PAM! PAM! FACCIAMO LA GUERRA!! EVVIVA GLI EROI...
!!!!
... TANTO SONO GLI ALTRI CHE MUOIONO...
TROMBONI!
LEGGENDO I COSTI DELLA "DIFESA" , NON ho
POTUTO FARE A MENO DI PENSARE CHE IL NOSTRO è UN Paese di pazzi. dovremmo
cominciare a farne interdire qualcuno. spendiamo miliardi (in tutti i settori
della società, ma proprio tutti, a cominciare dai NOSTRI stipendi) come fossimo
ricchi, dimenticandoci che il nostro debito pubblico occupa il terzo posto nel
mondo. è giusto dare l'anima per aiutare i paesi oppressi e martoriati, ma un
occhio andrebbe dato anche ai martoriati del "nostro” di Paese: i
pensionati da 500 euro al mese, i precari, quelli che accettano di lavorare in
nero perché il contratto IN BIANCO NON GLIELO FANNO: “costa”, gli operai che
con 800, 1000 €. devono campare, allevare i figli, farli studiare (e quanto
servono sacrifici e lavoro delle mogli!);
LE FAMIGLIE - 7 mila (dal 2001) - che hanno perso
il marito, un figlio in guerra o sul lavoro... e che devono, oltre al dolore
vivere in ristrettezze, perché la pensione arriva dopo 18 mesi… E CHE PENSIONE!
DA NABABBI!
Che si sa di quei 5 milioni, (dal 2001 a oggi), di
infortunati sul lavoro? come sono stati curati?
Che tipo d’incidente hanno avuto? Hanno perso una
mano? Una gamba? Tutte e due le gambe? Hanno ricevuto la protesi? Gliel’hanno
applicata giusta, gli hanno messo la destra al posto della sinistra o gli è
andata bene? sono in attesa di pensioni o l’hanno avuta? quanto al mese? Come se
la cavano? Chi li segue? E se uno ha perso gli occhi? E i “Servizi” come vanno?
Assistenza? Che aiuti abbiamo dallo stato, oltre alla televisione? Nessuno ne
parla. E chi se ne fotte?
Potrei PROSEGUIRE per un mese di seguito.
Mi fareste un favore? Vogliamo compilare una lista,
fa niente se sarà chilometrica, di tutto quello che servirebbe a questo Paese?
A tutto quello che ci manca… che manca ai bambini, ai giovani, alle donne, agli
uomini? Che ci serve per avere il mondo che vorremmo? Coraggio, proviamoci.
Già mi sono rovinata la giornata.
Il peso più grande della mia vita è: pensare,
vedere, sentire… ed essere impotente.
Come vorrei incontrarvi. Organizzare con voi
qualcosa di grandioso per tutti noi. Vorrei… vorrei… quanto vorrei!
Con tutta la rabbia e l’ardore che mi sento addosso vi abbraccio. Tutti.
franca
"DIFESA"
Il ministro della difesa Parisi non ha detto agli italiani che solo per tenere
in navigazione la portaerei Garibaldi,
oggi in Libano, si è speso oltre un milione e mezzo
di euro. Il suo costo mensile di esercizio ammonta a 3.080.650 euro,
equivalenti a 5,8 miliardi delle vecchie lire. Questo e altri dati sulla spesa
per la missione sono contenuti nel disegno di legge, presentato dal governo e
approvato dalle commissioni esteri e difesa della Camera. Solo come «costo
esercizio mezzi» si prevede in settembre-ottobre, oltre a quella per la
Garibaldi, una spesa mensile di 1,2 milioni per i mezzi blindati e 1,8 per gli
aerei che, insieme ad altre voci, portano il totale mensile a 12,6 milioni di euro.
Aggiungendo le spese per alloggiamento, viveri e servizi, il «totale spese
funzionamento» supera i 14 milioni di euro mensili. Vi sono poi gli «oneri una
tantum», soprattutto per l’«approntamento in patria della marina militare», che
ammontano a 15,5 milioni. Molto maggiori sono le spese per il personale. La
«Early entry force» conta 295 ufficiali, 1.250 sottufficiali e 951 volontari.
Essa è quindi composta per circa il 62% da ufficiali e sottufficiali, ossia dal
personale meglio pagato. Ad esempio un maresciallo capo, la cui retribuzione
mensile ammonta a circa 2.900 euro, costa quale «trattamento economico
aggiuntivo» per la missione in Libano 9.450 euro al mese. Questo sottufficiale
costa quindi allo Stato oltre 12mila euro al mese. Complessivamente, solo per
il «trattamento di missione» dei 2.496 militari in Libano, si prevede una spesa
mensile di 22,3 milioni. Il costo mensile della missione, nel periodo
settembre-ottobre, sfiora quindi i 52 milioni di euro. E' salito ancora quando,
a novembre, è subentrata la «Follow on force», composta da 2.680 militari: 335
ufficiali, 1.290 sottufficiali e 1.055 volontari. Solo per il loro «trattamento
di missione» si spenderanno circa 24 milioni di euro al mese che, con gli oltre
14 del «costo esercizio mezzi», porteranno il totale a oltre 38 milioni
mensili. Si aggiungeranno 18,4 milioni per gli oneri, inspiegabilmente definiti
anche in questo caso «una tantum». Il costo della missione salirà così in
novembre di 4,6 milioni, arrivando a 56,6 milioni mensili. Per dicembre invece,
abolita l’«una tantum», dovrebbe scendere a circa 35 milioni mensili. Questo
nelle previsioni. Ma se la situazione dovesse complicarsi, il costo sarebbe
sicuramente maggiore. La missione in Libano e le altre (soprattutto in
Afghanistan) comportano, oltre alla spesa immediata, un costo indotto. L’Italia
impegna all’estero nell’arco di un anno oltre 30mila militari su base
rotazionale, più 3mila pronti a intervenire. Ma per mantenere e potenziare tale
capacità occorre assumersi ulteriori oneri anche in termini di bilancio: come
ha sottolineato Parisi, vi è una «carenza di risorse» che può incidere sulle
capacità operative delle forze armate, il cui personale assorbe oltre il 70%
del bilancio della difesa. Ciò può portare a «inaccettabili situazioni
debitorie nei programmi internazionali», come quello del caccia statunitense
Jsf cui partecipa l’Italia. Occorre quindi «un flusso di risorse costante e
coerente con gli obiettivi», che farà crescere la spesa militare italiana, già
al 7° posto mondiale con oltre 27 miliardi di dollari annui in valore corrente
e 30 a parità di potere d’acquisto. Sommando la spesa militare al costo delle
missioni si raggiunge una cifra annua equivalente a quella della finanziaria
2006. E poiché i soldi (denaro pubblico) da qualche parte devono venir fuori,
occorre «tagliare» in altri settori. Come hanno documentato Cgil Cisl e Uil, la
finanziaria 2006 prevede tagli alle spese sociali di 12,7 miliardi, che
colpiscono soprattutto sanità ed enti locali. Si mettono così a rischio i
servizi erogati ai cittadini nonché posti di lavoro. Sono previsti inoltre
tagli per 27 miliardi per la costruzione e l’ammodernamento delle reti
metropolitane, tranvie e passanti ferroviari. Nella finanziaria si propone
inoltre, per il 2006, un drastico taglio dei fondi destinati agli aiuti per i
paesi in via di sviluppo, 152 milioni di euro in meno rispetto ai 552 stanziati
nel 2005. Siamo così intorno allo 0,1% del pil rispetto a un obiettivo dell’1%.
E mentre nella finanziaria 2006 si destina un miliardo di euro per la «proroga»
delle missioni militari all’estero, si stanziano nientemeno che 30 milioni
annui per la cancellazione del debito dei paesi poveri altamente indebitati.
Quanto si spende in due settimane e mezzo per la
missione militare in Libano.
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Franca Rame at 2006-12-10 12:19 | blog di Franca
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