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Il cinema documentario nei cortili

8 giugno - 6 luglio 2009 -

Docume

A cura dell'Associazione Documè in collaborazione con il Settore Rigenerazione urbana e sviluppo

 
 Dall'8 giugno al 6 luglio, l'Associazione Documè, in collaborazione con il Settore Rigenerazione urbana e sviluppo della Città di Torino e il patrocinio della Circoscrizione 3 organizza una serie di proiezioni gratuite di pellicole documentarie in alcuni cortili del territorio cittadino.

 
 

Il programma nella Circoscrizione 3

Tutte le proiezioni gratuite si terranno nel secondo cortile di Corso Racconigi 25
 
 

 

8 giugno, ore 21
 
IL BANDITO DELLA BARRIERA, di Maurizio Orlandi (Italia, 30', 2005)
Il documentario racconta la storia di Pietro Cavallero, detto "Piero", il capo di quella "Banda Cavallero" che, nei primi anni Sessanta, rapinò banche fra Piemonte e Lombardia. Dalle Immagini di repertorio e dalle testimonianze di chi lo aveva conosciuto, gente della Barriera di Milano, il quartiere in cui Cavallero era nato e cresciuto, emerge un profilo del personaggio del tutto nuovo e peculiare.
 
LA CLASSE DEI GIALLI - UN GIORNO DA BAMBINI, di Federico Guarini e Daniele Gaglianone (Italia, 45', 2009)
Il "giallo" della classe dell'asilo di San Salvario indica un'identità di un gruppo di bimbi che ne trascende ogni altra. L'intenzione era quella di emulare i nostri interlocutori tentando di vedere in loro l'essenzialità del loro essere individui con una loro unicità e non riconducibili a categorie che a loro, in primis, sarebbero risultate astruse; e forse lo sono.
 
 
 
15 giugno, ore 21
 
IL SIBILO LUNGO DELLA TARANTA, di Paolo Pisanelli (Italia, 88', 2006)
Esplorando il Salento si raccontano storie di anziani poeti-cantori-contadini, di anziane cantanti-contadine, i musicisti dell'Orchestra della Notte della Taranta, guidati dal maestro Ambrogio Sparagna, le poetesse e i poeti del laboratorio sulla parola e sulla scrittura guidati dal maestro Giovanni Lindo Ferretti.
 
 
 
22 giugno, ore 21
 
POMODORI, VIAGGIO NELL'IDENTITA' ITALIANA, di Gianfranco Pannone (Italia, 52', 1999)
Un viaggio lungo la penisola, da Foggia a Torino, durante la campagna estiva del pomodoro, dalla raccolta fino al rito della conserva. Coltivatori diretti in crisi economica, improbabili conduttori di tv locali, piccoli e ambiziosi industriali del pomodoro, immigrati del Sud nostalgici della loro terra, animano un paesaggio italiano in bilico tra vecchio e nuovo.
 
IO ARRIVO DA GIOVE, di Luca Pastore (Italia, 48', 2001)
Un videobox allestito in 18 discoteche del Piemonte è il motore del documentario del regista torinese Luca Pastore. Un angolo comunicativo anomalo e transitorio dove le persone possono parlare e raccontarsi senza gli ostacoli del formato intervista tradizionale. Pur vissuto come gioco e diversivo dai ragazzi coinvolti, diviene in realtà un'occasione per costruire uno sguardo su un mondo di cui si sa ancora molto poco.
 
 
 
29 giugno, ore 21
 
LE AVVENTURE SPAZIALI DI NONNO CESARE, di Francesco Bordino e Alice Massano (Italia, 55', 2009)
Cesare Massano, torinese, ha 93 anni. È piccolo e secco come un'acciuga, ha sopracciglia ispide e orecchie grandi. Nella sua vita ha fatto l'inventore, il padre di famiglia, il partigiano ed il progettista alla Fiat per oltre cinquant'anni. Ora Cesare è stato scelto per una missione spaziale. Il documentario racconta questa incredibile avventura, un inno alla vita ed un elogio della curiosità. Perché non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni.
 
DANZA D'AGOSTO, di Fabrizio Bonci (Italia, 25', 2005)
Il documentario presenta una galleria di ritratti di abitanti di due quartieri torinesi limitrofi la cui storia è stata segnata dalla presenza degli stabilimenti della Fiat: Mirafiori e Lingotto. Le riprese sono state fatte in una delle piste da ballo che il Comune di Torino allestisce nei parchi cittadini durante i mesi estivi e che sono frequentate quasi esclusivamente da anziani.

 

6 luglio, ore 21
 
FIAT AMLET, di Armando Celeste (Italia, 70', 2003)
Il 24 gennaio 2003 moriva l'avvocato Giovanni Agnelli. Da qui nasce l'idea di una messa in scena teatrale che, prendendo spunto dall'Amleto di Shakespeare, racconti la f mobilistica e della Fiat, la fine di un modello di lavoro, di produzione di una classe operaia come motore, per più di un secolo, della storia di Torino.