Press-IN anno III / n. 2933

Redattore Sociale del 03-11-2011

Libro nero sul welfare. "Così si uccidono le politiche sociali e si azzerano i diritti"

ROMA. Presentato questa mattina a Roma il Libro nero sul welfare italiano, uno studio ad opera della campagna “I diritti alzano la voce” e “Sbilanciamoci” su “come il governo italiano – si legge nel sottotitolo – con le manovre economico-finanziarie e la legge delega fiscale e assistenziale sta distruggendo le politiche sociali e azzerando la spesa per i diritti”. Si tratta, nel dettaglio, di un’analisi dell’esistente e di tutta una serie di proposte per difendere e rinnovare il welfare italiano.
A proposito dell’analisi dell’esistente, il Libro nero non ha potuto ovviamente sorvolare sulla notevole riduzione degli stanziamenti e in alcuni casi (come quello del Fondo per la non autosufficienza) su un vero e proprio azzeramento di risorse. Si legge: “Molte sono state le misure approvate per diminuire le prestazioni economico-sociali a favore degli invalidi civili e delle persone con disabilità, e per contenere al massimo l’aumento della spesa assistenziale. L’Inps, infatti, ha voluto incidere pesantemente e negativamente anche sulle indennità di invalidità, di frequenza e di accompagnamento, che oggi, alla luce dei tagli sopra riportati, avrebbero potuto ancora rappresentare una forma di sostegno economico da parte dello Stato per quella categoria di soggetti che versano in condizione di fragilità”.

L’aspetto che desta maggiore preoccupazione è che, “con la scusa della lotta ai falsi invalidi, l’Inps sta di fatto procedendo al taglio indiscriminato delle pensioni d’invalidità, delle indennità mensili di frequenza e delle indennità di accompagnamento, anche nei confronti di coloro che sono nel pieno diritto di goderne. Moltissimi cittadini devono attendere tempi insostenibili per il riconoscimento delle minorazioni civili e delle indennità correlate, a causa dell’inefficienza delle procedure informatiche e della moltiplicazione dei passaggi burocratici; sono obbligati ad ulteriori accertamenti in contrasto con gli obiettivi di semplificazione e di rispetto della dignità della persona, sono costretti ad attendere a lungo i verbali degli accertamenti sanitari e a fare i conti con procedure di pagamento bloccate da tempo e, in generale, incontrano numerosi ostacoli all’esercizio del diritto di accesso alle indennità. Rispetto a quest’ultimo aspetto, non possiamo non denunciare la grave restrizione dei requisiti sanitari per la concessione dell’indennità di accompagnamento, attuata dall’Inps, che reintroduce criteri di assegnazione dell’accompagnamento già bocciati dal Parlamento nel corso dell’approvazione della Legge 30 luglio 2010 n. 122. In sostanza, viene aggirata una decisione del Parlamento sovrano”.

Tornando ai tagli, il Libro include una tabella con i tagli apportati ai singoli Fondi del sociale (vedi il documento allegato) e analizza i numeri delle prestazioni e dei destinatari della spesa sociale nel triennio 2006-2008. E proprio in relazione alla distribuzione della spesa tra le diverse aree di assistenza, si evidenzia che la maggior dimensione è stata a favore di minori e famiglia 40,2% a cui seguono anziani al 22,5%, disabili 21,1%, altri interventi per disagio e marginalità 16,2%. Con la spesa indicata sono state erogate milioni di prestazioni, tra cui, per citare le più importanti: 260 mila bambini accolti negli asili nido e servizi per la prima infanzia; 40 mila nuclei familiari e oltre 1 milione di persone singole, sono seguiti dai servizi sociali; 90 mila disabili sono assisti a domicilio e supportati nella scuola e nella formazione professionale; 400 mila anziani sono seguiti a domicilio (250 mila), nelle strutture residenziali e centri diurni (150 mila); 280 mila prestazioni di aiuto a persone appartenenti a fasce di disagio sociale.
Non solo. Secondo gli estensori del Libro nero sul welfare italiano, “le politiche dei tagli lineari in settori delicati come quelli dell’assistenza sociale e sanitaria si pongono a nostro avviso in contrasto con le tre priorità individuate dalla strategia Europa 2020: crescita intelligente (sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione), crescita sostenibile (promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva) e crescita inclusiva (promuovere un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale).


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