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Ultimo aggiornamento: 19/09/2012

Lucy Orta

Lucy Orta è nata a Sutton Coldfield, Gran Bretagna, nel 1966. Vive e lavora tra Parigi e Londra e ha allestito
Nel 1991, a Parigi, ha fondato con il marito Jorge lo Studio Orta, in un ex-mostre personali in Italia e all'estero
caseificio industriale attivo sino al 1970, nel villaggio di Saint Siméon, a cinquanta chilometri da Parigi.
Qui danno vita, sia in coppia sia come artisti indipendenti, affiancati da un team di designer, architetti, ingegneri, musicisti, artigiani, tecnici e assistenti di produzione, a una serie di grandi progetti di straordinario
impatto visivo ed emozionale, ispirati alle tematiche più attuali del vivere contemporaneo: comunità e legame sociale, dimora e abitudini di vita, nomadismo e mobilità, sviluppo sostenibile, ecologia e riciclo.
Per realizzare questi progetti utilizzano varie tecniche artistiche come la scultura, la pittura, l'installazione, la videoproiezione, la costruzione di oggetti, la tipografia, le performance e gli interventi pubblici.

Totipotent Architecture, Parco lineare di corso Tazzoli

Totipotent Architecture, Parco lineare di corso Tazzoli

Quest'opera è nata per essere un luogo d'incontro, un desiderio
espresso da un gruppo di studenti di due scuole del quartiere, il liceo
scientifico "E. Majorana" e il liceo artistico "R. Cottini", che potesse
trasformarsi in un intervento di riqualificazione urbana per l'utenza
giovanile, diverso dalle strutture aggregative per giovani già presenti.
Questa grande scultura abitabile è metafora di un organismo sociale
vivente: a partire dal disegno di una cellula staminale, che presiede alla costruzione di un intero organismo, Lucy Orta ha creato uno spazio d'interazione sociale. Definito anche "atollo" è una struttura ospitale non chiusa, trasparente, luminosa e protettiva per la trama di filamenti in acciaio, che assecondano la morfologia organica della base. La superficie è istoriata da tracce; impronte di corpi seduti, sdraiati, mani e piedi, soli o accostati uno all'atro, vicini e tangenti, che invitano chiunque salga sulla scultura ad assumere le stesse o altre posizioni, ma che tutte predispongono alla prossimità e alla relazione. Attraverso l'impronta i committenti han potuto lasciare la propria firma; ma il corpo è sensibile ai cambiamenti nel tempo: cresce, invecchia, gli abiti mutano a seconda della moda, quindi le impronte diventano territorio aperto e in trasformazione.