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Sotto i portici di Torino

Lunedì 16 Marzo 2009 da Nuovasocietà

I portici di Torino, uno spaccato della vita culturale torinese. Nulla appare più vero di questa affermazione per la Circoscrizione Uno Crocetta, presieduta da Massimo Guerrini, che ha realizzato un bel volume intitolato "Sotto i portici di Torino", in collaborazione con l'Associazione "Il Terzo Occhio photography". Si tratta di un libro comprendente una cinquantina di immagini che ritraggono i portici torinesi del centro, realizzate da Valerio Bianco, Franco Bussolino e Emilio Ingenito, corredate da inserti letterari a cura degli scrittori Gianni Farinetti, Gian Luca Favetto e Alessandro Perissinotto. I portici di Torino, secondo il fotografo Emilio Ingenito, sono 12,5 chilometri di ricordi. Il primo nucleo di portici fu in piazza delle Erbe, oggi piazza Palazzo di Città, anche se soltanto nel Seicento essi divennero elementi di rilievo, quando Ascanio Vitozzi li progettò in piazza Castello tra via Barbaroux e via Palazzo di Città. In seguito, gli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte costruirono i portici di piazza San Carlo (1630-1650). Il celebre architetto messinese Filippo Juvarra ideò quelli nei quartieri di Porta Susina e nella piazzetta del mercato di Porta Palazzo, mentre Benedetto Alfieri riprese e attuò, nel 1756, il progetto dei nuovi portici sulla piazza Palazzo di Città.
Oggi il portico, una sorta di microcosmo di mondo, è di diverso tipo: multietnico in via Nizza, trendy e modaiolo in piazza Vittorio, nazional-popolare in via Roma, filosofico-politico in via Sacchi, aristocratico-silenzioso in corso Vinzaglio, elegante in via Pietro Micca, vivace e letterario in via Po e talora misterioso, come in via del Carmine.

A volte è figlio unico, talora è gemello. Nel caso di via Roma e via Po si tratta di due lati che nascono e muoiono insieme; in corso Vittorio il portico a un certo punto "si fidanza", ma arrivato all'altezza di corso Re Umberto, si lascia, tradito per un partito più ricco, quello del quartiere di villette della Crocetta, mentre in via Cernaia, dopo un periodo di trascorsi militari, "si sposa in tarda età".

Tanti personaggi storici hanno passeggiato, come noi, sotto i portici di Torino, da Cavour a Gramsci, dai Savoia a Einaudi, da Vittorio Alfieri a Cesare Pavese.

Lo scrittore Mark Twain, nel gennaio 1880, scriveva che "i portici sono da sempre anche muti testimoni e teatro dei più grandi avvenimenti politici, culturali e sociali della nostra città".

Torino è una città che ha tanto da dire, anche attraverso i suoi portici. Quest'opera di fotografie e testi ne è una preziosa testimonianza. Basta sfogliarla.

"Sotto i portici di Torino"

Città di Torino Circoscrizione Uno Crocetta

Il Terzo Occhio Photography

Ultimo aggiornamento: 18/05/2010