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Al di fuori del periodo critico invernale, esistono altre situazioni di inquinamento atmosferico che possono impattare sulla salute?

Ultimo aggiornamento 26.03.2020, 13:37

Un situazione critica, oltre a quella invernale,  si verifica durante il periodo estivo, in cui si ha un aumento della concentrazione di ozono, che può avere effetti dannosi sulla salute dell’uomo e dell’ambiente.
 
L’inquinamento atmosferico da ozono è legato alla sua formazione fotochimica a partire da altri inquinanti, detti precursori, principalmente ossidi di azoto e composti organici volatili. In particolare, nei periodi tardo-primaverili ed estivi, le particolari condizioni di alta pressione, caratterizzate da elevate temperature e forte irraggiamento solare, innescano una serie di reazioni fotochimiche che determinano concentrazioni di ozono elevate, con valori massimi raggiunti nelle ore più calde della giornata, dalle 12 alle 18, per poi scendere durante le ore notturne.I rischi per la salute dipendono dalle concentrazioni di ozono presenti e dalla durata dell'esposizione.
 
Le categorie di popolazione particolarmente suscettibili ai rischi di esposizione ad ozono sono: bambini, donne in gravidanza, anziani e chi svolge attività lavorativa e fisica all'aperto e in particolare i soggetti asmatici ed i soggetti con patologie polmonari e cardiologiche.

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