ISLAM E'
PACE
Assalam alaykum.
Questa è l'espressione con cui salutiamo noi
Musulmani. Dal momento che i Musulmani sono più di un miliardo e mezzo, ogni
giorno nel mondo questa espressione risuona miliardi di volte. Questa
espressione è un augurio di pace, infatti vuol dire "la pace su
di voi", quindi è un invito alla pace che i Musulmani rivolgono
ai loro fratelli musulmani e non.
L'Islam, anch'esso, nel suo significato riporta
alla pace, dal momento che la sua radice è la stessa di "salam",
che vuol dire "pace".
Tutte
le religioni hanno come obiettivo quello di far regnare la pace.
Nell'Islam, come abbiamo visto, questo concetto è molto forte, dal momento che
il saluto e la radice stessa della parola richiamano ad essa. L'Islam fornisce
quindi al Musulmano una cultura pacifica contraria alla guerra, cercando
di consolidare questi valori nella vita comune. Il Glorioso Corano e il Profeta
Muhammad (pace e benedizione su di lui) dedicano molto spazio nell'invitare al
rispetto reciproco.
L'Islam è
contro la violenza e l'aggressione.
Senza dubbio, l'aggressione contro gente innocente
è un grave peccato ed un terribile crimine, indipendentemente dalla religione,
dal paese e dalla razza della vittima. Nessuno ha il permesso di commettere
tale crimine, perché Dio l'Altissimo odia l'aggressione.
Qui
di seguito è bene puntualizzare alcuni principi importanti basati sul Glorioso
Corano e sulla Sunnah (tradizione) del Profeta Muhammad (pace e benedizione su
di lui):
1.
L'Islam proibisce l'aggressione contro gente innocente.
L'Islam proibisce l'aggressione contro
gente innocente, contro la loro vita, la loro proprietà e contro il loro onore,
e questo vale per gente di qualsiasi status, prestigio, razza e religione.
Nell'Islam, poiché il soggetto dello stato (come il governatore o il califfo)
si deve attenere ai principi islamici, neanche egli può violare i diritti, la
vita, la proprietà e l'onore della gente.
Durante il Pellegrinaggio dell'addio, il Profeta
Muhammad (pace e benedizione su di lui) dichiarò il principio che la vita, la
proprietà e l'onore delle persone sono inviolabili fino al Giorno del Giudizio.
Questa regola non è ristretta ai soli Musulmani, ma include anche i non
Musulmani. Anche in caso di guerra, l'Islam non permette di uccidere coloro che
non sono coinvolti nei combattimenti come le donne, i bambini, gli anziani ed i
monaci in preghiera.
La guerra nell'Islam è autorizzata solo come difesa,
come afferma il seguente versetto del Corano: "Combattete per la causa
di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Allah non ama
coloro che eccedono" (Al-Baqarah 190) "A coloro che sono stati
aggrediti è data l'autorizzazione [di difendersi], perché certamente sono stati
oppressi e, in verità, Allah ha la potenza di soccorrerli" (Al-Hajj
39).
Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui)
disse: "Una donna è qualificata per entrare all'Inferno per un gatto che
ha legato, senza avergli dato cibo e senza averlo liberato per fargli mangiare
almeno i vermi della terra." (Riportato da Al-Bukhari). Questo non dovrebbe
meravigliare perché l'islam è una religione che proibisce l'aggressione anche
contro gli animali, dal momento che anch'essi sono delle creature ed hanno
diritto alla vita.
Se questa è la regola islamica riguardo alle azioni
aggressive verso gli animali, a maggior ragione, il castigo è severo quando
capita che sia l'essere umano la vittima di aggressione, tortura e
terrorismo.
2.
La responsabilità individuale
Nell'Islam ognuno è ritenuto responsabile soltanto
delle proprie azioni, non di quelle altrui. Nessuno deve subire le conseguenze
degli altrui errori, anche se si tratta dei suoi parenti stretti. Questa è
l'ultima forma di giustizia, chiarita nel Glorioso Corano, come dice Dio
l'Altissimo, "Non è stato informato di quello che contengono i fogli di Mosè e
quelli di Abramo, uomo fedele ? Che nessuno porterà il
fardello di un altro".
Perciò, è molto disgustoso vedere gente – Musulmani
solo di nome – aggredire gente innocente e prenderli come capro
espiatorio per qualsiasi disaccordo che hanno con l'autorità dello stato. Qual
è il crimine della gente comune? L'omicidio è uno dei terribili crimini
completamente respinti dall'Islam, fino al punto che alcuni 'ulama (teologi)
musulmani sono dell'opinione che il pentimento degli assassini non sarà
accettato da Dio l'Altissimo. In questo contesto, richiamiamo il versetto del
Corano che recita, "Chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua
volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra , sarà come se avesse
ucciso l'umanità intera . E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse
salvato tutta l'umanità".
3.
I fini non giustificano i mezzi
Nell'Islam, la nozione "il fine
giustifica i mezzi" non ha alcuno spazio. Non è permesso perseguire buoni
fini tramite cattivi mezzi. In questo contesto, il Profeta Muhammad (pace e
benedizione su di lui) disse, "Sicuramente Dio è buono è non accetta mai
niente che non sia buono".
Perciò, nella Shari'ah (la legge islamica), con
tutte le sue fonti – il Glorioso Corano, la Sunnah (tradizione) del Profeta
Muhammad (pace e benedizione su di lui) ed il consenso dei giuristi –
l'aggressione e la violazione dei diritti umani sono del tutto proibiti.
Inoltre, è dovere degli 'ulama (teologi) musulmani,
fare del loro meglio per guidare la gente perplessa sulla retta via.
E' un dovere di tutti i Musulmani
diffondere il proprio messaggio, ma senza coercizione o intolleranza. Se gli
altri accettano questo messaggio è un bene per loro, ma se non lo accettano, i
Musulmani devono continuare a trattarli comunque con gentilezza e lasciare a Dio
l'Altissimo il giudizio finale.
Nel nostro entusiasmo per la Da'wah (richiamo
all'Islam) non dobbiamo essere intolleranti e aggressivi verso gli altri.
Il Jihad.
Il Jihad è uno dei concetti più
importanti dell'Islam, ma anche il più frainteso nel mondo occidentale. La
maggior parte dei non Musulmani lo traduce come "guerra santa", cioè
come attività militare volta a costringere altra gente a diventare musulmana, o
a sopprimere chi non lo vuole. Questo è però un concetto del tutto estraneo
all'Islam che invece difende le libertà individuali.
Il vero jihad
insiste infatti che l'omicidio per la religione è del tutto sbagliato. La
religione non deve mai opprimere. Non si possono obbligare le persone a credere
in ciò in cui non credono. La parola jihad significa propriamente 'sforzo' e,
nel senso spirituale è la costante battaglia contro il peccato in tutti gli
aspetti. Il vero sforzo quotidiano di un Musulmano è di essere puro nello
spirito e di resistere al male.
L'Islam è contro la guerra. Non si può usare una
guerra che infligge sofferenze per ottenere potere, cibo, terre o qualsiasi
altra cosa con la forza. Il jihad, come abbiamo potuto vedere è uno sforzo
personale principalmente in campo morale, verso se stessi, contro i propri vizi
e le proprie debolezze.
Il secondo concetto di jihad è quello di una
guerra, ma soltanto di difesa perché come abbiamo detto prima, l'Islam non
accetta il concetto di guerra come attacco. Inoltre, non si tratta di guerra
santa. Una guerra non può mai essere santa, poiché il concetto di santità ci
riconduce alla religione e qualsiasi religione è il mezzo per portare la pace.
Il principio del jihad è di combattere
contro la tirannia e l'oppressione per portare libertà, giustizia e pace.
Il jihad, come azione militare, dev'essere
dichiarato come difesa, non come attacco, per ristabilire la pace e la
libertà, contro la tirannia. Esso non deve avere fini politici, né
nazionalistici, né tribali. Non deve avere intenti di conquista né di
sfruttamento, né di oppressione e deve andare avanti solo finché il nemico non
si arrende e non continuare oltre. Infine non si devono assolutamente colpire
donne, bambini, vecchi ed ammalati, né i luoghi dove la gente si riunisce in
preghiera, indipendentemente dalla loro religione.
Osama Al Saghir
Responsabile
GMI Roma