DECRETO MINISTERIALE 2 aprile 2002, n. 60

Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.

(Suppl. n. 77 alla G.U. n. 87 del 13 aprile 2002)

ALLEGATO II

VALORI LIMITE PER IL BIOSSIDO DI AZOTO (NO2) E IL MONOSSIDO DI AZOTO (NOx) E SOGLIA DI ALLARME PER IL BIOSSIDO DI AZOTO

I. Valori limite per il biossido di azoto e il monossido di azoto
I valori limite devono essere espressi in mcg/m3. Il volume deve essere normalizzato ad una temperatura di 293 °K e ad una pressione di 101,3 kPa.

  Periodo medio Valore limite Margine di tolleranza Data alla quale il valore limite deve essere rispettato
  1. Valore limite orario per la protezione della salute umana
1 ora 200 mcg/m3 NO2 da non superare pił di 18 volte per anno civile 50 % all'entrata in vigore della presente direttiva, con una riduzione il 1° gennaio 2001 ed ogni 12 mesi successivi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% il 1° gennaio 2010 1° gennaio 2010
  1. Valore limite annuale per la protezione della salute umana
anno civile 40 mcg/m3 NO2 50 % all'entrata in vigore della presente direttiva, con una riduzione il 1° gennaio 2001 ed ogni 12 mesi successivi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% il 1° gennaio 2010 1° gennaio 2010
  1. Valore limite annuale per la protezione della vegetazione
anno civile 40 mcg/m3 NOx nessuno 19 luglio 2001


II. Soglia di allarme per il biossido di azoto
400 mcg/m3 misurati su tre ore consecutive in localitą rappresentative della qualitą dell'aria su almeno 100 km2 oppure una zona o un agglomerato completi, se tale zona o agglomerato sono meno estesi.

III. Dettagli minimi che devono essere forniti al pubblico in caso di superamento della soglia di allarme per il biossido di azoto
I dettagli da fornire al pubblico dovrebbero comprendere come minimo:
- data, ora e luogo del fenomeno e causa scatenante, se nota;
- previsioni:
   - cambiamento nelle concentrazioni (miglioramento, stabilizzazione o peggioramento), motivo del cambiamento previsto,
   - zona geografica interessata,
   - durata;
- categoria di popolazione potenzialmente sensibile al fenomeno;
- precauzioni che la popolazione sensibile deve prendere.


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