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Al via la raccolta di prossimità degli oli vegetali esausti

Ultimo aggiornamento 18.04.2023, 12:57

 A partire dal mese di aprile 2023, la città di Torino avvia il nuovo sistema di raccolta capillare degli  oli vegetali esausti di uso domestico. Il progetto è sostenuto da un accordo triennale tra la Città, il Conoe (Consorzio Nazionale di Raccolta e Trattamento degli oli e grassi vegetali e animali esausti) e la società Amiat Gruppo Iren. L’intesa prevede l'estensione progressiva della raccolta con il posizionamento degli appositi cassonetti in diversi punti della Città: tra questi scuole pubbliche, supermercati, parrocchie e altri luoghi di aggregazione.  Il progetto (avviato lo scorso anno in via sperimentale nella Circoscrizione Sei) parte ufficialmente dalla Circoscrizione Otto per arrivare gradualmente a coprire tutto il territorio comunale.


"Tra gli obiettivi strategici del progetto ci sono l’aumento della qualità della differenziata e la promozione dell'economia circolare – spiega l’Assessora Chiara Foglietta –. La realizzazione di un circuito virtuoso di raccolta degli oli vegetali esausti provenienti dalle utenze domestiche rappresenta un elemento centrale per la prevenzione della produzione dei rifiuti e la difesa degli ecosistemi, nonché uno strumento concreto per il recupero di materia prima da uno scarto che, mal gestito, ha un impatto negativo sull'ambiente".

L'olio vegetale esausto, precedentemente filtrato da impurità ed eventuali residui di cibo per ottimizzare il processo di trasformazione da rifiuto a risorsa, dovrà essere raccolto in bottiglie di plastica ben chiuse che verranno conferite direttamente all’interno degli appositi contenitori di colore blu. Sarà possibile conferire olio di oliva e di semi vari usati per frittura, oli di conservazione dei cibi in scatola o in vetro e oli vegetali deteriorati o scaduti. Scopri dove sono posizionati i bidoni.

Una cattiva gestione dell’olio usato per la frittura in padella o utilizzato per la conservazione dei cibi (versati ad esempio nello scarico del lavandino o nel bidone dei rifiuti) genera un impatto negativo  sulla qualità delle risorse idriche e sugli ecosistemi acquatici, può inoltre compromettere la potabilità delle acque, i sistemi di fognatura e di depurazione. Basta, infatti, un chilo di olio vegetale esausto per inquinare una superficie d'acqua di 1000 metri quadrati, perché impedisce l'ossigenazione compromettendo l'esistenza della flora e della fauna sottostanti.

Una raccolta attenta e corretta degli oli vegetali di scarto evita sprechi di risorse e crea nuove opportunità di riciclo: un'azione che arricchisce la strategia di economia circolare delle città e contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 correlate. Opportunamente trattato, questo rifiuto può infatti tornare a nuova vita sotto diverse forme: biodiesel, soprattutto, ma anche bio-lubrificanti per macchine agricole o nautiche, grassi per la concia delle pelli, cere per auto, saponi, prodotti cosmetici, inchiostri, asfalti, bitumi, mastici e collanti.

Guidata dal claim 'Trasforma un rifiuto in risorsa', una campagna di comunicazione congiunta di Città, Conoe e Amiat con l'affissione di manifesti e locandine, la distribuzione di opuscoli informativi e la diffusione di contenuti sui rispettivi canali social accompagna il progetto di estensione della raccolta informando i cittadini sulle prossime attivazioni del servizio e sensibilizzandoli anche alla corretta gestione degli oli vegetali esausti.

Contribuisci anche tu a trasformare un rifiuto in risorsa!

Il servizio di raccolta di prossimità esteso a tutta la città si aggiunge a quello già attivo presso i centri di raccolta Amiat dove è possibile conferire all'interno dei fusti presenti gli oli vegetali esausti.
 


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