cina Popolare. Questo paese , che è su un territorio di nove milioni e mezzo di kmq. contiene una popolazione di circa 1 miliardo e 300 milioni (Pechino ne ospita 14 milioni) decise nel 1980 un severo controllo delle nascite mediante la pianificazione famigliare ( nel 2050 la popolazione aumenterebbe soltanto di 200 milioni   raggiungendo 1, 5 miliardi).

Ogni coppia non poteva far nascere più di un figlio. Chi trasgrediva la politica del figlio unico , veniva punito in sede amministrativa (penalizzata la carriera dei funzionari statali) ed economica (pagamento di  una tassa apposita). Questa politica che ha evitato la povertà delle masse e posto le basi dello sviluppo attuale ( forse il più alto del mondo ), non viene più rispettata  come un tempo. Infatti la tassa sul figlio unico risulta una spesa affrontabile dalla nuova classe media. D’altra parte lo stato non è più l’unico datore di lavoro come accadeva in passato , né i funzionari sono tutti ambiziosi di fare carriera. Recenti inchieste giornalistiche hanno reso noto che nelle campagne i giovani si sposano e fanno figli prima dell’età minima consentita (  20 anni ). Inoltre il secondo – terzo figlio vengono spesso registrati con il nome di parenti senza eredi oppure il funzionario locale chiude un occhio in cambio di qualche modesto dono . L’agenzia ufficiale “ Nuova Cina “ ha reso noto che : “ in province popolose della parte centrale  del Paese è già cominciato in parte un fenomeno di ritorno della crescita della popolazione”. La politica del figlio unico  è in crisi: le minoranze etniche (Tibetani; Uguri , ecc.) possono avere fino atre figli . I figli unici possono avere  due figli . Il 10 per cento della nuova classe sociale dei ricchi ha , in media , tre figli. Ciò costituisce un affronto per chi più povero può avere soltanto un figlio. Per i contadini i figli in più rappresentano non un lusso ma un capitale famigliare , più braccia al lavoro nei campi e , in mancanza di un sistema di pensioni sociali più sicurezza per i  genitori anziani ( in Cina esiste un grande rispetto per i vecchi e addirittura il culto degli antenati). Viceversa, i cinesi ricchi possono spendere per l’ asilo , per le scuole della capitale , per l’Università , per corsi di specializzazione ecc. insomma nella Cina comunista( quasi post- comunista) esistono differenze sociali che non permettono più di controllare le nascite . Per evitare ciò occorrerebbero misure severe : imporre penalità mediante tasse proporzionali ai redditi , stabilire controlli rigorosi , ecc.

Ma non è soltanto la Cina a creare l’ allarme demografico . In India il tasso di crescita della popolazione  è più elevato di quello cinese . Secondo le attuali proiezioni l’ Unione Indiana , che su un territorio di 3.287.263 kmq. Comprende  oltre un miliardo di individui ( di cui 10 milioni a Delhi), potrebbe  superare nel 2050 il numero degli abitanti della Cina.

Per bloccare l’ esplosione demografica occorrerebbe diffondere la contraccezione, a cui si oppongono sia il cristianesimo sia l’ islamismo , sia l’ ignoranza esistente nelle masse più emarginate dell’Africa.

La Chiesa cattolica ha gravi responsabilità per questo fenomeno diffuso specialmente nei paesi africani e latino americani. Il presidente Bush, applicando le pretese degli ambienti protestanti più reazionari, ha tagliato ogni finanziamento  alle campagne abortiste  e all’ informazione pubblica sui contraccettivi.

Se all’inizio del secolo scorso eravamo 1 miliardo e 600 milioni, ora siamo 6 miliardi. In un solo secolo la popolazione del mondo si è triplicata. Ogni giorno la popolazione del pianeta  cresce  di oltre 230 mila persone, cioè circa 7 milioni al mese , 84 milioni all’anno. Intanto ogni giorno 30 mila bambini – secondo l’UNICEF – muoiono di malattie curabili.

Le migrazioni possono rappresentare  uno strumento importante per ridurre la fecondità nei Paesi più popolati. Gli studi condotti in Italia rivelano che la fertilità delle donne immigrate, provenienti da Paesi ad alta natalità, diminuisce a due figli. Nel giro di una generazione i comportamenti demografici della popolazione locale vengono assimilati. Attraverso le catene migratorie, questi comportamenti vengono poi reimpostati nei paesi di origine . Le comunità degli immigrati in Europa più interagiscono con i residenti , assimilandone i modelli culturali, più rapidamente diventano a loro volta protagoniste della diminuzione demografica. Il problema derivante dalla globalizzazione del fenomeno e non solo demografico , ma anche ecologico e sociale. Infatti l’acqua comincia a scarseggiare , il  processo di desertificazione avanza , il numero degli anziani aumenta rispetto ad una quantità di giovani in cerca di lavoro . Perciò è opportuno non propagandare il mito delle famiglie numerose ,  spesso in contrasto con la responsabilità di allevare nel modo migliore la prole .

Bisogna, viceversa, diffondere sempre più il concetto di una filiazione consapevole, applicando le tecniche moderne per la limitazione delle nascite. Fortunatamente  l’ Italia ha il primato dell’indice delle nascite più basso ( 1, 2 bambini per donna) , un modello contro l’ angoscia di un’ Umanità che si espande senza limiti sul nostro pianeta.

(Tratto da L’INCONTRO periodico indipendente fondato nel 1949, n.6, anno LIX, luglio-agosto 2007)