BANCHE DISARMATE
news di: martedì 14
ottobre 2003
IN STUDIO MILENA GABANELLI
Le banche. Come si da a dare fiducia alle banche? Però se qualcuno si
impegna a dice di voler far soldi seguendo regole etiche, perché non dovremmo
crederci?
“ Egregio
Direttore,
nella relazione sull'esportazione di armi che ogni anno viene fatta è
evidenziato il coinvolgimento degli istituti bancari del nostro paese. Fra le
banche segnalate risulta anche quella da Lei rappresentata, Come cliente della
sua banca mi sento interpellato, in quanto anche i miei risparmi contribuiscono
a sostenere l'esportazione italiana di armamenti. Con la presente La invito a
confermare o smentire le mie affermazioni relative al coinvolgimento della
banca da Lei rappresentata. Mi riservo il diritto di rendere pubblica la Sua
risposta, dalla quale dipenderà la mia decisione di continuare o interrompere
il rapporto con la vostra banca ”.
AUTRICE
Questa e' la lettera che centinaia di risparmiatori hanno inviato ai
direttori delle banche depositarie dei loro conti correnti. una pacifica
campagna di protesta nei confronti di tutte quelle banche che hanno a che fare
con la vendita di armamenti italiani da guerra all'estero.
AUTRICE
Affari che nel 2002 hanno raggiunto circa mezzo miliardo di euro e vedono
coinvolti i principali gruppi bancari del nostro paese, primo fra tutti banca
di Roma seguita dalla banca nazionale del lavoro e dal gruppo san paolo imi.
banche attraverso le quali le armi prodotte nel nostro paese arrivano in tutto
il mondo.
ALEX ZANOTELLI - Nigrizia
Chi contesta un sistema economico finanziario che permette a pochi di
vivere a spese di molti morti di fame a questo mondo deve toccarlo sui consumi
e deve toccarlo sulla finanza, se ci mettiamo insieme, non soltanto persone ma
diocesi, parrocchie, gruppi di fedeli, comuni, scuole, cominciano a ritirare
collettivamente i loro soldi dalle banche perché commerciano in armi, questo
può avere un impatto incredibile.
FRANCESCO
TERRERE
La
protesta contro il coinvolgimento delle banche nell'export di armi ha messo in
moto delle reazioni in particolare da parte di Unicredito italiano e del Monte
dei Paschi di Siena Queste due banche grandi hanno preso a un certo punto un
impegno, ci tireremo fuori, non faremo più da banca d'appoggio per queste
operazioni di esportazioni di armi.
AUTRICE
Del Monte dei Paschi ci eravamo già occupati in passato quando il suo nome
apparve nell'elenco delle banche che si occupano di esportazione di armi che
ogni anno viene redatto dal nostro governo.
Dallo SPETTACOLO "PAVAROTTI & FRIENDS" - MODENA 1998
MILLI CARLUCCI
“C'è anche un'altra notizia: voglio che ve la portino due persone che si
sono molto impegnate nella nostra raccolta a favore della Liberia: la signora
Marilena Ferrari e il dottor Gronchi direttore generale del Monte dei Paschi di
Siena”.
AUTRICE
In sostanza avete deciso che non aveva più senso raccogliere i soldi per
aiutare chi era colpito dalla guerra e poi guadagnare sulla vendita delle armi?
ROBERTO MENCHETTI – Monte dei Paschi di Siena
E' così, avevamo in questo una incoerenza non compatibile con questa grande
attenzione dimostrata anche in passato dalla sensibilità dimostrata in sede di
raccolta di fondi e sostegno a tutte le attività umanitarie.
AUTRICE
Questo signore con la vanga in mano e' l'amministratore delegato di
Unicredit, a lui chiediamo quanto e' costata al suo gruppo la scelta di
rinunciare al mercato delle armi.
ALESSANDRO PROFUMO – Amministratore delegato Unicredit
Ma guardi l'impatto economico non è grandissimo potranno essere 5 milioni
di euro di utili l'anno. Son sempre tanti soldi ma abbiamo fatto questa scelta
perché crediamo che una testimonianza di responsabilità sociale passi anche
attraverso scelte di questo tipo.
AUTRICE
Banche
che rinunciano a fare affari, amministratori delegati che piantano alberi
allora sono diventati tutti buoni?
FRANCESCO TERRERE
Insomma lo fanno anche per scelta di mercato, ma questo dobbiamo
valorizzarlo perché in fondo il potere dei risparmiatori e dei consumatori oggi
è proprio anche questo di poter intervenire nel mercato per promuovere delle
scelte etiche.
IN STUDIO MILENA GABANELLI
Se manterranno l'impegno che hanno preso lo sapremo l'anno prossimo,
leggendo la relazione sull'esportazione di armi presentata dal governo.