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Ultimo aggiornamento: 14/01/2020

Ordine del giorno - Atto n. 146/2019

ODG AVENTE AD OGGETTO: CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA DEL COMUNE DI TORINO ALLA SENATRICE DELLA REPUBBLICA LILIANA SEGRE

Atto n.  146            
                         


Il Consiglio di Circoscrizione n. 4 "SAN DONATO - CAMPIDOGLIO - PARELLA", convocato nelle prescritte forme in 1^ convocazione, per la seduta ordinaria del 

2 DICEMBRE 2019

Sono presenti nell'aula consiliare del Centro Civico in Via Servais 5, oltre al Presidente Claudio CERRATO i Consiglieri/e: Cristina ABATE, Margherita ALASIA, Roberto ANTONELLI, Walter CAPUTO, Sara CARIOLA, Angelo CASTROVILLI, Roberto CERMIGNANI, Simone CIABATTONI, Marianna DEL BIANCO, Luca DELLAVALLE, Stefano DOMINESE, Marco FONTANA, Sonia GAGLIANO, Davide Mario LAZZARO, Stefano LEONE, Carlo Emanuele MORANDO, Luciano PERNO, Luca PIDELLO, Gianvito PONTRANDOLFO, Lorenzo PULIE' REPETTO, Nicola SANTORO, Federico VARACALLI, Rocco ZACCURI
In totale n. 24   Consiglieri/e


Risultano  assenti  i Consiglieri/e:  Paolo Cleto BRUZZESE.


Con l'assistenza del Segretario Umberto MAGNONI


Ha adottato in 

SEDUTA PUBBLICA


il presente provvedimento così indicato all'ordine del giorno:


ODG AVENTE AD OGGETTO: CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA DEL COMUNE DI TORINO ALLA SENATRICE DELLA REPUBBLICA LILIANA SEGRE











Il Consiglio della Circoscrizione 4


PREMESSO CHE

Liliana Segre, cittadina italiana, nata a Milano il 10 settembre 1930, è testimone vivente di una delle più grandi tragedie collettive prodotte dalla civiltà umana e segnatamente europea. Cittadina italiana, ma riconosciuta come uno di quei 48.032 cittadini italiani marchiati come «di razza ebraica» dalle ignominiose leggi razziste del 1938, subì l'umiliazione della espulsione dalla scuola pubblica all'età di otto anni.

PREMESSO INOLTRE CHE

Nel momento in cui la discriminazione razzista si tradusse in persecuzione delle vite in Italia come in Europa, nel dicembre del 1943 tentò con il padre e due suoi cugini di cercare la salvezza in Svizzera. Dopo un viaggio «in condizioni disperate», dovette scoprire che per lei e i suoi cari la vicina Svizzera non era quella Terra d'asilo, che pure per molti era stata.Respinta alla frontiera di Arzo, fu consegnata alla Guardia di finanza italiana, affidata poi aitedeschi e trasferita nel carcere dei Miogni, a Varese.La giovanissima Liliana Segre, che all'epoca aveva appena tredici anni, era stata detenuta per motivi di «Ordine pubblico». Una ragazzina di 13 anni era pericolosa semplicemente perché era nata italiana ed ebrea.Dopo cinque o sei giorni, Liliana Segre fu trasferita presso il carcere di Como e di lì, poi, presso quello milanese di San Vittore. Il 30 gennaio del 1944, Liliana Segre fu trasferita presso il Binario 21 della Stazione centrale della capitale lombarda e caricata su un carro bestiame. Destinazione: Auschwitz.
Nel momento in cui varcò i cancelli di Auschwitz, cessò, per i suoi aguzzini, di essere una persona e diventò semplicemente un «pezzo», uno «stück», indicato non più con un nome, ma con un numero scritto sulla pelle: il 75190.
Uscì da quel luogo, sulla cui soglia sembrò fermarsi la civiltà e la razionalità umane, il 1° maggio del 1945. 

CONSIDERATO CHE

Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni deportati in quel luogo, Liliana Segre era una dei soli 25 sopravvissuti. Della sua storia, e della storia di quanti come lei subirono quella esperienza e non sopravvissero, Liliana Segre si è fatta, a partire dagli anni Novanta, testimone instancabile con un impegno profuso nell'educazione morale e civile delle giovani generazioni attraverso il valore etico della sua testimonianza sempre finalizzata ad un agire responsabile e «senza odio».
In particolare, con lasua testimonianza ha cercato di trasmettere due fondamentali insegnamenti civili e morali: 
non restare indifferenti di fronte all'imbarbarimento e alla violenza, che, in tutte le forme, sempre si riaffacciano nella storia;
non coltivare alcun sentimento di odio, anche nei confronti di coloro i quali sono responsabili della nostra e dell'altrui sofferenza.

CONSIDERATO INOLTRE CHE

L'alto valore morale e civile del suo impegno è stato riconosciuto, oltre che da innumerevoli altre istituzioni, anche dal Presidente della Repubblica italiana che il 19 gennaio del 2018, ad ottant'anni dall'introduzione nel nostro Paese delle leggi razziali, ha voluto conferirle la nomina di Senatrice a vita.


RICONOSCENDO

il valore della Memoria come leva fondamentale per mantenere vivo il ricordo del passato e per ribadire la nostra avversione «contro ogni potere totalitario, a prescindere da qualunque ideologia» (come è stato recentemente richiamato dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 sull'importanza della Memoria europea per il futuro dell'Europa); 

SI IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA DELLA IV CIRCOSCRIZIONE

A farsi promotori verso il Consiglio Comunale che, ai sensi dell'art. 7 dello Statuto della Città di Torino, può conferire, con propria mozione motivata la cittadinanza onoraria a personalità italiane o straniere, non residenti a Torinoche si siano distinti per la promozione e difesa dei diritti umani, per l'esempio di vita ispirata a principi di pace, giustizia, solidarietà, per il contributo al progresso sociale e culturale in ogni campo del sapere affinché venga riconosciuta la cittadinanza onoraria del Comune di Torino alla Senatrice della Repubblica Liliana Segre per le motivazioni espresse nella precedente narrativa.


OMISSIS DELLA DISCUSSIONE

Risulta assente dall'aula al momento della votazione il Consigliere Fontana per cui i Consiglieri presenti in aula al momento del voto sono 23.

VOTAZIONE PALESE

PRESENTI: 23
VOTANTI: 23
VOTI FAVOREVOLI: 23 (Cerrato - Abate - Alasia - Antonelli - Caputo - Cariola - Castrovilli - Cermignani-Ciabattoni - Del Bianco - Dellavalle - Dominese - Gagliano - Lazzaro - Leone - Morando - Perno - Pidello - Pontrandolfo -  Pulie'Repetto - Santoro -  Varacalli - Zaccuri)



L'ODG E' APPROVATO