CittAgorà
Periodico del Consiglio Comunale di Torino



Case del quartiere, tra attività ricreativa e rete sociale

01-12-2015

Cascina Roccafranca Tredicimila metri quadri di spazio in tutta la città, 750 eventi culturali, 360 mila passaggi l’anno, 1200 giornalieri. Sono solo alcuni dei numeri che descrivono la realtà delle “Case del quartiere”.
L’assessora Ilda Curti ne ha parlato nel corso di una riunione della commissione Cultura, presieduta da Luca Cassiani.
Si tratta, ha spiegato, di politiche pubbliche di rigenerazione urbana che sperimentano forme innovative di gestione e di coinvolgimento delle risorse culturale e sociali del territorio.
Sono 9 le Case del quartiere presenti oggi a Torino, tra cui la Cascina Roccafranca a Mirafiori Nord (la prima inaugurata nel 2007), la casa del quartiere di San Salvario, i Bagni di via Agliè, in Barriera di Milano.
Ciascuna ha una specificità nelle modalità di gestione, con forme giuridiche diverse che comunque coinvolgono amministrazione comunale e circoscrizionale e forze attive del territorio.
Cascina Roccafranca Si tratta di luoghi non esclusivi ma condivisi da tutti che permettono di avere attività varia rivolta a target diversi per età, con offerte differenziate che vanno dal dopo scuola all’attività ricreativa per anziani.
Rappresentano, ha sottolineato Ilda Curti, una rete di nuovo welfare territoriale, una rete di prossimità complementare alla rete socio assistenziale.
Un coordinamento orizzontale delle Case del Quartiere ha consentito la partecipazione, nel 2014 ad un bando nazionale che finanzia progetti di cultura territoriale dal titolo “Che fare”.
Torino si è classificata al primo posto ottenendoun finanziamento di 100 mila euro. Alla realtà torinese stanno guardando un po’ da tutta Italia e proprio Torino ospiterà, ad aprile 2016, un convegno durante il quale l’esperienza torinese verrà proposta e confrontata con quella di altre città della Penisola.

Nelle foto: La Cascina Roccafranca.

F.D'A.

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