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Ultimo aggiornamento: 19/09/2012

Osvaldo Moi

Osvaldo Moi nasce a Silius, in provincia di Cagliari, il 14 settembre 1961. E' sottufficiale e pilota di
elicotteri dell'esercito italiano dal 1980. Dal 1983 al 95 è testimonial Scuola Allievi Sottufficiali dell'Esercito Italiano.
Nel dicembre 88, presente in Libano come Pilota di Elicotteri per l'ONU (Unifil), viene inviato a New York alle Nazioni Unite quale rappresentante dei Caschi Blu per ricevere il premio Nobel della Pace. Ha partecipato alla missione UNIFIL Uno (1987-88-89) e Due "Leonte" (2007 - 2008) per diciassette mesi nel Sud
del Libano a Naqoura con l'ONU, ha volato con gli elicotteri dell'EI in Israele, Grecia, Turchia, in Ungheria, Norvegia, con la NATO, dal 1997 al 2006 ha trascorso trentasei mesi in Bosnia a Sarajevo con la SFOR
e l'EUFOR sempre come pilota di elicotteri AB205. Sin dalla sua infanzia, però, ha manifestato una propensione alla scultura, che, dopo essersi diplomato come geometra, ha continuato a coltivare negli anni, fino all'idea di esporre le sue opere per far conoscere ad un pubblico più vasto la sua arte e il suo modo di concepire le forme. Il suo stile sobrio ed originale, che privilegia curve essenziali e amore per il dettaglio si evince in ogni sua opera. Nell'autunno 2003 con l'aiuto di alcuni amici, una nota gallerista d'arte torinese e due psicologhe impegnate nella cura dell'infanzia, fonda e presiede l'Associazione Umanitaria Tuttiartisti (www.tuttiartisti.org),  con lo scopo di aiutare l'infanzia attraverso l'arte e il sostegno di artisti. Tramite il sito, l'associazione promuove iniziative socio culturali ed artistiche. Dal novembre 2003 al marzo 2004, mentre si trovava a Sarajevo, dove lo raggiunge la notizia dell'attentato a Nassirya, realizza una scultura in rovere dedicata ai 19 caduti.

Monumento ai caduti di Nassirya, corso IV Novembre

Monumento ai caduti di Nassirya, corso IV Novembre

Il tragico attentato di Nassiriya, al contingente italiano in Iraq, è stato interpretato artisticamente da Osvaldo Moi con una scultura realizzata a Sarajevo, utilizzando legno di Rovere dei Balcani.
L'opera è il risultato di una personale elaborazione delle figure, della volontà di comunicare la profonda sofferenza avvertita alla notizia; la scultura in legno assume, perciò, un valore simbolico e morale, una
testimonianza del dolore dell'umanità, un suggestivo riscontro formale, dove il plastico modellato suggerisce una chiave di lettura dell'evento.
Moi ha saputo delineare con armonia le immagini strette le une alle altre, in una corale e poetica rappresentazione.
La statua per i caduti di Nassiriya (h.120, l.110, p.45) è stata successivamente fusa in bronzo in due copie: una è collocata all'interno del Viale Massimo Ficuciello-Viale IV Novembre, in zona Allea a Novara, inaugurata il 24 novembre 2004; la seconda, in uno stile lineare e, allo stesso tempo, carico di contenuti, si può vedere in Piazza d'Armi a Torino scoperta dal sindaco Chiamparino il 6 febbraio 2006.