Mappa del sito |

Ultimo aggiornamento: 24/04/2021

Percorsi nella Memoria - Sacrario del Martinetto 2021

In occasione del 25 aprile e per continuare a far conoscere la storia di ciò che il Martinetto ha rappresentato nella storia di Torino e della Resistenza è disponibile il video Percorsi nella Memoria - Sacrario del Martinetto 2021, realizzato da Accademia dei Folli, Compagnia di MusicaTeatro, con il contributo della Circoscrizione 4.

Presentazione di Claudio CERRATO, presidente della Circoscrizione 4, e di Maria Grazia SESTERO, presidente ANPI provinciale di Torino.

 
 
Sacrario del Martinetto, manifestazioni 2018 e 2021

Percorsi nella Memoria - Sacrario del Martinetto 2021

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA
(Piero Calamandrei)

Il occasione del 25 aprile, il Sacrario del Martinetto di Torino, l'unica parte sopravvissuta del poligono di tiro della città (luogo dove tra il settembre del 1943 e l'aprile del 1945, furono eseguite molte condanne a morte di partigiani e oppositori politici) ospita ogni anno da ormai due decadi, la rappresentazione dell'Accademia dei Folli con il sostegno della Circoscrizione 4 e la collaborazione della sezione ANPI Martiri del Martinetto.

Lo scorso anno la pandemia non ci ha purtroppo dato il tempo di organizzare una soluzione alternativa per non mancare questo appuntamento. Le istituzioni si sono recate a depositare dei fiori ma è mancato il coinvolgimento della cittadinanza e soprattutto la presenza, ogni anno in aumento, delle scuole della Circoscrizione 4 a cui questo spettacolo viene offerto.

Per quest'anno la Compagnia Accademia dei Folli, con il contributo della Circoscrizione 4, si è strutturata per produrre un video, girato in parte al Sacrario, che viene messo a disposizione gratuitamente della cittadinanza tutta.

La scelta di mantenere questo appuntamento, sperando sia un ponte per arrivare all'appuntamento del prossimo anno in presenza, è stata presa perché riteniamo che la potenza del messaggio che ci trasmette il Sacrario del Martinetto ha bisogno di essere continuamente raccontata, soprattutto alle nuovissime generazioni che hanno sempre meno possibilità di ricevere testimonianze dirette dai testimoni viventi di questa parte della Storia.

Purtroppo in questi ultimi mesi sono stati molti, troppi, i testimoni che ci hanno lasciato. La loro testimonianza ci è cara e cerchiamo di continuare a farla vivere anche con gli strumenti e i linguaggi che la cultura ci mette a disposizione. Solo continuando a coltivare la memoria di ciò che è stato possiamo cercare di dare il nostro contributo affinché non sia mai più.

Come scriveva Primo Levi: "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario" ed è per questo che riteniamo fondamentale continuare a far conoscere la storia di ciò che il Martinetto ha rappresentato nella storia di Torino e della Resistenza.

Circoscrizione 4 di Torino
Compagnia Accademia dei Folli
Sezione ANPI Martiri del Martinetto 

 

Percorsi nella Memoria - Sacrario del Martinetto 2021

Video a cura di Accademia dei Folli, Compagnia di MusicaTeatro

Video a cura di Accademia dei Folli, Compagnia di MusicaTeatro, con il contributo della Circoscrizione 4 

 
 
 
 

Iniziative cittadine

Il 25 aprile 2021 ricorre il 76° anniversario della liberazione dal nazi-fascismo: disponibile l'opuscolo informativo con tutte le iniziative legate alla ricorrenza, dal 4 aprile al 16 maggio 2021.

 
 
 
 
 

Il Sacrario del Martinetto

5 aprile 1944 - fucilazioni al Martinetto

W l'Italia libera! Opuscolo a cura di Biblioteche Civiche Torinesi, Archivio storico del Comune di Torino, Politecnico di Torino, 2015

 

I luoghi della Resistenza

Circoscrizione 4, i luoghi della 2ª guerra mondiale e della Resistenza (da I Luoghi della Quattro, EUT4, 2010)

 
Sacrario del Martinetto, la lapide con i nomi e le professioni dei 59 partigiani e resistenti fucilati (foto Agostino Conti 1945, archivio ISTORETO)

La guerra e le fucilazioni

Dopo l'8 settembre 1943 il poligono venne scelto dalla Repubblica Sociale come luogo di esecuzione delle sentenze capitali: la triste sequenza prevedeva l'arrivo dei condannati all'alba, ammanettati; venivano poi legati a una sedia posta all'estremità del campo di tiro, con le spalle volte al plotone di esecuzione.

Cinquantanove partigiani e resistenti vi trovarono la morte. Purtroppo significativa fu la cattura, il 31 marzo del 1944, dell'intero Comitato Militare Regionale Piemontese (CMRP) della Resistenza, composto dai rappresentanti dei partiti antifascisti e presieduto dal Generale Perotti. Tutti gli otto componenti (Balbis, Bevilacqua, Biglieri, Braccini, Giachino, Giambone, Montano e Perotti) furono fucilati all'alba del 5 Aprile 1944.

Il processo, istruito in gran fretta, vide l'interessamento diretto di Benito Mussolini.

 
Sacrario del Martinetto, una delle sedie usate per le fucilazioni degli antifascisti, manifestazione commemorativa dell'8 luglio 1945; attualmente se ne conservano i resti carbonizzati in una teca esposta all'interno del Sacrario (foto Agostino Conti, archivio ISTORETO)

Dopo la guerra

Dal 1945, a seguito proprio di quelle vicissitudini, il poligono venne chiuso.
Il rappresentante della Democrazia Cristiana propose che fosse considerato luogo sacro e non più profanato dalle fucilazioni. Il rappresentante del Partito Comunista si associò alla proposta.

Nel 1950 fu riconosciuto d'interesse nazionale e posto sotto vincolo. Il 5 aprile di ogni anno, anniversario della fucilazione degli otto componenti del CMRP, è sede di una cerimonia commemorativa.

Dall'ultima lettera di Paolo Braccini, membro del CMRP e professore universitario, fucilato al Martinetto il 5 aprile del 1944:

Sarò fucilato all'alba per un ideale, 
per una fede che tu, 
mia figlia,
un giorno capirai appieno.

Non piangere mai per la mia mancanza,
come non ho mai pianto io:
il tuo Babbo non morrà mai...

 
Il Borgo e la Barriera del Martinetto nella Carta Topografica del territorio di Torino..., 1879 (ASCT, tipi e disegni, 64.8.6)

Origine

Il Martinetto, il cui nome stesso rivela l'origine legata allo sfruttamento dell'energia idraulica, appare già in una carta del 1706, indicato come Moulin de Martinet. È presente anche l'omonima bealera (canale), che prendeva acqua dalla Dora. Nel 1742 sono censiti nell'area cinque mulini e una pesta da canapa. L'omonimo borgo sorgerà nella prima metà dell'800.

Nel 1883 la Regia Società di Tiro a Segno, ora Società del Tiro a Segno nazionale, ottenne nell'area la costruzione di un campo di tiro, affidatole uso perpetuo. Con la legge del 1934 sull'avocazione dei campi di tiro da parte dello Stato ebbero inizio le pratiche per l'alienazione dell'area, interrotte poi dalla guerra.

La sistemazione attuale, del 1967, mantiene solo il recinto delle esecuzioni, circondato da un giardino. All'interno un cippo, una lapide con i nomi dei caduti e una teca con i resti carbonizzati delle sedie usate per le fucilazioni.

Gran parte del complesso è stato abbattuto per fare posto agli attuali palazzi.

 
Martinetto, poligono di tiro, la manifestazione dell'8 luglio 1945 in memoria dei fucilati, con 100mila partecipanti; le parti circostanti il recinto delle esecuzioni non sono ancora state demolite per fare posto agli edifici presso gli attuali corsi Svizzera e A. Claudio; in uno dei cartelli esposti si legge "dal sangue dei nostri eroi sorgerà una vera democrazia (e) progresso" (foto Agostino Conti, archivio ISTORETO-Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea Giorgio Agosti)



Per saperne di più:
- FUSI V., 1968. Fiori rossi al Martinetto, il processo di Torino, aprile 1944, Milano
- PANSA G., 1964. Viva l'Italia libera: storia e documenti del primo Comitato militare del CLN regionale piemontese, Torino
- ISTORETO, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea, via Del Carmine 13 - Torino, www.istoreto.it
- scheda ISTORETO