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Kennedy mostra
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John F. Kennedy primary school, Pacchiotti st. 102 – Turin (Italy), is named after the American President assassinated Friday, November 22, 1963.

After fifty years, Friday, November 22, 2013 at 11 am, his memory was celebrated by the teachers and children.

During the ceremony the school choir performed at the presence of the U.S. Consul General Kyle R. Scott; a little exhibition was inaugurated.

Kennedy mostra
pannelli della mostra dedicata a John F. Kennedy, a cura della scuola elementare Kennedy di Torino


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John F. KENNEDY
e la nostra scuola


a cinquant'anni dall'attentato

venerdì 22 novembre 1963 - venerdì 22 novembre 2013
scuola primaria John F. Kennedy
via Pacchiotti 102 - Torino


22 novembre 2013

scuola Kennedy targaVenerdì 22 novembre 2013 alle ore 11, presso la scuola John Kennedy di via Pacchiotti 102 a Torino, è stata celebrata la memoria del presidente americano, a cui la scuola è intitolata.

Durante la cerimonia si è esibito il coro scolastico ed è stata inaugurata una mostra in cui sono stati esposti il busto di John F. Kennedy donato nel 1967 dal console Parsons, il ritratto del Presidente, dono di Edward Kennedy e la collezione di coppe e medaglie vinte dalla scuola nel corso degli anni.

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Sono Intervenuti il Presidente della 4ª Circoscrizione Claudio CERRATO, il dirigente scolastico Wilma Proglio, il provveditore agli studi Paola d'ALESSANDRO.

Come gradito ospite è intervenuto con un suo saluto il Console Generale degli Stati Uniti d'America Kyle R. Scott.

La classe VA della scuola Kennedy, in rappresentanza di tutti i bambini dell’istituto, ha suonatoil flauto. Hanno assistito alla cerimonia i rappresentanti dei genitori, il consiglio di circolo, nonché le ex insegnanti attualmente impegnate in attività di volontariato presso la scuola.

Storia della Scuola elementare John F. Kennedy

Agli inizi del anni '60 il Comune di Torino decise di costruire una scuola elementare in Borgata Parella. La relazione dell'Ufficio Tecnico, firmata dal progettista Franco Garetto e da due ingegneri capi e allegata alla delibera del 17 luglio 1961, porta la data del 4 marzo 1961: "Si intende realizzare un complesso scolastico sul terreno posto all'incrocio delle vie Ludovico Bellardi e Giacinto Pacchiotti in Borgata Parella".

In un primo tempo si costruirono due gruppi di cinque aule ciascuno, alle quali se ne aggiunsero altre dieci. I lavori ebbero inizio nel 1962, la scuola entrò in funzione nel 1963.

Denominazione della scuola

scuola Kennedy targaCome da regolamento, nel primo Collegio Docenti si doveva scegliere il nome della scuola. Il 22 novembre 1963 a Dallas era stato assassinato il Presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy. Egli voleva l'uguaglianza tra bianchi e neri, aveva fatto molte promesse ai giovani, nei quali credeva per un futuro migliore e si era impegnato per la pace nel mondo e per i Diritti di tutti gli uomini.

Così si propose di intitolare a lui la scuola di via Pacchiotti. Il Distretto scolastico approvò tale scelta, data l'importanza dell'evento e del personaggio.

timbroLa scuola Kennedy diventa direzione

La scuola intitolata a John F. Kennedy diventò Direzione Didattica; fu inaugurata l'11 novembre 1965 con il primo Direttore dott. Eobaldo Ricchezza, che la diresse per ben 25 anni.

Il dono di Edward Kennedy

Edward Kennedy, il fratello del Presidente ucciso, spedì un ritratto di John Kennedy e una lettera di ringraziamento, della quale riportiamo il testo:

Dear friends,
I'm glad to offer you as a gift a portrait of President John Kennedy.
He completely trusted the young people who are the true greatness all over the world; so, I think, building a primary school dedicated to his memory, it was the best way to pay a tribute to him.
I wish you all the best luck in your life.
Edward Kennedy

Cari amici,
sono lieto di offrirvi in dono questo ritratto del Presidente John Kennedy. Egli aveva piena fiducia nei giovani, che costituiscono la vera grandezza di tutti i paesi del mondo; perciò ritengo che non poteva esserci modo più degno per rendergli omaggio che quello di aver costruito una scuola elementare dedicata alla sua memoria. A voi tutti auguro il miglior successo nella vostra vita. Edward Kennedy

La cerimonia del 22 novembre 1967

Nel quarto anniversario dell'assassinio di John F. Kennedy, il Console Generale degli Stati Uniti d'America Givon Parsons visitò la scuola elementare Kennedy di via PAcchiotti a Torino, consegnando un busto di John F. Kennedy. I bambini parteciparono alla cerimonia con canti e letture.


a cura del Circolo Didattico John F. Kennedy
via Pacchiotti 102 Torino.

Con il patrocinio e la collaborazione
della IV Circoscrizione San Donato-Campidoglio-Parella

 
scuola Kennedy targaentrata scuola Kennedy

Guarda i pannelli della mostra in versione digitale oppure scaricali (PDF)



Scuola elementare Kennedy, via Pacchiotti 103 – Torino

cerimonia del 22 novembre 1967
intervento del Direttore Eobaldo Ricchezza

Quattro anni fa, press’a poco a questa stessa ora, il Presidente J. Kennedy viveva gli ultimi istanti della sua luminosa esistenza, spesa, sacrificata per la politica, per il dovere di uomo di stato, di padre, di cittadino del mondo. Ci rimangono di Lui immagini serene della sua ultima giornata prima del momento tragico e fatale.
Gli applausi della folla di Dallas che lo attendeva ai margini delle strade, i suoi interventi che suscitavano ovunque entusiasmo e simpatia, specie nei giovani, reazioni spontanee alla comunicabilità che traspariva dalla sua figura umana, dalla sua ricca e irripetibile personalità.
Lo ricordiamo accanto alla giovane moglie sorridente ed affabile, orgogliosa di lui, inseparabile e discreta compagna nei momenti lieti e difficili della sua vita politica e familiare.
Ci vengono alla mente i figli tanto amati dai due genitori; bimbi come tanti altri, ai quali non erano sottratti tenerezze, cure, manifestazioni spontanee anche nei momenti di maggior impegno alla Casa Bianca.
Persino il cielo si era rischiarato a Dallas quella mattina del 22 novembre 1963 dopo un’intera giornata di pioggia, quasi ad illuminare quest'altra missione di pace, di contatto diretto con la gente.
Poi, l’irreparabile gesto di chi pace non ha in sé e che rinnega il diritto a quella altrui… il mondo intero pianse questa perdita immatura; ebbe sentimenti di pietà per la giovane moglie del Presidente scomparso; manifestò tenerezza per i piccoli Caroline e John John. Il dolore di una famiglia, improvvisamente sconvolta, entrò ovunque nelle case di chi aveva seguito ed apprezzato nel breve spazio di attività politica durata appena tre anni la chiarezza delle idee, la fermezza e la coraggiosa tenacia nel per seguire la strada intrapresa per una giusta pace, comune a tutti i popoli liberi.
E subito prese vasta dimensione la figura del residente Kennedy, le sue virtù, la sua bontà, la sua capacità, la sua fede e la sua speranza in un mondo migliore, la sua decisa risoluzione per aiutare a risollevarsi quanti ancora oggi lottano per la parità dei diritti.
L’azione che Egli aveva appena intrapresa ha trovato però un terreno fertile in cui si svilupperà ulteriormente: Egli ha creduto nei giovani, ha valorizzato le forze e la capacità giovanili che hanno risposto generosamente al suo appello perché Egli ha saputo centrare il problema dell’uomo dei nostri tempi.
Sappiate, cari scolari, che il Presidente Kennedy ha più volte espresso pensieri e considerazioni altamente significative sui giovani e sui fanciulli in particolare, dimostrando oltre che tanto amore per la gioventù, intuizioni pedagogiche di indubbio valore.
Tutta la sua politica era una salvaguardia per le generazioni future e la sua prima preoccupazione era perciò quella della difesa, ad ogni costo, della fanciullezza.

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Due anni orsono, Signor Console, la nostra Scuola ebbe l’onore di una sua visita. Avvenne in forma privata così come Ella aveva desiderato e fu un contatto diretto, cordiale spontaneo con i fanciulli per i quali dimostrò apertamente una spiccata affabilità.
Stimolato da questa reciproca simpatia, espressi in quella occasione, a nome di tutta la comunità scolastica, il desiderio di poter avere un busto del Presidente Kennedy da collocare in questa Scuola che, per felice ed unanime scelta dagli insegnanti e del mio predecessore Dr. Gilli, ha l’onore di essere intitolata a John Kennedy.
Oggi, grazie all’interessamento Suo personale, Signor Console, grazie alla Sua volontà di esaudirlo, il nostro desiderio è state felicemente appagato.
Questo dono rappresenta, certo, un chiaro segno della reciproca amicizia tra il popolo degli Stati uniti e quello dell’Italia; ma assume per noi un particolare significato di contenuto umano al di sopra di qualsiasi valore di convenienza.
Voglio dire che c’è in questa donazione l’espressione di un desiderio (quello di una delle tante Scuole italiane); di una volontà di esaudirlo (la Sua Signor Console); c’è l’opera di un artista straniero; c’è la provenienza della lontana America; c’è soprattutto il significato ideale di un esempio da imitare.
Ecco dunque quale valore inestimabile acquista per noi questa Sua offerta,
Il busto quest’oggi ricevuto, grazie all’interessamento dalla Autorità municipali qui presenti, troverà presto una sua precisa collocazione e i nostri alunni, gli stessi educatori, sono certo riceveranno ogni giorno varcando la soglia della Scuola, un messaggio segreto, un’intima stimolazione: messaggio di pace, stimolazione all'azione fortemente sentita e vissuta, invito a compiere pienamente il nostro dovere di scolari e di educatori, a svolgere la nostra missione di solidarietà umana.
La figura di Kennedy sarà un invito ad essere forti nella virtù e nella fede degli ideali; ad essere buoni, ad amare i fanciulli, il nostro prossimo vicino o lontano che sia.
L’esempio che ci deriva dal pensiero e dall’azione del giovane Presidente scomparso, trova negli italiani un popolo che ha sempre fatto suo questo programma di azione sociale: ne saranno certamente continuatori Maestri e scolari di questa scuola che di John Kennedy porta orgogliosamente il nome.
A voi, cari scolari, affido questo messaggio di amore, di pace e di azione coraggiosa che il Presidente americano ci ha lasciato in eredità spirituale: siate degni del nome che alla vostra Scuola è stato dato; la vostra vita sia intensamente e responsabilmente vissuta nello studio e nell’espletamento di ogni altro dovere civile e morale, come membri della vostra famiglia, rispettosi dei vostri genitori e dei vostri insegnanti, come piccoli cittadini di una grande comunità qual è l’insieme di tutti i popoli civili.
E mi piace concludere affidando alla vostra buona volontà uno dei tanti messaggi di John Kennedy, quello definito “La sua speranza” che racchiude in sé il motivo fondamentale per il quale Egli aveva lottato intensamente, perché fermamente credente nella necessità di doverlo realizzare per assicurare libertà, benessere e pace nel mondo:
“A quei popoli che nelle capanne e nei villaggi di mezzo mondo lottano per infrangere le catene della miseria, promettiamo di impegnarci con il massimo sforzo per aiutarli a provvedere a se stessi per tutto il tempo che sarà necessario. Se una società libera non riesce ad aiutare i molti che sono poveri, non riuscirà mai a salvare i pochi che sono ricchi”.

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Premiazione

La premiazione che adesso avrà luogo ben s'inserisce nel quadro dell’odierna commemorazione
Premiando gli alunni che nel corso dell’anno scolastico 1966, si sono particolarmente distinti per profitto, condotta, buona volontà, si vuol proprio dimostrare che sono molti i fanciulli che mettono in pratica il messaggio Kennediano dell’operare seriamente, responsabilmente e con virtù.
Questa cerimonia, che si ripete par la seconda volta, è una iniziativa interna della nostra Scuola e vuol essere il riconoscimento e l’apprezzamento di noi educatori per coloro che si applicano diligentemente nello studio e che sentono lo stimolo del dovere.
Il premio che ora riceverete dalle Autorità cittadine, sia per voi, cari alunni e alunne, un segno di fiducia nelle vostre capacità, un auspicio che il vostro futuro sia competitivo sul piano dell’impegno personale e della piena responsabilità.
Secondo lo spirito di John Kennedy, chi salirà su questo palco conservi la sua giusta umiltà, non se ne faccia un motivo di orgoglio nei confronti degli altri. Gli altri, condividano con pari gioia questo momento, non è infatti la vittoria o la supremazia del singolo, ma il successo di una piccola comunità che si è impegnata laboriosamente, un traguardo a cui tutti hanno concorso con un apporto personale ed egualmente utile, giacché ciascuno dà sempre qualcosa di sé nella realizzazione di un qualsiasi progresso a vantaggio di tutti.
 Sentitevi dunque tutti premiati cari alunni e alunne e vada a nome vostro e mio personale, in questo momento tanto suggestivo di sentimenti e di affetti, un vivo, amorevole ringraziamento ai vostri Maestri che sono, dopo i vostri genitori, i più prossimi e più qualificati educatori.
Mi è gradito, infine, far noto che per espresso desiderio di una Insegnante Assistente del doposcuola, alcune delle medaglie che saranno ora consegnate vengano da lei offerte in memoria dei suoi cari Genitori.
Sia questo un esempio di amorevole riconoscimento filiale.

firma E. Ricchezza











inserimento 14.11.2013 - a cura di Redazione web Circoscrizione 4 (AA) - Ufficio Comunicazione&Immagine
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