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Deliberazione del Consiglio di Circoscrizione 5

Consiglio circoscrizionale del 04/02/2009
Doc. n. 17/09
Mecc. n. 2009 00494/088

Il Consiglio circoscrizionale n. 5 convocato nelle prescritte forme, in prima convocazione per la seduta ordinaria del 4 Febbraio 2009 alle ore 17,00 presenti nella sede della Circoscrizione in Via Stradella n. 192, oltre al Presidente Paola BRAGANTINI i Consiglieri:


ALU' ORAZIO
BALENA DAVIDE
BATTAGLIA GIUSEPPE
BERTIN SIMONE
BERZANO PAOLA
BUDA VINCENZO
CARBOTTA DOMENICO
CIAVARRA ANTONIO
FLORIO ROCCO
GARZELLI GIACOMO
GIGLIOTTI FRANCESCO
GIUVA BARBARA
IPPOLITO ANTONINO
LIARDO ENZO
MAZA PIERPAOLO
MONTICONE ARMANDO
PANNUNZI DOMENICO
PASQUARELLA ANTONIO
ROBELLA MASSIMO
SPINA ROBERTO
TARTAGLINO PIETRO
VALENTE PASQUALE


In totale con il Presidente n. 23 Consiglieri

Assenti i Consiglieri: LAMARCA/TERLIZZI


Con l'assistenza del Segretario: Arch. Maurizio FLORIO

ha adottato in

SEDUTA PUBBLICA

il presente provvedimento così indicato all'ordine del giorno:


CITTÀ DI TORINO

CIRCOSCRIZIONE N.5 - VALLETTE - MADONNA DI CAMPAGNA - BORGO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE


OGGETTO: C5 - PARERE AI SENSI DEGLI ARTT.43 E 44 DEL REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO RELATIVAMENTE A "BORGO VITTORIA - BORGATA TESSO. INDIVIDUAZIONE AMBITO PER FORMAZIONE PIANO DI RECUPERO AI SENSI DELLA LEGGE N. 457 DEL 5 AGOSTO 1978 SMI". APPROVAZIONE.

Il Presidente BRAGANTINI, di concerto con i Coordinatori della II Commissione di Lavoro Permanente CARBOTTA e della VI Commissione di Lavoro Permanente BERZANO riferisce:


La Divisione Urbanistica ed Edilizia Privata, con nota del 18.12.2008 - prot. 5456 T06.002/11.5 e pervenuta a questa Circoscrizione il 22 dicembre 2008 (prot. 17451/TO2/16-5) ha chiesto un parere alla Circoscrizione ai sensi degli artt. 43 e 44 del Regolamento sul decentramento in merito a quanto enunciato nell'oggetto.

L'articolo 27 della Legge 457/1978 e s.m.i. prevede che i Comuni possano individuare, nell'ambito degli strumenti urbanistici generali, le zone ove, per le condizioni di degrado, si renda opportuno il recupero del patrimonio edilizio e urbanistico esistente mediante interventi rivolti alla conservazione, al risanamento, alla ricostruzione e al migliore utilizzo del patrimonio stesso.
Nell'ambito delle zone di recupero possono altresì essere individuati immobili, complessi edilizi, isolati ed aree per i quali il rilascio della concessione è subordinato alla formazione di piani di recupero.
Qualora le zone e gli ambiti assoggettati a piano di recupero non fossero stati individuati in sede di formazione dello strumento urbanistico generale, gli stessi possono essere determinati con deliberazione del Consiglio Comunale.
Il Piano Regolatore Generale della Città di Torino, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 3 - 45091 il 21 aprile 1995 e pubblicato sul B.U.R. n. 21 il 24 maggio 1995, ha qualificato tutte le zone consolidate e quelle di trasformazione come "zone di recupero"; tuttavia non ha individuato ambiti specifici per la formazione di piani di recupero, ai sensi della Legge n. 457 del 5 agosto 1978 e s.m.i., così come previsto dall'articolo 12 della L.U.R. e s.m.i..
La Città, in anni recenti, ha attivato ricerche e indagini volte a qualificare e caratterizzare le situazioni di maggiore disagio sociale e degrado urbano, nonché ad individuare possibili interventi attuabili per correggere e tendenzialmente invertire le dinamiche del degrado.
Una realtà urbana oggetto di attenzione risulta il tessuto urbano corrispondente ad una parte del Borgo Vittoria, compreso tra le vie Orvieto, Tesso, Stradella e costituente una porzione di forma triangolare che si chiude in largo Giachino. Questo tessuto, formatosi prevalentemente a partire dalla metà dell'ottocento e caratterizzato da insediamenti di tipo rurale, residenziale e artigianale, si è sviluppato all'esterno della cinta daziaria, dove viene ricompreso solo a partire dal 1907.
Lo sviluppo urbano di questo settore "fuori cinta" è stato storicamente condizionato dalla presenza dell'asta ferroviaria Torino Ceres, lungo Via Giachino e Via Stradella, e successivamente dalla costruzione della seconda cinta daziaria su corso Grosseto e dalla pianificazione urbanistica del 1908.
L'intero sistema ruota attorno ad alcune vie principali, in particolare via Giachino, su cui si affacciano i fronti edilizi "nobili", corrispondenti a diverse tipologie, i cui retri, organizzati su corti che ospitano locali destinati al servizio e alle attività (laboratori), costituiscono, a seguito dell'interramento e copertura della linea ferroviaria, gli attuali fronti su Via Stradella.
Le caratteristiche manutentive delle costruzioni presentano condizioni differenziate da stati di grave degrado a situazioni di buona conservazione, correlate anche con la differente situazione proprietaria.
Sotto il profilo della disciplina urbanistica, gli isolati compresi in questo settore urbano sono classificati dal P.R.G. vigente per la maggior parte come M1, due isolati come R1 e R2, un isolato è classificato come A.T.S., oltre ad un'area a servizi destinata all'istruzione. Parte di questo tessuto è perimetrato come zona urbana storico ambientale, disciplinata dall'articolo 11 delle N.U.E.A.
Il tessuto urbano in argomento è limitrofo, inoltre, alle aree di trasformazione riconducibili all'ambito 3 della Spina Centrale.
L'attenzione dell'Amministrazione Comunale è rivolta alla riqualificazione a breve-medio periodo degli spazi pubblici di questo settore urbano, storicamente definibile come Barriera di Lanzo, ed in particolare Via Giachino e Corso Brin.
A questo fine, l'Amministrazione Comunale ha colto l'opportunità fornita dalla Regione Piemonte che, in attuazione di un Accordo di Programma Quadro per lo sviluppo locale, ha approvato, per gli anni 2005/2006, il bando "Programmi integrati per lo sviluppo locale", cui la Città ha partecipato con tre programmi di intervento, fra cui quello relativo al territorio compreso tra Barriera di Milano, area della Spina 4 e Borgata Vittoria.
Alla Città è stato quindi assegnato un finanziamento globale di Euro 15.071.412,00 metà a valere sulle risorse regionali, metà a valere sulle risorse statali a titolo di cofinanziamento di opere pubbliche che siano cantierabili entro la fine del 2008.
Nello specifico, per la Riqualificazione del Suolo Pubblico di Borgata Tesso, sono state assegnate risorse finanziarie che hanno consentito l'attivazione del "Progetto di Riqualificazione del Suolo Pubblico di Borgata Tesso" che prevede interventi che razionalizzano la viabilità e ne riqualificano le caratteristiche, attraverso una maggiore fluidità del traffico in base alle differenti modalità di utilizzo viabile e pedonale, nel rispetto dell'assetto urbanistico e del carattere particolare dell'area. Il Progetto di riqualificazione riguarda Via Giachino e Corso Brin in particolare, le cui opere saranno attivate a breve.
Al fine di preservare la qualità urbanistica di questo comparto, e la sua identità storica, si è giunti alla conclusione della necessità dell'individuazione di strumenti rivolti alla tutela e alla valorizzazione architettonico-ambientale del tessuto urbano in argomento. Si ritiene, pertanto, di procedere ai sensi dell'articolo 12 della L.R. 56/1977 e s.m.i., ad una perimetrazione della porzione di territorio da assoggettare ad uno o più piani di recupero (riferiti ad uno o più isolati), di cui all'articolo 27 della Legge 457/1978 e s.m.i., come indicato nell'allegato 1.
Nel tessuto urbano sopra individuato, pertanto, il rilascio dei provvedimenti abilitativi, per interventi eccedenti la manutenzione straordinaria, è subordinato alla formazione di piani di recupero ai sensi degli articoli 27 e 28 della Legge 457/1978 e s.m.i., nonché dell'art. 41 bis della Legge Regionale 56/1977 e s.m.i.. Tali piani potranno essere proposti dai privati interessati, relativi almeno a ciascun isolato, purché costituenti almeno il 75% dei proprietari, entro due anni dalla data di approvazione del presente provvedimento.
Decorso tale termine, senza che siano stati presentati piani di iniziativa privata, la Città potrà predisporre ed approvare i relativi piani di recupero, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 41 bis sopra citato, intervenendo anche in via coattiva, in caso di inerzia dei privati, per garantire l'effettiva riqualificazione degli immobili individuati.
Dell'approvazione del presente provvedimento verrà data adeguata pubblicità, anche sui quotidiani di maggiore diffusione, al fine di garantirne la conoscenza da parte di tutti i soggetti interessati.
L'obiettivo del Piano è quello di individuare stabili nella zona che presentano strutture che necessitano di risanamento mantenendo profili ed ornamenti murali.

Il presente provvedimento è stato presentato in sede di II e VI Commissione di Lavoro Permanente in data 27/01/2009.


Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA CIRCOSCRIZIONALE

Visto il Regolamento del Decentramento approvato con deliberazioni del Consiglio Comunale n. 133 (n. mecc. 9600980/49) del 13 maggio 1996 e n. 175 (n. mecc. 9604113/49) del 27 giugno 1996 che all'art. 43 prevede l'"attività consultiva" del Consiglio Circoscrizionale.
Dato atto che il parere sulla regolarità tecnica e correttezza amministrativa dell'atto è favorevole;

PROPONE AL CONSIGLIO CIRCOSCRIZIONALE


Di esprimere PARERE FAVOREVOLE perché il Piano di Recupero completa il risanamento della Borgata che ha già usufruito di finanziamenti regionali e statali per la riqualificazione del suolo pubblico (PISL) e rinascita di insediamenti artigianali e di imprese nella zona (Progetto Facilito).

All'uopo chiediamo e suggeriamo alcune priorità:
· Edificio di Via Giachino angolo Via Gramegna che si sviluppa dal civico 53 A al 53 C dove sono ubicati locali commerciali - artigianali e abitazioni civili, che presenta un degrado di facciata accentuato sulla Via Giachino e il primo isolato di Via Gramegna. Dell'edificio va risanato anche il retro lato cortile che si affaccia su Corso Benedetto Brin, con abitazioni a balcone, dove regna un disordine dovuto all'incuria;
· Basso fabbricato abbandonato su Corso Benedetto Brin con annesso magazzino dove sono depositati attrezzi per l'edilizia e macerie abbandonate almeno da un decennio. Il manufatto è privo di infissi ed i muri sono privi di intonaco, sul fronte crescono sterpaglie, il luogo è molto degradato e saltuariamente è luogo di rifugio per gente senza fissa dimora;
· Palazzina due piani fuori terra Via Tesso, 10 con fregi liberty, sulla stessa via al civico 14 una casetta un piano fuori terra con annesso muro di cinta da riqualificare;
· Capannoni con tetti crollati, fatiscenti all'interno del muro di cinta che delimita il parcheggio di Via Stradella, dal muro del fabbricato Scuola Materna Viberti, sino al retro dell'ingrosso frutta e verdura (Ortobaldo);
· Ripristino e riordino del muro di cinta da Via Cambiano a Via Gramegna lungo Via Stradella (muratura del primo novecento);

E' necessario conservare e valorizzare il disegno complessivo di questa area e della sua stessa coerenza architettonica, anche con il coinvolgimento della Sovrintendenza delle Belle Arti, e ciò va fatto in tempi brevi. Ci risulta infatti concessa una licenza edilizia in via Mondrone: il nuovo edificato deve rispettare tale disegno architettonico e stilistico dell'esistente, pena lo snaturamento dell'intero borgo.

Ricordando qui che la Città stessa è proprietaria di un immobile con affaccio su via Giachino, attualmente sede degli Uffici Tecnici circoscrizionali, del relativo magazzino e dell'alloggio del custode, si sottolinea l'importanza di prevedere la riqualificazione di questo immobile, specialmente nell'eventualità che il Piano di Recupero dell'area sia oggetto di finanziamenti.

Riteniamo inoltre necessario rimarcare che a margine del fragile tessuto edilizio della Borgata è stato realizzato nell'ambito di Spina 3 l'intervento sull'area occupata dalle ex Officine Savigliano che proprio su via Tesso esprime il fronte che meno dialoga e si integra con il contesto. E' di fatto un retro sul quale si staglia con un notevole impatto visivo il parallelepipedo scuro della centrale termica. Abbiamo più volte richiesto un intervento che mitigasse tale impatto ed esprimesse un maggiore rispetto per il quartiere in cui è collocato. Nel contesto della perimetrazione di un piano che intende valorizzare il tessuto edilizio esistente non può essere escluso un intervento sulla centrale termica di Savigliano.

Riteniamo infine che la Circoscrizione debba essere coinvolta nelle operazioni che dovranno pubblicizzare l'iniziativa fra i proprietari e gli amministratori degli stabili inclusi nella perimetrazione.


OMISSIS DELLA DISCUSSIONE

Il Consiglio circoscrizionale con votazione per alzata di mano

(al momento della votazione risultano assenti dall'aula i Consiglieri Alù, Balena, Battaglia, Bertin, Giuva, Pasquarella e Robella )

accertato e proclamato il seguente esito:

PRESENTI ......................16
ASTENUTI ......................3 (Liardo, Monticone e Tartaglino)
VOTANTI .......................13
VOTI FAVOREVOLI .........13
VOTI CONTRARI .............==

All'unanimità dei votanti

D E L I B E R A

Di esprimere PARERE FAVOREVOLE perché il Piano di Recupero completa il risanamento della Borgata che ha già usufruito di finanziamenti regionali e statali per la riqualificazione del suolo pubblico (PISL) e rinascita di insediamenti artigianali e di imprese nella zona (Progetto Facilito).

All'uopo chiediamo e suggeriamo alcune priorità:
· Edificio di Via Giachino angolo Via Gramegna che si sviluppa dal civico 53 A al 53 C dove sono ubicati locali commerciali - artigianali e abitazioni civili, che presenta un degrado di facciata accentuato sulla Via Giachino e il primo isolato di Via Gramegna. Dell'edificio va risanato anche il retro lato cortile che si affaccia su Corso Benedetto Brin, con abitazioni a balcone, dove regna un disordine dovuto all'incuria;
· Basso fabbricato abbandonato su Corso Benedetto Brin con annesso magazzino dove sono depositati attrezzi per l'edilizia e macerie abbandonate almeno da un decennio. Il manufatto è privo di infissi ed i muri sono privi di intonaco, sul fronte crescono sterpaglie, il luogo è molto degradato e saltuariamente è luogo di rifugio per gente senza fissa dimora;
· Palazzina due piani fuori terra Via Tesso, 10 con fregi liberty, sulla stessa via al civico 14 una casetta un piano fuori terra con annesso muro di cinta da riqualificare;
· Capannoni con tetti crollati, fatiscenti all'interno del muro di cinta che delimita il parcheggio di Via Stradella, dal muro del fabbricato Scuola Materna Viberti, sino al retro dell'ingrosso frutta e verdura (Ortobaldo);
· Ripristino e riordino del muro di cinta da Via Cambiano a Via Gramegna lungo Via Stradella (muratura del primo novecento);

E' necessario conservare e valorizzare il disegno complessivo di questa area e della sua stessa coerenza architettonica, anche con il coinvolgimento della Sovrintendenza delle Belle Arti, e ciò va fatto in tempi brevi. Ci risulta infatti concessa una licenza edilizia in via Mondrone: il nuovo edificato deve rispettare tale disegno architettonico e stilistico dell'esistente, pena lo snaturamento dell'intero borgo.

Ricordando qui che la Città stessa è proprietaria di un immobile con affaccio su via Giachino, attualmente sede degli Uffici Tecnici circoscrizionali, del relativo magazzino e dell'alloggio del custode, si sottolinea l'importanza di prevedere la riqualificazione di questo immobile, specialmente nell'eventualità che il Piano di Recupero dell'area sia oggetto di finanziamenti.

Riteniamo inoltre necessario rimarcare che a margine del fragile tessuto edilizio della Borgata è stato realizzato nell'ambito di Spina 3 l'intervento sull'area occupata dalle ex Officine Savigliano che proprio su via Tesso esprime il fronte che meno dialoga e si integra con il contesto. E' di fatto un retro sul quale si staglia con un notevole impatto visivo il parallelepipedo scuro della centrale termica. Abbiamo più volte richiesto un intervento che mitigasse tale impatto ed esprimesse un maggiore rispetto per il quartiere in cui è collocato. Nel contesto della perimetrazione di un piano che intende valorizzare il tessuto edilizio esistente non può essere escluso un intervento sulla centrale termica di Savigliano.

Riteniamo infine che la Circoscrizione debba essere coinvolta nelle operazioni che dovranno pubblicizzare l'iniziativa fra i proprietari e gli amministratori degli stabili inclusi nella perimetrazione.




Ultimo aggiornamento: 26/02/2009