Le guerre
Usa la fine della storia
Terza e ultima puntata
della cronologia degli interventi militari compiuti dagli Stati uniti dal 1798
al 1945. In tutto 168 azioni, tra autorizzate e non, che forniscono una diversa
lettura della storia americana
MARCO D'ERAMO
Ecco la terza e ultima
parte, dal 1904 al 1945, della cronologia degli interventi all'estero delle
forze armate americane. Le fonti sono state pubblicate nella prima puntata. Qui
accanto troverete alcune brevi osservazioni su questa cronologia. 1904 - Repubblica dominicana,
2 gennaio - 11 febbraio: per difendere interessi americani a Puerto Plata,
Sosua e Santo Domingo city durante combattimenti rivoluzionari.
1904-5 - Corea, 5 gennaio 1904 - 11 novembre 1905:
per custodire la legazione americana a Seul.
1904 - Tangeri, Marocco: «Vogliamo o Perdicaris vivo
o Raisuli morto». Dimostrazione di una squadra navale per costringere a
rilasciare un americano rapito. La guardia marina sbarcò per proteggere il
console generale.
1904 - Panama, 17-24 novembre: per proteggere vite e
proprietà americane ad Ancon quando si temeva un'insurrezione.
1904-1905 - Corea: guardia marina mandata a Seul per
protezione durante la guerra russo-giapponese.
1906-1909 - Cuba, settembre 1906 -23 gennaio 1909:
intervento per restaurare l'ordine, proteggere stranieri, e stabilire un
governo stabile dopo una seria attività rivoluzionaria.
1907 - Honduras, 18 marzo - 8 giugno: per proteggere
interessi americani durante una guerra tra Honduras e Nicaragua: truppe furono
stazionate per pochi giorni o settimane a Trujillo, Ceiba, Puerto Cortez, San
Pedro, Laguna e Colona.
1910 - Nicaragua, 22 febbraio: durante una guerra
civile, per avere informazioni sulle condizioni a Corinto; il 19 maggio e il 4
settembre per proteggere interessi americani a Bluefields.
1911 - Honduras, 26 gennaio e poche settimane dopo:
per proteggere vite e interessi americani durante una guerra civile.
1911 - Cina: fasi iniziali della rivoluzione
nazionalista. Un guardiamarina e 10 uomini cercarono a ottobre di entrare a
Wuchang per liberare missionari, ma si ritirarono dopo un avvertimento. Sempre
a ottobre una ridotta unità da sbarco protesse proprietà private americane e il
consolato ad Hankow. In novembre fu stabilita una scorta navale ai posti del
telegrafo di Shanghai. Forze da sbarco furono mandate a scopo di protezione a
Nanchino, Chinkiang, Taku e altrove.
1912 - Honduras: sbarco di una forza ridotta per
prevenire la confisca da parte dello stato di una compagnia ferroviaria di
proprietà americana. Le forze si ritirarono dopo che gli Stati uniti
disapprovarono l'azione.
1912 - Panama: su richiesta di ambedue i partiti
politici, truppe supervisionarono le elezioni nella Zona del Canale.
1912 - Cuba, 5 giugno - 5 agosto: per proteggere
interessi americani nella provincia d'Oriente e all'Avana.
1912 - Cina, 24-26 agosto sull'isola Kentucky e 26-30
agosto a Camp Nicholson: per proteggere americani e interessi americani
durante agitazioni rivoluzionarie.
1912 - Turchia, 18 novembre - 3 dicembre: per proteggere
la legazione americana a Costantinopoli durante la guerra dei Balcani.
1912-1925 - Nicaragua, agosto - novembre 1912: per
proteggere interessi americani durante una tentata rivoluzione. Una piccola
unità con funzione di guardia alla legazione e di promotrice di pace e
stabilità governativa rimase fino al 5 agosto 1925.
1912-1941 - Cina: i disordini che, iniziati con la
ribellione del Kuomingtang, riorientati con l'invasione giapponese della Cina,
portarono infine alla guerra tra Giappone e Stati uniti, diedero origine a
continue dimostrazioni di forza e a sbarchi in Cina a scopo di protezione dal
1912 al 1941. Una guarnigione fu mantenuta a Pechino e sulla strada per il mare
fino al 1941. Nel 1927, gli Stati uniti avevano 5.670 soldati in Cina e 44 soldati
nelle sue acque territoriali. Nel 1933 avevamo 3.027 uomini. Tutte queste
azioni protettive avvenivano in accordo ai trattati firmati con la Cina dal
1858 al 1901.
1913 - Messico, 5-7 settembre: qualche marine sbarcò
a Ciari Estero per aiutare a evacuare cittadini americani e altri dalla valle
Yaqui, resa pericolosa per gli stranieri da una guerra civile.
1914 - Haiti, 29 gennaio
- 9 febbraio e 20 febbraio - 19 ottobre: per proteggere cittadini americani
in un periodo di pericolose agitazioni.
Repubblica dominicana, giugno e luglio: durante una
rivoluzione, forze navali Usa fermarono a cannonate il bombardamento di Puerto
Plata e con la minaccia della forza mantennero zona neutrale la città di Santo
Domingo.
1914-1917 - Messico: Le non dichiarate ostilità
messicano-americane in seguito all'affare del Dolphin
e alle incursioni di Pancho Villa compresero la cattura di Vera Cruz e più
tardi la spedizione Perching nel Messico settentrionale.
1915-1934 - Haiti, luglio 1915 - 14 agosto 1934: per
mantenere l'ordine in periodo di cronica minaccia insurrezionale.
1916-1924 - Repubblica dominicana, maggio 1916 -
settembre 1924: per mantenere l'ordine in periodo di cronica minaccia
insurrezionale.
1917-1918 - Prima guerra Mondiale. Formalmente
dichiarata.
1917-1922 - Cuba: per proteggere interessi americani
durante un'insurrezione e la conseguente instabilità. La maggior parte delle
forze americane lasciarono Cuba nel 1919 ma due compagnie rimasero a Camaguey
fino al febbraio 1922.
1918-1919 - Messico: dopo il ritiro della spedizione
Pershing, i nostri soldati entrarono in Messico alla caccia di banditi almeno
tre volte nel 1918 e sei volte nel 1919. Nell'agosto 1918 soldati americani e
messicani si combatterono a Nogales.
1918-1920 - Panama: per i compiti di polizia
stabiliti dalle clausole del trattato, a Chiriqui durante le sommosse
elettorali e le successive agitazioni.
1918-1920 - Russia sovietica: in giugno e luglio
marines furono sbarcati a Vladivostock e dintorni per proteggere il consolato
americano e altri punti durante i combattimenti tra i bolscevichi e l'esercito
ceco che aveva traversato la Siberia dal fronte occidentale. Una dichiarazione
congiunta di governo d'emergenza e di neutralità fu emanata dai comandanti
americano, giapponese, britannico, francese e ceco in luglio e le nostre truppe
rimasero fino a fine agosto. In agosto il progetto si ampliò: allora 7.000
uomini furono sbarcati a Vladivostok e rimasero fino al gennaio 1920 come parte
di una forza alleata di occupazione. Nel settembre 1918, 5.000 soldati
americani si unirono alla forza alleata d'intervento ad Arcangelo, subirono 500
perdite e rimasero fino al giugno 1919. Un pugno di marines aveva in precedenza
preso parte a uno sbarco britannico sulla costa Murmanska (vicino alla Norvegia),
ma solo incidentalmente. Tutte queste operazioni dovevano neutralizzare gli
effetti della rivoluzione bolscevica in Russia e furono in parte sostenute da
elementi zaristi e di Kerensky. Non fu dichiarata guerra. A volte elementi
bolscevichi agirono assieme a noi, ma la Russia sovietica reclama ancora
risarcimenti.
1919 - Dalmazia: su richiesta delle autorità italiano
soldati Usa sbarcarono a a Trau per mantenere l'ordine tra italiani e serbi.
1919 - Turchia: i marines della nave da guerra Arizona sbarcarono per proteggere il consolato americano
durante l'occupazione greca di Costantinopoli.
1919 - Honduras, 8-12 settembre: una forza da sbarco
fu spedita a terra per mantenere l'ordine in una zona neutrale durante un
tentativo insurrezionale.
1920 - Cina, 14 marzo: una forza da sbarco fu mandata
a terra per poche ore per proteggere vite durante un tumulto a Kiukiang.
1920 - Guatemala, 9-27 aprile: per proteggere la
legazione e altri interessi americani, come il telegrafo, durante gli scontri
tra gli Unionisti e il governo del Guatemala.
1920-22 - Russia (Siberia), 16 febbraio 1920 - 19
novembre 1922: invio di una scorta navale per proteggere proprietà e una
stazione radio degli Stati uniti su un'isola russa nella baia di Vladivostok.
1921 - Panama-Costarica: squadre navali americane
manovrarono sulle due sponde dell'istmo per prevenire una guerra tra i due
paesi per una disputa di confine.
1922 - Turchia, settembre-ottobre: un contingente fu
sbarcato con il consenso delle autorità sia turche sia greche per proteggere
vite e proprietà americane quando i nazionalisti turchi sbarcarono a Smirne.
1922-1923 - Cina: tra aprile 1922 e novembre 1923
cinque sbarchi di marines per proteggere americani durante le agitazioni.
1924 - Honduras, 28 febbraio - 31 marzo e 10-15
settembre: per proteggere vite e interessi americani durante scontri
elettorali.
1924 - Cina, settembre: marines furono sbarcati a
Shanghai per proteggere americani e altri stranieri durante gli scontri tra
fazioni cinesi.
1925 - Cina, 15 gennaio- 19 agosto: scontri tra
fazioni cinesi accompagnati da tumulti e dimostrazioni a Shanghai costrinsero
allo sbarco di soldati americani per proteggere vite e beni nella concessione internazionale.
1925 - Honduras, 19-21 aprile: per proteggere stranieri
a La Ceiba durante una sommossa.
1925 - Panama, 12-23 ottobre: scioperi e tumulti
spinsero a sbarcare circa 600 soldati per mantenere l'ordine e proteggere gli
interessi americani.
1926-1933 - Nicaragua, 7 maggio - 5 giugno 1926, 27
agosto 1926 - 3 gennaio 1933: il colpo di stato del generale Chamorro
innescò attività rivoluzionarie che portarono allo sbarco di marines per
proteggere gli interessi degli Stati uniti. Forze statunitensi andarono e
vennero, ma non sembra che lasciassero del tutto il paese prima del 3 gennaio
1933. La loro azione incluse operazioni contro il fuorilegge Sandino nel 1928.
1926 - Cina, agosto e settembre: l'attacco
nazionalista su Hankow rese necessario lo sbarco di forze navali per proteggere
cittadini americani. Una piccola unità restò al consolato generale anche dopo
il 16 settembre, quando il resto delle truppe era stato ritirato.
Verosimilmente, quando le forze nazionaliste catturarono Kiukiang, forze di
marina furono sbarcate per proteggere stranieri il 4 e 5 novembre.
1927 - Cina, febbraio: i combattimenti a Shanghai
costrinsero ad aumentare le forze navali e i marines nella zona. A marzo una
scorta di marina fu stazionata davanti al consolato americano a Nanchino dopo
che le truppe nazionaliste avevano conquistato la città. Più tardi,
cacciatorpediniere americane e britanniche spararono granate per proteggere
americani e altri stranieri. «In seguito a quest'incidente, ulteriori forze
navali e di marines furono inviate in Cina e stazionarono vicino a Shanghai e
Tientsin».
1932 - Cina: sbarco di truppe per proteggere
interessi americani durante l'occupazione giapponese di Shanghai.
1933 - Cuba: dimostrazione di forza della flotta Usa
durante una insurrezione contro il presidente Gerardo Machado, ma senza
sbarchi.
1934 - Cina: sbarco di marines a Fuzhou per
proteggere il consolato americano.
1940 - Terranova, Bermuda, St. Lucia, Bahamas, Jamaica,
Antigua, Trinidad e Guiana britannica: soldati furono mandati per
proteggere basi aeree e navali ottenute con negoziati dalla Gran Bretagna.
Talora queste basi sono chiamate basi lend-lease (in
prestito, o in leasing).
1941 - Groenlandia, aprile: presa sotto protezione
degli Stati uniti.
1941 - Olanda (Guiana olandese), novembre: con
l'accordo del governo olandese in esilio il presidente ordinò alle truppe
americane di occupare la Guiana olandese. Il Brasile cooperò a proteggere il
rifornimento di alluminio greggio dalle miniere di bauxite in Surinam.
1941 - Islanda: presa sotto protezione degli Stati
uniti per ragioni di sicurezza, col consenso del suo paese.
1941 - Germania: in primavera il presidente ordinò
alla marina di pattugliare le rotte navali per l'Europa. A luglio le nostre
navi da guerra scortavano i convogli e attaccavano i sommergibili tedeschi. Non
ci fu autorizzazione del Congresso. In novembre la Legge di Neutralità fu in
parte ritirata per consentire la'iuto militare a Gran Bretagna, Russia, ecc.
1941-1945 - Germania, Giappone, Italia, ecc.: Seconda
guerra mondiale. Formalmente dichiarata.
1942 - Labrador: stabilita una base navale.
(3 - fine.IL MANIFESTO 10dic03-
Le puntate precedenti sono state pubblicate il 2 e il 3 dicembre
L'ingerenza
come diritto
I motivi, e le
ossessioni, che ogni volta hanno spinto gli Usa alla guerra
M. D'E.
L'elenco - di cui qui accanto
pubblichiamo l'ultima puntata - fornito al Senato Usa dal segretario di stato
Dean Rusk nel settembre 1962 serviva a dimostrare che un'eventuale invasione di
Cuba, per abbattere Fidel Castro, rientrava «di diritto» nei binari della
politica estera americana. Perciò ci teneva a mostrare quante azioni erano
state effettuate senza ordini presidenziali o autorizzazioni parlamentari. Rivolgendosi a un
pubblico di politici di professione, alcuni episodi vengono dati per scontati e
non si spiega che la «spedizione Pershing» in Messico (1916-1917) era composta
da una divisione di ben 11.000 soldati dotati di aviazione, mezzi corazzati e
artiglieria. Né la breve frase dedicata alla guerra nelle Filippine (1899-1902)
rende ragione dei 4.200 soldati americani, dei 16.000 ribelli e dei 200.000
civili filippini che quella guerriglia uccise. Funzionale a giustificare un
altro intervento, la lista appiattisce la prospettiva e la protezione di una
drogheria statunitense nei Caraibi diventa rilevante quanto una guerra
mondiale. Ma proprio quest'appiattimento ci fornisce alcune indicazioni. In
primo luogo ci accorgiamo che l'intervento militare oltremare, anzi
transoceanico, risale agli esordi degli Stati uniti: le prime spedizioni in
Africa del Nord, Turchia, Grecia, Africa occidentale e Asia risalgono
all'inizio dell'800, quando la repubblica ancora balbettava. Il supposto,
originario isolazionismo americano si rivela per quello che è: un errore
prospettico al meglio, un inganno al peggio.
In secondo luogo, una delle due espressioni più usate nella
lista è «per proteggere le proprietà e gli interessi americani», concezione che
ci ricorda molto da vicino la lettera che il governatore di Batavia, Jan
Pieterszoon Coen, scrisse agli Heeren della compagnia delle Indie olandesi nel
1614: «Le vostre Eccellenze dovrebbero sapere per esperienza che il commercio
in Asia ha da essere attivato e mantenuto sotto la protezione e il favore delle
armi delle Vostre Eccellenze, e che dette armi devono essere pagate con i
profitti del commercio; laonde non ci può fare
commercio senza guerra né guerra senza commercio».
Da qui lo scopo ripetutamente dichiarato di tante
ostentazioni di muscoli militari: «per ricordare alla Turchia la potenza
americana» «per vendicare l'insulto subito dall'ambasciatore americano», «per
vendicare l'insulto alla bandiera americana che era stata bruciata»...
L'altro termine che ricorre ossessivo in tutto il testo è
«rivoluzione», in ogni sua variante, come se questo e solo questo fosse ciò che
gli strateghi americani temevano di ritrovare a ogni angolo della storia e del
pianeta, dalle Filippine alla Cina, all'America latina naturalmente: «rivolta»,
«insurrezione», «sommossa», «tumulto», «moto», «agitazione», tutti termini che
il testo impiega quando gli «interessi e le proprietà Usa sono minacciati». C'è
da chiedersi se la logica non lavorasse nell'altro senso, e se non fosse cioè
la puntigliosa difesa delle proprietà e degli interessi americani a provocare
senza sosta rivolte, sommosse e insurrezioni in quei paesi.
È in quest'ambito che affiorano significative categorie
mentali, come quando fa capolino il termine «teppaglia» o come quando «i
braccianti negri vanno fuori controllo».
Vi è infine il problema di aggiornare questa lista a dopo la
seconda guerra mondiale, un compito assai arduo. Se usassimo i criteri usati da
Rusk, che enumera l'installazione di ogni nuova base americana all'estero,
poiché oggi gli Usa hanno più di 750 basi militari fuori dalla madrepatria,
bisognerebbe enumerare centinaia di interventi. Nel 2001 apparirebbe perciò non
solo la guerra in Afghanistan, ma anche l'apertura di basi militari in
Uzbekistan, Kazakistan, Tajikistan.... Vi sono poi gli interventi compiuti in
Colombia e altrove da forze non direttamente militari, come la Dea, ma che
comprendono interventi armati. Vi sono infine le operazioni coperte dei servizi
segreti. Ci accorgeremmo che negli ultimi 60 anni la lista è diventata
sterminata.