Via Lagrange

Ultimo aggiornamento: 24-10-2013

Via Lagrange

L’asse di Via Lagrange, ambito interessato dal P.I.A., nasce come direttrice nord/sud del primo ampliamento della Città barocca, parallelamente all’asse principale di Via Nuova corrispondente all’attuale via Roma.

Nella sua prima parte, chiamata ora Via Accademia delle Scienze, presenta tra i più pregevoli edifici architettonici della città quali: Palazzo Carignano, che si affaccia sull’omonima piazza, il Collegio dei Nobili, ora sede del Museo Egizio, ed il fianco della Chiesa di San Filippo.

Nella parte successiva il carattere barocco permane in fianchi e retri di palazzi storici di non secondaria importanza, mentre all’altezza di Via Giolitti la via presenta una maggior differenziazione tipologica, dovuta ad episodi di sventramento e ricostruzione soprattutto novecenteschi, che hanno colpito in particolare il lato ovest della strada. La parte sud della via, oltre l’attuale Via Andrea Doria, al di fuori della “mandorla barocca”, risale all’epoca degli ampliamenti ottocenteschi pianificati attorno all’area di porta Nuova dopo l’abbattimento delle mura.

Negli ultimi anni Via Lagrange è stata oggetto di un’accurata riqualificazione che ha interessato i sottoservizi e la nuova pavimentazione lapidea, con l’obiettivo di promuovere la via attraverso il suo inserimento all’interno del sistema pedonale della Città.

E’ stata proprio la pedonalizzazione a modificare l’immagine urbana della via, cancellandone la consolidata funzione storica di asse di traffico nord-sud del centro storico cittadino a favore di un nuovo utilizzo come spazio da percorrere a passeggio, in cui sostare, in cui ammirare esposizioni temporanee e fare acquisti. La presenza di edifici di pregio architettonico e la funzione di collegamento della via tra musei e palazzi di primaria importanza quali Il Museo Egizio, il Museo del Risorgimento o Palazzo Cavour danno alla via una particolare connotazione turistica; la crescente richiesta di occupazione di suolo pubblico, da parte degli esercenti di locali con attività di somministrazione, che costituisce una valida opportunità in termini di vitalità, turismo, sicurezza e godibiltà all’area e il nuovo modo di vivere la strada, avvenuto spontaneamente, velocemente e con sempre maggiore intensità, sono tra gli elementi alla base della necessità di effettuare uno studio di razionalizzazione degli spazi, un’armonizzazione tra la crescente ed intrinseca vocazione commerciale e turistica della via e le caratteristiche di fruibilità, accessibilità e gradevolezza che devono contraddistinguere ogni tipo di spazio pubblico.

La Città di Torino ha effettuato tale studio usufruendo dello strumento del Progetto Integrato d’Ambito1; il quale consente di mettere in relazione i diversi usi e le differenti funzioni che insistono sullo stesso ambito urbano fornendo le indicazioni e le regole per gestire la destinazione dello spazio pubblico.

Anche per la porzione di tessuto urbano di via Lagrange, come per le altre aree del centro storico della Città già oggetto di Progetto Integrato d’Ambito, lo strumento del P.I.A. rappresenta una valida possibilità di intervento sulla qualità dello spazio pubblico cittadino, di garanzia del coordinamento degli interventi privati all’interno del sistema urbano in cui vanno a collocarsi e di gestione delle interazioni tra i molti elementi che costituiscono il sistema oggetto di progettazione.